HARPER
Dopo aver terminato la seconda lezione all'università, cercai un tavolino all'aperto da qualche parte del campus dove parlare con le ragazze della festa a sorpresa di Cameron, che si sarebbe svolta nel pomeriggio.
«Posso venire anche io?» chiese Angel attorcigliandosi una ciocca rossa all'indice.
«Certo che si!» esclamai «Tali, ricorda a Bradly di portare il resto dei suoi amici» mi assicurai guardando la riccia che si limava tranquillamente le unghie sulla panchina.«Allora: location okay, cibo okay, invitati okay, regalo okay, aspettate.. La musica? Non possiamo usare i pezzi jazz di Wordy's» mi schiaffeggiai la fronte in cerca di un'idea, anzi di un dj che sarebbe venuto nonostante il poco preavviso.
«Un amico di Brad fa il dj, non credo sia un problema» Talìta si ammiró lo smalto per poi posare i gomiti sul tavolo «Calmati Harper» suggerì posandomi una mano sulla spalla.
Ero così agitata? Lo ero? Agitata io? Cosa? Io?
Okay forse un po', ma solo perchè a Cameron ci tenevo davvero tanto e avrei voluto che fosse tutto perfetto per il suo ventunesimo compleanno.
La campanella trilló e mi alzai camminando, seguita dalla rossa, fino all'aula della lezione successiva. «Ricordati del dj!» urlai alla mia migliore amica mentre si dirigeva dalla parte opposta del campus.
Mi rispose alzando i pollici e io m'intrufolai in classe spinta da Angel.
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Alla fine dell'ora l'autobus era in ritardo e io dovevo sbrigarmi ad arrivare a casa per finire di gestire le ultime cose e prepararmi per il turno.
Una frenata fastidiosa mi fece arrivare un forte odore di benzina alle narici e mi affrettai a salire a bordo, sistemandomi nei posti centrali e guardando davanti a me i sedili vuoti, per poi venir scossa da un fulmine che mi spaventó mentre l'autobus partiva.Arrivai a casa, salii gli scalini a due a due e mi fiondai in salotto cercando di riordinare il disastro che regnava nel mio appartamento. Mi limitai a sistemare i cuscini azzurri del divano e nascondere rapidamente la polvere sotto uno dei tappeti, per poi lanciare la tracolla e farmi una rapida doccia calda.
Mi infilai il solito completo nero e alzai i capelli in una stretta coda di cavallo. Andai davanti all'armadio per scegliere cosa avrei potuto indossare durante la festa ma, nonostante l'armadio pieno zeppo, non mi entusiasmava nulla e andai in panico.
Misi tutto sotto sopra, scavando fino a trovare una gonna a metà coscia che avrei potuto abbinare con una camicetta e un cardigan: mi sembrava appropriato.
Infilai gli stivali e presi la Canon, la misi nella borsa e corsi verso il locale dove sarei stata come sempre in anticipo.
Arrivata salutai Cameron senza lasciar trapelare nessun indizio sul mio complotto insieme a Sarah.
«Hey, stasera quindi puoi restare tu a chiudere il locale? Io tra dieci minuti vado a prendere Sarah» disse con un sorriso timido.
Nascosi il mio entusiasmo e risposi sorridendo a mia volta «Certo, vai a prepararti tu» feci l'occhiolino e poi mi voltai verso la macchinetta del caffè sorridendo compiaciuta.Gli ultimi clienti si facero spazio nel locale per prendere qualcosa di caldo prima di tornare a casa, dalle loro famiglie.
Mi immaginai i bambini felici che saltavano al collo dei propri papà appena varcavano le porte di casa, e mi ricordai che anche io facevo così quando avevo quattro anni.
Poi mio padre inizió ad essere sempre più assente e a darsi ad altre occupazioni, invece che badare a me e mamma e ogni ricordo felice era sfumato in un enorme vuoto.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
FanfictionSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-