HARPER
Uscii dalla stanza dell'hotel correndo come una pazza.
Era un sogno, e volevo viverlo fino in fondo senza il rischio di svegliarmi il giorno dopo e non aver fatto tutto ció che avrei voluto.Da quando Thomas si era presentato sotto la mia finestra era stata una continua corsa contro il tempo per fare il possibile prima che una nuova giornata facesse la sua apparizione all'alba.
La corsa in auto, le stelle, la musica, le carezze e i baci mi avevano fatto accumulare così tanta energia che dovevo liberare e, ubriaca com'ero di quella sensazione, avevo deciso di giocare a prendi prendi con Thomas.
Era una cosa così infantile e allo stesso tempo divertente ed eccitante che le mie gambe si rifiutavano di fermarsi mentre correvo lungo i corridoi.Gurdai tutti i quadri appesi alle raffinate pareti di sffuggita mentre mi dirigevo chissà dove sentendo i passi di Thomas seguirmi. Si stava sicuramente chiedendo cosa mi fosse preso e a quel pensiero aumentai la velocità della mia corsa.
Mi voltai solo una volta per fargli una linguaccia e incalzarlo a prendermi.
«Harper» sentii chiamarmi mentre schiacciavo il tasto dell'ultimo piano sull'ascensore.Arrivata, fu una grande terrazza coperta da lastre di vetro simili a cristalli a fermare la mia fuga e a indurmi a trattenere il fiato stupita.
Si potevano ammirare le stelle da ancora più vicino, e sembravano così grandi da poterle toccare, inoltre, sotto di me, enormi palazzi e grattacieli in lontananza lasciavano intuire una città che non stava dormendo illuminata da tutte quelle luci.Finalmente anche Thomas mi raggiunse e si avvicinó lentamente anche lui incantato dalla vista che il palazzo offriva sulla città.
Per l'ennesima volta quella sera dissi «È bellissimo» e lo sentii annuire al mio fianco mentre allungava un braccio per cingermi la vita.
Ripresami dallo stupore, mi voltai a guardarlo, e dopo aver ammirato il suo volto ora coperto di sudore e il suo petto alzarsi e abbassarsi dalla fatica, gli sussurrai un «Prendimi»
Prima di ricominciare la mia corsa.Raggiunsi di nuovo l' ascensore e lo sentii lamentarsi mentre tornava a rincorrermi.
«Fermati Har» ma riprese a correre e i suoi passi si alternavano ai miei.Non sapevo perchè stessi facendo queste cose, considerando che solitamente ero una persona piuttosto celebrale, che pensava tre volte prima di agirne una, ma forse mi dissi che per quella sera potevo rischiare e godermi i miei vent'anni rimandando al futuro le conseguenze.
Uscendo fuori dall'ascensore trovai un grande portone verde con la scritta "Biliardo" e la varcai senza pensare a chi vi avrei trovato e cosa avrei fatto una volta dentro, così fui contenta quando vidi che si trattava di una stanza vuota con solo due tavoli da gioco e qualche luce fioca alle pareti.
Doveva essere in disuso, e poi, oltre a me e Thomas, che nel frattempo aveva attraversato la porta, nessuno doveva aver pensato ad andare in vacanza a gennaio.«Ti va di giocare eh?» era chino sulle ginocchia e respirava a fatica, nascondendo il sorriso sotto le ciocche di capelli che gli coprivano il volto piegato.
Lo raggiunsi lentamente e mi abbassai all'altezza del suo viso, abbassato alle ginocchia, così da poterli prendere il viso tra le mani e sussurrargli a pochi centimetri dalla bocca «Gioca con me»
Presi a baciarlo per l'ennesima volta quella sera e quando lui s'irrigidii tra le mie labbra, capii quanto volesse più di un bacio in quel momento.Mi alzai seguendolo mentre faceva lo stesso continuando peró a baciarlo e a trovare conforto tra i suoi capelli che stavano diventando un gioco per le mie mani.
Thomas non staccó neanche le labbra mentre mi prendeva sotto le cosce e mi alzava in braccio.
Ci scontrammo contro il muro senza smettere di mantenere a contatto le nostre bocche, le mani e i corpi, e infine mi appoggió su di un tavolo, togliendo di mezzo frettolosamente ogni eventuale biglia d'intralcio.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
Hayran KurguSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-