HARPER
La neve scendeva candinda sulle strade di Chicago, illuminate dai grandi lampioni lungo i marciapiedi.
Era l'ultimo dell'anno. Un altro anno passato, corso via lasciandosi dietro tutto il bene e il male.Io e Talìta eravamo su un taxi in direzione del centro commerciale dove lei avrebbe scelto gli outfit per l'attesa festa di stasera. Ci sarebbe stata anche Angel, e l'avvremmo incontrata in qualche negozio più tardi.
La mia migliore amica era intenta a parlare con il tassista, un giovane ragazzo afro-americano, che aveva subito catturato la sua attenzione, solito.Io invece, con la testa appoggiata ad una mano, guardavo i fiocchi di neve poggiarsi sul finestrino per poi sciogliersi e scomparire come se non ci fossero mai stati.
Era un'idea triste e la scacciai dalla mente.
Pensai invece alle vacanze ormai agli sgoccioli e alla serata che mi attendeva.Ci sarebbero stati sicuramente Talita e Bradly, e altre coppiette dell'università o meno, tutti intenti ad accogliere il nuovo anno assieme. Sarebbe stata una di quelle feste in cui ci si promette di amarsi per altri 365 giorni, e io avrei sopportato quelle usanze in disparte, magari in compagnia di qualche lupo solitario come me. Risi all'idea.
Probabilmente sarebbe accaduto così, ma poi pensai che insieme a me c'erano anche Angel e Luke, che avevo invitato.
Entrambi fortunatamente avevano accettato, e anzi sembrarono entusiasti all'idea.Promisi che mi sarei divertita, e che come gli altri avrei abbracciato il primo gennaio con speranza e gioia.
Un piccolo vuoto prese a farsi spazio nel mio petto ma non fece a tempo a insinuarsi nella mia testa l'immagine di Thomas che l'auto frenó bruscamente e il ragazzo al volante ci disse quanto dovevamo pagare, lasciando un bigliettino a Talita, probabilnente con il suo numero.«Pronta Harper?» mi prese sottobraccio la mora e mi trascinó nell'ampia entrata dell'edificio.
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«Questa o quella?» disse Tali uscendo dal camerino con due vestiti totalmente diversi , uno addosso e l'altro in mano.
Il primo era un abito lungo di seta, con una profonda scollatura a V mentre il secondo arrivava a malapena sotto le cosce ed era di un argento brillantinato che avrebbe sicuramente illuminato tutta la sala del ballo.Io li analizzai entrambi, e optai per il primo, ma nello stesso istante in cui lo indicai, apparve davanti ai miei occhi un indice, che indicava il secondo capo.
«Quello, decisamente quello» disse Angel, facendo annuire Talìta.
Quelle due si capivano, avevano gusti simili. Mentre io optavo sempre per qualcosa di più semplice loro due andavano oltre i limiti, risultando stravaganti.
Infondo eravamo amiche perchè ci completavamo.Lasciai il posto sullo sgabello ad Angel e annunciai che sarei uscita fuori dal negozio ad aspettarle.
«E a me chi consiglia l'abito?» si lamentó Angel, tenendomi per una gamba, quasi a supplicarmi di restare.Io le sorrisi indicandole il camerino dove si era rintanata Talìta e lei alzó gli occhi in segno di resa. Sarebbe stata una dura sfida tra le due, scegliere due abiti diversi tra di loro ma dello stesso livello di spettacolarità.
«Vi aspetto fuori ragazze, magari mi faccio un giro» dissi, uscendo dal piccolo negozio.
Sentii di sottofondo Talìta urlarmi dietro qualcosa ma lo presi come un «Tranquilla, ci arrangiamo».
Erano due ore che eravamo al centro commerciale e io ancora non avevo scelto il mio abito, con la mia migliore amica che sempre si fermava su qualcosa di troppo luccicante o grande e pomposo per i miei gusti non ero riuscita a trovare niente, o nemmeno avvicinarmi a una qualche sorta di negozio per gente normale.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
Fiksi PenggemarSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-