HARPER
Quella mattina mi svegliai con un briciolo di entusiasmo in più rispetto ai comuni giorni settimanali. Quello era Il giorno. Non un giorno qualunque.
Quella sera ci sarebbe stata la fatidica mostra fotografica per quale avevo lavorato tanto. Avevo invitato tutti a venire : Cameron, Angel, Talíta e Bradly e naturalmente Thomas.Per quel giorno ero libera dai corsi, appunto per la preparazione dell'evento e dei concorrenti stessi, degli stand dove avremo esposto le nostre foto e le ultime scartoffie da firmare.
Avevo peró promesso a Cameron che non l'avrei lasciato solo al locale, almeno la mattina, e lui, dopo avermi assicurato mille volte «Non serve, me la cavo, vai tranquilla» aveva acconsentito.
Iniziai quindi col tirarmi su dal letto e abbandonare le coperte. Andai in bagno e, guardandomi allo specchio, dissi «Oggi è il nostro giorno Harper. Mancano undici ore e mezza e poi potrai dimostrare a tutti quanto la fotografia sia un mezzo importante per esprimersi.» il mio riflesso sorrise soddisfatto e quindi mi sciacquai il viso.
Quel giorno decisi di applicare un velo di trucco in più, niente di eccessivo: un eyeliner e un po' di blash per colorare la mia carnagione chiara.Spantoffolando per il salotto raggiunsi in bancone della cucina, lo girai rischiando di sbattere con il fianco sull'angolo in marmo e arrivai al frigo.
Aprii e vidi il nulla. Fantastico, avrei dovuto fare la spesa uno di quei giorni.
Mi accontentaii di una barretta al cioccolato e poi tornai in camera a vestirmi.Alle 7:20am ero in strada che aspettavo l'autobus.
Decisi di chiamare mia madre: sicuramente era in ansia quanto me per la mostra.
Dopo due squilli la sua voce familiare rispose :
«Harper, amore della mamma. Come stai tesoro?»
Il suo tono lasciava trasparire quel filo di emozione in più che avevo intuito prima
«Tutto apposto mamma. Sto andando al lavoro. E tu?» risposi, alzando lo sguardo al cielo per accogliere il barlume di sole che c'era quel giorno.
«Tutto bene. Pronta per stasera? Le foto, le hai sviluppate? E come ti vesti tesoro? Non puoi mica andare in jeans come al solito» disse l'ultima frase con tono di rimprovero e io sorrisi. Mi mancava qualcuno che si prendesse cura di me in questo modo.
«Tranquilla mamma, ho tutto sotto controllo. Stasera mi vesto con...» in realtà non lo sapevo. Mia madre notó l'incertezza nella mia voce e ordinó «Vai a comprarti qualcosa. Se ci fossi io là, avresti tutto il guardaroba rifatto.» risi e prima di attaccare le dissi «Ti voglio bene mamma»
«Ti voglio bene anch'io, tesoro.».---
«Signorina, mi scusi»
Quel giorno i clienti erano innumerevoli. Appena ne usciva uno, ne entravano altri due. E più volte le persone dovettero stare in piedi per bere il caffè.Servii l'anziano signore che mi aveva chiamata e tornai dietro il bancone, portandomi una mano alla fronte.
«Fortuna che sei venuta Harper, non so come avrei fatto senza di te.» mi ringrazió Cam, passandomi affianco per preparare due caffè.
«Sesto senso?» risposi e ridemmo insieme.Per le 10:00am la clientela era diminuita e ci concedemmo un attimo di pausa.
«Non ho nemmeno fatto colazione stamattina. Ho una certa fame» mi massaggiai la pancia.
«Preparo due caffè, e puoi prendere un muffin. Nessuno si accorgerà della sua mancanza» mi fece l'occhiolino Cameron.
Di solito ci permettavamo di prendere solo qualcosa da bere al bar, ma per una volta mi concessi anche uno spuntino.Era una bella giornata. Il sole era uscito completamente dalle nuvole che si erano messe da parte indispettite e anche il clima era mite. Si trattava di un sole freddo, ma lo ringraziai mentalmente per esserci a simbolizzare la felicità che mi pervadeva quel giorno.
Ogni persona che passava davanti al locale sembrava sorridere, quasi s'accontentasse della mia felicità e la condividesse. Era una bella sensazione.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
FanficSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-