-Capitolo 21

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CALUM
«Chi cazzo sei? Eh biondino?»
Dissi spingendolo sul muro dietro alle sue spalle.
Eravamo usciti per non creare scompiglio là dentro, e principalmente per non rovinare la serata a Harper, che a quanto pare, era qualcosa che avevamo in comune.

Lui alzó lo sguardo e disse «Luke. Sono Luke».
Lo presi per la giacca e lo tenni fermo al muro. «Se mi togli le mani di dosso magari possiamo parlare civilmente.» ghignó.
Quella sua sfacciataggine mi irritó altamente il sistema nervoso, ma con uno strattone lo lasciai.
Scrolló un attimo le spalle e disse «Beh, che vuoi?»
Stava fottutamente scherzando? O giocare con la mia pazienza era un nuovo sport? «Forse dovrei chiederti io la stessa cosa, considerando l'ultima volta che ci siamo visti. Come fai a conoscere Harper?»
Rise ma poi tornó serio e fissó le sue iridi chiare nelle mie «Non m'importa conoscere Harper, mi basta sapere chi sei tu, per dirti di starle alla larga.»

Stavo per ribattere quando una voce amplificata da dentro disse «E ora procediamo con le premiazioni.»
Quando portai di nuovo l'attenzione su Luke, lui stava di nuovo sorridendo e varcando l'ingresso della sala.

Tornai dentro anch'io e mi promisi che quel bastardo me l'avrebbe pagata, e sicuramente avrei scoperto chi fosse veramente. E cosa sapesse di me.

Non feci in tempo ad alzare lo sguardo che una Harper sui tacchi mi saltó al collo abbracciandomi. «Thomas, sei venuto!»
Rimasi sorpreso da quel gesto, ma oltre la sua spalla vidi Luke che ci fissava con occhi di ghiaccio.
«Certo che sono venuto, te l'avevo promesso. Ma, cazzo, sei bellissima»
Forse il "cazzo" era inappropriato, ma non trovai nient'altro nel mio vocabolario per valorizzare quello che intendevo.
Lei sembró capire e annuí imbarazzata.

Mi prese per mano e mi trascinó nella sala principale, in cui il preside era pronto per annunciare i vincitori.

Ci sedemmo vicini, gli occhi di Harper brillavano come cristalli e sembrava avere un tic alla gamba: la muoveva incessamentemente, sbattendo i tacchi sul pavimento.

Dopo essersi schiarito la voce, l'uomo parló «Vorrei prima di tutto ringraziare i nostri talentuosi studenti» queste frasi superflue non fecero altro che aumentare il nervosismo su tutti i concorrenti, e forse un po anche a me.

«Terza posizione: Tyler Stewart, complimenti!» seguirono qualche secondo di applausi e il ragazzo in questione si alzó in piedi estasiato.

«Seconda classificata: Harper Andrews, congratulazioni» e la ragazza accanto a me si alzó sorridente come non mai e gli occhi lucidi.

Premiarono la prima classificata e poi ci congedarono tutti.
«Bravissima Harper!» fuori dalla stanza tutti la abbracciarono: da Talìta a Cameron. Era talmente contenta che sembrava sul punto di piangere, così, quando tutti finirono di complimentarsi, la portai in un angolo per farla sentire più a suo agio.

«Complimenti» la abbracciai e lei mi strinse forte le braccia attorno al collo prima di staccarsi e guardarmi negli occhi
«Beh il merito va anche al modello!» mi diede una pacca sulla spalla e io finsi di vantarmi, per poi scoppiare a ridere con lei.

«Ehm.. Signorina Andrews?» la voce roca di un uomo ci fece distrarre e ci girammo insieme verso la persona che la chiamava.

«Salve, sono Paul Evans e posseggo una delle più grandi gallerie di Chicago. Ho osservato le sue fotografie e trovo che lei abbia molto talento» portava uno smocking blu e gli occhiali abbassati sul naso, mentre scriveva qualcosa su una cartellina

«Cosa? Io? Dice sul serio?» vidi le mani della mora tremare così misi involontariamente una mano sulla sua schiena, e la vidi calmarsi dopo poco.

«Serissimo, signorina. Per questo volevo offrirle l'opportunità di esporre i suoi scatti in una delle mie gallerie» sorrise cordialmente verso di noi.

Imagine [C.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora