HARPER
Il clacson di Angel rimbombò dalla strada e mi affrettai a infilarmi il giubbotto.
Febbraio ormai soffiava il caratteristico vento della mia città e per questo lo amai.Scesi le scale e feci una corsa fino all'abitacolo spalancando la portiera.
«Hey bella mora»
«Hey rossa»Ci scambiammo un abbraccio veloce e poi la macchina partí.
Quel pomeriggio non avrei avuto niente da fare, giorno libero da Wordy's e Tali troppo impegnata a studiare (cosa che mi venne difficile credere) per fare qualcosa con me.
Angel mi aveva proposto di fare un giro in centro e accettai felicemente la compagnia.«Senti, devo passare prima da Dylan, ho dimenticato lí un paio di vestiti. Ti dispiace?» parlò quest'ultima.
«Oh no, assolutamente. Non ti chiederò perchè i tuoi vestiti sono a casa sua, lascerò che la mia fantasia vaghi e vaghi e vaghi..» la guardai maliziosa scoppiando a ridere.Una decina di minuti scarsi e arrivammo di fronte ad una moderna palazzina, su per giù ci saranno stati cinque appartamenti e dedussi esserci anche quello di Dylan.
Angel suonò il campanello «Sono io» disse.
«È la voce della mia rossa? Sali per giocare un po' con me?» la voce meccanica del ragazzo parlò cantilenando e trattenni un ghigno
«Sono con Harper, coglione» Angel girò gli occhi al cielo e io le diedi una gomitata amichevole sulle costole.La porta si aprí e salimmo le scale sentendo il rimbombo dei nostri passi fino al terzo piano.
Fui stupida di vedere lo zerbino con la scritta 'welcome' .. Semplicemente non mi sembrava tipo da 'welcome' piuttosto da 'entra io sono pronto' o cose cosí.«Due principesse davanti alla porta di casa mia. Cosa posso volere di più dalla vita?» ci accolse Dylan a braccia aperte spostandosi poi di lato lasciandoci la visuale dell'entrata.
Angel gli baciò velocemente la guancia per poi spingerlo dentro casa.
«Ho lasciato qui degli abiti, sono venuta per questo» disse lei sedendosi sul bancone della cucina mentre io me ne restavo in piedi nel bel mezzo della stanza.«Te li prendo» fece una smorfia verso la rossa e sparí nel corridoio.
Impacciatamente mi avvicinai all'isola e presi posto su uno sgabello guardando il moderno arredamento della casa: era un ampio appartamento nel centro e non si addiceva per niente alla sua persona; pareti bianche, divano dello stesso colore e qualche quadro elegante ai muri..«Mi dai i pantaloni della tuta?» la voce di Thomas si espanse nella cucina.
Era appena uscito dalla doccia e lo si intuiva dai capelli bagnati e l'asciugamano alla vita.
Molto probabilmente si stava riferendo al suo amico e per questo la sua reazione quando ci vide fu del tutto prevedibile:
«Oh, ragazze» si accorse di noi e abbassò lo sguardo imbarazzato.
«Ehi» sussurrai avvicinandomi a lui.
Thomas mi accolse in un abbraccio, a stretto contatto con la sua pelle umida e dopo avermi intrappolata tra le sue braccia mi baciò lentamente mentre io, contrariamente al solito, stavolta preferii lasciare le mie mani sul suo petto nudo.
«Meglio che io vada a vestirmi» sorrise sulle mie labbra, entrando poi in bagno.
Lo lasciai andare a malincuore e tornai al bancone vicino alla rossa che ora mi guardava compiaciuta tenendosi stretto il labbro inferiore tra i denti per non ridermi in faccia; okay, non ero solita a queste smancerie in pubblico, ma non mi pareva fosse niente di scandalizzante.
Sdrammatizzai il tutto con una scrollata di spalle e un sorriso furbo.Dylan nel frattempo tornò da noi con i vestiti di Angel ben piegati sul braccio.
«Ecco a voi» glieli porse con un sorriso.«Beeene, allora noi andiamo in centro, a domani» la rossa mi prese per mano e ci avviammo all'uscita senza lasciare posto a repliche.
«Aspettate. Thomas starà probabilmente qui per il pomeriggio, potete restare se volete» disse Dylan avvicinandosi pericolosamente alla mia amica e prendendola per un polso. A quel punto vidi Angel arrossire leggermente e per poco non iniziai a fare la scenata che poco prima aveva riservato lei alla sottoscritta, ma mi trattenni, troppo presa dal loro piccolo momento.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
FanfictionSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-