HARPER
Decisi di scendere dall'autobus una fermata prima quella mattina: avevo voglia di schiarirmi le idee e camminare un po' da sola senza la presenza di altri ragazzi intorno a me.
Pioveva, avevo il cappuccio alzato e il cappotto stretto alla vita, facevo attenzione a non incastrare gli stivali in qualche spaccatura del cemento e guardai in basso per evitare le pozzanghere.
Camminavo a passo svelto, susseguendo i miei piedi rapidamente sul marciapiede umido, tenendo una mano sulla tracolla che mi penzolava dalla spalla e l'altra sulla sciarpa attorno al collo.
Passeggiai accanto ad alcuni palazzi abbandonati, quando improvvisamente mi sentii prendere dalla vita e venni attirata indietro da due forti braccia.
Tentai di urlare, ma una mano mi tappó la bocca e mi intimó di tacere «Ssh, non voglio farti del male» disse contro il mio orecchio.Eravamo in un vicolo cieco, reso ancor più buio dall'oscurità del cielo piovoso.
Cominciai a tremare quando slegó la presa su di me e piazzó due mani ai lati del mio viso.
Era un ragazzo, avrà avuto all'incirca la mia età, forse 20 anni, aveva molti tatuaggi lungo le braccia e piercing ad appesantirgli i volto. I capelli scuri e sbarazzini gli davano un aria paurosa ma non leggevo cattiveria nei suoi occhi nocciola.
«Non ti voglio fare del male» ripetè avvicinandosi al mio viso. Una lacrima arrivó al collo e solo in quel momento mi accorsi di piangere, la asciugai con un veloce gesto della mano e tornai a guardarlo negli occhi.
«Chi sei? C-Cosa vuoi?» le parole uscirono in un sussurro tremante.
«Mi chiamo Dylan. Volevo solo vedere cosa aveva di tanto speciale la ragazza che regnava nei pensieri di Calum» sorrise allontanandosi dal mio viso.
Si passó una mano tra i capelli nel tentativo di domarlo e soffocó una risatina.Non capivo come potessero conoscermi, nè lui nè Calum, e mi limitai a stringere forte la tracolla tra le mani.
«Ora capisco di cosa potrebbe essersi infatuato quel cazzone» ghignó e spostó le mani infilandosele nelle tasche. «Sei davvero bella»
Respirai, non mi accorsi di star trattenendo il respiro. «Non so chi sia Calum» parlai forte e chiaro questa volta.
Dylan scoppió in una sonora risata e si voltó, dandomi le spalle. Meditai sulla possobilità di fuggire, ma avrei solo peggiorato la situazione.Fece due passi avanti verso di me, tornano nella sua posizione iniziale «Altrochè se lo conosci, sai, ieri io..»
«Harper!» una voce acuta si impossessó dell'attenzione di entrambi, mi voltai per vedere la figura di Angel troneggiare alla fine del vicolo.
I suoi tacchi provocarono un fastidioso rumore mentre si avvicinava a noi con falcate enormi e sguardo omicida.
«Chi cazzo sei tu, mh? Cosa le hai fatto?» puntó il dito sul petto del ragazzo con occhi di fuoco. Le si erano colorate le gote di un rosso acceso e Dylan indietreggió.
«Calmati bellezza, stavamo solo parlando» ghignó il moro abbassandole la mano e liberando un teatrale "fiugh" dalle labbra. Angel sospiró e incorció le braccia sotto al seno scuotendo la testa.
Si avvicinó a me «Tutto bene?» chiese mettendo una mano sulla mia spalla. «Si, grazie» le sorrisi.
Lei si giró, trafisse Dylan con lo sguardo prima di prendermi per mano e camminare rapida fino alla strada.«Bel culo comunque, rossa!» gridó il ragazzo dal fondo del vicolo.
«Ma vaffanculo» la mia amica, di rimando, agitó una mano in alto indicandogli il terzo dito della mano. Scoppiai a ridere e ci incamminammo insieme verso l'università.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
FanfictionSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-