-Capitolo 3

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HARPER

Arrivata in mensa il vociferare di centinaia di alunni mi spinse a saltare il pasto. Talíta non ne fu tanto contenta, ma sapeva quanto fastidio mi desse avere troppa gente attorno.
Ci accontentammo di una barretta al distributore.
«Ehmm.. Avrei una proposta da farti» disse la mia amica con sguardo malizioso. Non prometteva bene. Di solito le sue idee andavano dallo shopping sfrenato a feste squilibrate. Non mi dispiaceva uscire con lei la sera, ma non amavo vedere come la gente non si reggesse in piedi dopo due bicchierini di troppo. Mi ricordava mio padre.
«Dimmi»
«Bradly aveva in mente di organizzare una festicciola, niente di che, a casa della confraternita...» e già da qui capii di cosa si potesse trattare, ma la incitai a proseguire. «Mi avrebbe invitata, e di conseguenza io starei invitando invitato te. Non vorrai mica startene in casa a sfogliare le solite foto uguali?»
Indispettita alzai lo sguardo al cielo senza capire che problema potesse recare la mia passione per la fotografia a ogni persona che mi si avvicinasse. Tralasciando ció, sfoggiai uno dei miei migliori sorrisi e risposi energicamente «Perchè no? Ci saró»
Talíta, sbalordita, tornó presto in sè e, cingendomi il fianco, mi disse «Questa è la mia ragazza»

Ci avviammo verso la classe successiva, passando per la segreteria, dove un paio di ragazzi si stavano iscrivendo ai nuovi corsi.

CALUM

Dopo due fottute ore di coda uscii dall'ufficio della segreteria con gli orari in mano. Avrei iniziato il giorno successivo con Chimica. Perfetto.

Decisi di fare un giro nel giardino del campus, e con l'occasione mi accesi una sigaretta. Non so se fosse permesso, ma non mi posi il problema. Il fumo si confondeva con la nebbia che avvolgeva l'imponente costruzione scolastica e mi rilassai cercando di creare strane nuvolette con il fumo che emanavo.
Dal via vai di studenti con fogli svolazzanti, intuii che la classe successiva fosse iniziata, e seguii con lo sguardo alcuni di loro. Nessun viso famigliare. Meglio così. Preferivo non essere riconosciuto, anzi, dovevo non essere riconosciuto.

Proseguii il cammino fino ad arrivare agli alloggi, ma non entrai. Spensi la sigaretta per terra e la calpestai.
Decisi che faceva fottutamente freddo per rimanere a scuola a girarmi i pollici, quindi ritornai sui miei passi e presi il primo autobus per Longer Street.

Il mezzo era quasi vuoto, ad eccezione di due signore che discutevano fittamente chissà cosa, ed io, che me ne stavo appoggiato al finestrino, aspettando la mia fermata.

Arrivato in casa, aprii il frigo in cucina e mi accorsi che non c'era niente, se non un sandwich confezionato. Mi adattai e promisi di andare a fare la spesa il prima possibile.
Mi servivano soldi, e solo allora ricordai che stasera iniziava il primo round.

Accesi la televisione svogliato, e mi resi subito conto che i canali trasmessi erano troppo noiosi per riuscire a intrattenermi. Sicuramente chiunque avrebbe saputo fare meglio di due patetici divorziati che litigavano in un finto tribunale.
Mi addormentai fino al tardo pomeriggio e venni svegliato dalla squillante suoneria del mio telefono. Chi cazzo poteva essere?
Numero sconosciuto. Scorsi per accendere il display e mi ritrovai un messaggio

-Numero Sconosciuto-
Stasera sei con me e James, contento?
Ci troviamo a May Garden per le 11:30pm. Fatti trovare pronto altrimenti Micheal s'incazza. Non conviene il primo giorno. -D

Dopo aver letto la firma, intuii si trattasse del ragazzo della sera precedente, Derry, Dylan o quel che fosse.

Mi alzai svogliato dal divano e andai in bagno per sciacquarmi il viso, cercando
di renderlo perlomeno guardabile.

Per le 11:00pm ero pronto. Jeans neri e solita felpa, cappuccio in testa e chiavi in tasca, così mi avviai per le fredde e buie vie di Chicago.

Mi ci vollero alcune indicazioni per arrivare al posto deciso; quella città era peggio di un labirinto e le vie sembravano tutte uguali.
Il parco era completamente diverso da quello che immaginavo: niente giochi per i bambini, niente vita oltre agli alberi sparsi fitti per lo spazio verdeggiante, ormai per niente illuminato. Trovai il solito ragazzo dai capelli scuri affiancato da un'altra persona più alta di lui, che pensai essere James.

Imagine [C.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora