-Capitolo 14

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HARPER

Quel pomeriggio ero a casa a sbrigare alcune faccende.
Avevo il cellulare in vivavoce perché una Talíta ancora sofferente mi aggiornava sulla sua salute.
«Fi, fono un po' raffredada, ma fto prendendo delle paftiglie. Mi ribrenderó»
Risi sottovoce per come le parole le uscivano ovattate dalla bocca a causa del raffreddore.
«Mi spiace Tali, se c'é qualcosa che posso fare o portarti, dimmelo, e sai che saró subito lá»
La sentii sospirare.
«Sai, l'altro giorno ho conosciuto una ragazza nuova a scuola. Angel. Sembra simpatica e mi ha fatto compagnia durante la mattinata » azzardai a introdurre questo argomento, odiando il fatto di tenerle nascosta qualsiasi cosa.
Potevo immaginare il suo cipiglio dall'altra parte del display.
«Guai a te se mi sostituisci» disse con tono serio.
«Non potrei mai. Anche se una pausa dalle tue continue lamentele non mi farebbe male»
«Zitta, che se non ci fossi io tu non sapresti nemmeno che c'è un altro sesso oltre a quello femminile. Spero tu sappia che non è stata la cicogna a portarti nelle braccia della tua mamma» disse irritata.
Io scoppiai a ridere.
Un "bip" fece accendere il mio cellulare e, avvicinandomi, vidi che era un messaggio di Cameron:
"Harper, potresti gentilmente chiudere tu il locale stasera? Sarah ha la giornata libera e volevamo uscire a mangiare fuori. Ti ringrazio, sei la migliore"
Sorrisi e mi affrettai a rispondere:
"Lo so. Divertitevi e non combinate guai"

«Scusa Tali ma devo andare. Chiudo io il locale stasera, perché Cameron e la biondina di cui ti ho parlato si danno da fare stasera.»
Percepii la sua risatina. «Beati loro. Dovresti prendere nota anche tu. Ora che mi ci fai pensare, non ho ancora risposto a Bradly, gli chiederó di fare una scapatella qui da me»
Detto ció, attaccammo insieme.

Misi i soliti jeans e una maglietta a righe. Alle 6:00pm ero pronta e uscii di casa.
Un'idea mi balenó nella mente, e ancora prima che fosse del tutto chiara, presi il cellulare in mano e iniziai a digitare:
" Che ne dici di cambiare lo sfondo alle foto stasera? Devo chiudere il locale, e penso che alcuni tuoi scatti vicino alla libreria e affacciato alla vetrata sarebbero perfetti.
Ti aspetto tra mezz'ora? Harper."

La risposta non tardó ad arrivare
"Sono giá per strada"

Sorrisi e scesi velocemente le scale del condominio.
Quel giorno il clima sembrava leggermente piú mite e quindi passeggiai fino al mio posto di lavoro, ammirando i paesaggi che Chicago offriva in quel periodo: piccole pozzanghere in cui si riflettevano alberi spogli, foglie di tutti i colori lungo le strade umide e curve persone con impermeabili e ombrelli a portata di mano. Mi fermai piú di una volta a scattare qualche foto e alla fine mi diedi da sola una sberla sulla mano per non essere tentata di riprendere la machinetta fotografica e invece proseguire verso il bar, dove sicuramente Cameron mi aspettava ansioso.

Alle 6:45pm stavo spolverando il bancone quando Thomas, infagottato con sciarpa e cappello, si fece spazio nel locale.
Lo salutai con un cenno del capo e gli dissi di accomodarsi.

Preparai due cioccolate calde e mi sedetti di fronte a lui.
«Come mai turni extra sta volta?» chiese curioso.
«Cam e la sua pseudo-ragazza si sono presi una serata per loro, e quindi chiudo io il locale» mi sembró di sentire un sospiro di sollievo e, quando i suoi occhi incontrarono i miei, erano luminosi.

«Allora, come mi metto?» domandó appena prese il suo ultimo sorso di cioccolata. Sorrisi notando i suoi baffi e gli porsi una salvietta.
Lo portai affianco alla libreria con le braccia lungo i fianchi.
«Naturalezza è la parola d'ordine. Fai finta di prendere un libro, e guardalo intensamente.»
Lui mi guardó stupito «Come si fa a guardare "intensamente" un libro? Solo tu puoi usare certi termini»
Si voltó passandosi una mano tra i capelli e "click", gli scattai una foto.
«Perfetta direi. Ora facciamo anche quella mentre ti mangi il libro con gli occhi» risi e lui seguì le mie indicazioni.

Imagine [C.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora