La ricerca

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Denny aveva portato Giorgia in montagna per qualche settimana ed io una volta rientrata in casa, mi ritrovai sola.

Se l'avessi saputo prima avrei ascoltato mio padre e sarei rimasta da loro ancora per qualche giorno.

Per combattere la solitudine, avevo chiesto a Michele se gli andasse di venire a stare da me per qualche giorno ed ovviamente aveva accettato.

Siamo al nostro quarto giorno di convivenza e tutto procede bene. Sopravviviamo con la mia cucina e l'aiuto di Michele in casa.
La sua presenza mi faceva sentire meno sola ma soprattutto, mi distraeva dal fatto che Federico fosse lontano da me, disperso chissà dove con Giulia.

"Oggi abbiamo qualche programma?"
"Non credo, perché? Che ti va di fare?"
Michele mi guarda con occhi allegri, "andiamo a prendere Nicole!"
È arrivato il momento. Mi preparo per conoscere la sua piccola figlia e dopo essermi cambiata e sistemata, prendo posto sul sedile del passeggero nella sua auto.
"Sono in ansia, secondo te è normale?"
"Se ti può consolare lo sono anche io"
"Tu? Ma sei suo padre!"
"È vero ma è una cosa nuova anche per me. Non le ho mai presentato nessuna ragazza, tu sei la prima ed essendo suo padre ho un preso un impegno importante nei suoi confronti. Trovare la donna giusta che vada bene anche a lei"
Sorrido mentre ascolto il suo dolce e premuroso discorso.
"Il problema è che tutto questo rende la ricerca più difficile. A molte ragazze non piace l'idea di dovermi dividere con la bimba o con la ex moglie"
"Conoscerò Marta?" esclamo preoccupata.
"Solo quando ti sentirai pronta"
Tiro un lungo sospiro di sollievo.
Oggi non lo sono affatto.
"Quindi ho superato le selezioni"
Michele mi guarda perplesso.
"Seguendo il tuo discorso Presenterò mia figlia solo alla donna giusta, deduco sia io la persona che stavi cercando"
"Lo spero con tutto il cuore"

Non sono preoccupata di conoscere Nicole.
È una bambina di tre anni, sarà sicuramente più a disagio lei di me.
Non mi aspetto di certo che mi corra incontro a braccia aperte, ma non credo che sarà poi così complicato creare un legame.

Michele accosta la macchina al lato della strada, "vuoi venire anche tu a prenderla? Ti avverto, ci sarà Marta in casa"
Ci penso per una frazione di secondo.
"Ti offendi se resto qui?"
"Assolutamente no. Ti lascio le chiavi dell'auto" dice indicandomi il cancello dell'abitazione accanto, aveva parcheggiato davanti ad un passo carrabile.
Lo guardo entrare dal portone del condominio ed attendo il suo ritorno curiosa di scoprire che faccia avesse la bimba.
L'avevo già vista in foto, ma era uno scatto vecchio di quando era appena nata.

L'attesa si fa lunga.
Un signore ha liberato un parcheggio poco distante, così decido di muovermi spostando l'auto di Michele ed occupando lo spazio. Scendo per prendere una boccata d'aria.
Non ho la più pallida idea di dove mi trovo. Mentre Michele guidava non ero stata attenta alla strada, ai cartelli ed ora mi ritrovo spaesata in un paese che non avevo mai visto prima.
Mi guardo attorno nella speranza di trovare qualche informazione, qualche insegna o qualche cartello stradale, ma niente, noto solo un piccolo negozietto di giocattoli dall'altro capo della strada. Decido di raggiungerlo, magari avrei trovato qualcosa di carino da regalare a Nicole.

Scaffali di costruzioni, bambole e trenini.
Resto meravigliata di fronte a così tanti giocattoli d'altri tempi. Mi rendo ben presto conto di non essere in un negozio di giocattoli ma bensì di antiquariato.
"Posso esserle utile?" chiede l'anziana signora dietro al bancone.
"Sto cercando un piccolo regalo per una bimba di tre anni"
"Non so quanto possa apprezzare i nostri giocattoli, sono vecchi e da collezione. Vendiamo pezzi fatti a mano"
"Capisco. La ringrazio" mi dirigo verso l'uscita quando noto una sorridente bambola di pezza appoggiata su una mensola.
Erano anni che non le vedevo in commercio, i giocattoli al giorno d'oggi sono tutti interattivi e a parer mio, hanno perso il loro fascino.
Mi innamoro e decido di comprarla.

Esco dal negozio con la busta tra le mani, vedo in lontananza Michele guardarsi intorno, mi sta cercando. Faccio segno con la mano e lo guardo mentre mi raggiunge con lunghe falcate. Tiene in braccio Nicole che si nasconde timidamente abbracciando il suo papà.
"Che fine hai fatto?"
"Sono andata a comprare una cosa per Nicole"
"Hai sentito? C'è un regalo per te amore! Non vuoi vedere cosa c'è in quella busta?"
La bambina allenta la presa al collo del padre e sbircia timidamente verso la mia direzione. Le sorrido mentre con le mani faccio scricchiolare il sacchetto per aumentare la sua curiosità.
Michele appoggia Nicole a terra e lei, si nasconde immediatamente dietro le sue lunghe gambe.
"È timida, non farci caso"
"Non c'è nessun problema" rispondo io allungandole la bambola.
Nicole sorride ed afferra il giocattolo nelle sue piccolissime manine. Finalmente riesco a vederla, è bellissima.
Una piccola bambina con enormi occhi verdi e corti capelli neri tagliati a caschetto. Indossa un dolce vestitino giallo ed un paio di sandali con una gigantesca farfalla brillantinata sul davanti.
"Ti piace?"
Annuisce timidamente mentre abbraccia la sua nuova amica.
"E come si dice? Fai sentire a Chiara"
" 'Azie" sussurra.
Ritorniamo tutti e tre in auto diretti verso casa di Michele. Era meglio portare la piccola in un ambiente che già conosce e poi, ci sarebbero stati tutti i suoi amati giocattoli ad attenderla.

Una volta arrivati cerco di creare un rapporto con Nicole sedendomi accanto mentre gioca. Piano piano inizia ad accettare la mia figura al suo fianco e dopo circa un oretta di tentativi, riesco finalmente a giocare ed a farmi chiamare Chiala. Non aveva ancora imparato bene a pronunciare la R.
"Ora costruiamo una torre altissima!" le dico posizionando i mattoncini uno sopra l'altro. Nicole mi aiuta ridendo come una matta quando la torre troppo instabile, crolla a terra.

Michele seduto sul divano è assente, perso nei suoi pensieri.
"Hey, papà! Vieni anche tu a costruire la torre!" lo richiamo interrompendo di proposito la sua pausa di riflessione. Michele gattona e ci raggiunge sul tappeto ricoperto di giochi.
"A cosa stavi pensando?" chiedo curiosa.
"Al fatto che la ricerca è finita"
La torre crolla nuovamente e la risata di Nicole riempie la stanza facendomi sorridere.
"Quale ricerca?" chiedo prendendo uno dei tanti blocchi per ricostruirne la base.
"La ricerca della donna giusta per me. L'ho trovata o meglio, ti ho trovato"

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora