-Capitolo 66

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HARPER

Flashback

«La proteggerò io principessina, non abbia paura!»
In ginocchio, mio padre fingeva di combattere contro i mostri invisibili che tentavano di attaccarmi dentro il mio fortino, costruito con coperte e cuscini.
Mentre me ne stavo seduta tra i cuscini, attenta a non far cadere la mia tiara dai capelli lunghi, sentivo il profumo dei biscotti della mamma penetrarmi le narici e pensai di essere in paradiso.

«Sono tutti morti, ora non corre più pericoli» disse mio papà entrando tra le coperte e sedendosi in modo da non far cadere il fortino costruito in modo precario nel salotto.

«La ringrazio cavaliere Andrews, ora lei diventerà mio re!» mi alzai in piedi arrivando cosí all'altezza giusta per abbracciarlo forte e farlo cadere indietro, facendo crollare tutto.
«Ma cosa succede qui?» la mamma con le mani sui fianchi ed il grembiule sporco di farina corse tra noi con un sorriso smagliante e si inginocchió accanto a papà.

I due si guardarono per un istante e sorrisero compiaciuti prima di far correre le loro dita calde sul mio pancino, facendo scoppiare nella stanza le mie risa da bambina unita alle loro altrettanto gioiose.

Con il sorriso ancora stampato sulle labbra, mi alzai, presi la bacchetta magica con i nastrini argentati e la poggiai sulle spalle di mia madre «E lei, signora mamma, è da ora in poi la regina di Harperlandia! Ora deve baciare il re» mi sedetti in uno dei cuscini caduti dal fortino mentre i miei genitori congiunsero le loro labbra in un dolce e casto bacio pieno di amore e passione; amavo vedere i miei scambiarsi effusioni davanti a me, senza litigi, senza cattiveria, solo tanto affetto e l'unica cosa che pensai in quell'istante fu che anche io, un giorno, avrei voluto vivere un amore tanto grande.

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«Indovina chi ti ha fatto una sorpresa?» sulla porta di casa mia, Talíta, Angel, Luke e Colton tenevano in mano un cuscino e una bottiglia di birra; si catapultarono nel soggiorno e lanciarono tutto a terra.
Tutti già in pigiama cominciarono a fissarmi e mi resi conto dello stato pietoso in cui ero quel giorno, come il resto delle ultime settimane.
I capelli raccolti mi facevano prurito, gli occhi mi bruciavano e avevo bisogno di una doccia, oltre che cambiarmi il pigiama e smetterla di guardare film romantici che mi facevano venire il magone.

«Si può sapere cosa ci fai tu qui?» chiesi al mio migliore amico che era seduto sul tappeto con le gambe incrociate e un paio di calzini di flanella ai piedi.
«La mia migliore amica ha problemi di cuore, come potrei lavorare sapendo che stai male?» mi fece l'occhiolino, poi proseguí «Inoltre mi mancavi, era un mese che non venivo a Chicago e così colgo l'occasione di portarti a Cook County dato che sono stato invitato al matrimonio di tua madre questo weekend»

Lo abbracciai forte e gli altri si unirono a noi in un caldo abbraccio «Oh tesoro, hai davvero bisogno di un bagno» rise Tali spingendomi verso il corridoio.

Nella mia camera, presi l'occorrente per rigenerarmi e darmi una pulita per poi chiudermi in bagno e godermi una doccia.
Mentre l'acqua scorreva calda sulla mia pelle, la tristezza mi pervase nuovamente, per l'ennesima volta quel giorno ed era come se mi tenesse per le caviglie, come se fosse inevitabile. Intanto il mio cuore man mano si sgretolava, e la mia testa produceva odio, cosí tanto odio per le menzogne in cui ero caduta, per Thomas che aveva creato un mondo troppo perfetto per essere vero e che era stato in grado di risucchiare il mio buon senso in modo da farmi dimenticare la realtà e raggirarmi.
Ero sicura che questa piccola grande delusione evrebbe contribuito a rafforzarmi, ad aggiungere tasselli alla mia corazza, ma ero altrettanto sicura che sarebbe bastato un suo sguardo a far sciogliere ogni piccola parte di me.

Pur non ammettendolo, mi mancava, mi mancava ogni più insignificante parte di lui e avrei dato la vita pur di tornare indietro e cancellare ogni segno, dal primo ballo da Wordy's, al nostro primo bacio, a quella maledettissima sera di capodanno in cui tutto aveva preso forma, al mio compleanno che era stato il più bello che avessi mai trascorso. Tutto, lui, noi.

Imagine [C.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora