HARPER
Era il primo pomeriggio del primo giorno di dicembre. Un velo di neve bianca ricopriva dolcemente il verde del giardino dell'università e piccoli fiocchi scendevano lentamente dal cielo grigio.
Ero seduta sul letto del dormitorio di Talìta, mi ero ripromessa di raccontarle l'intera storia di Thomas, così mi aveva invitata a stare da lei dopo il pranzo.
«Forza, racconta» disse stendendosi sul materasso. Imitai la sua posizione, poggiando la testa ai piedi del letto in modo da poterla guardare.
«Non lo so, Tali. È così complicato quel ragazzo. Prima non vuole fare le foto, poi accetta, dopodichè fa il misterioso e tutt'un tratto ride e scherza con me» intrecciai le dita sopra la pancia e presi un respiro profondo.«Tuttavia gli sono grata per quello che sta facendo per me, è davvero importante la sua presenza» guardai il soffitto ripensando agli ultimi giorni passati con lui.
«Harper, stai parlando della mostra e della galleria, o la sua presenza è importante nella tua vita?» alzò un sopracciglio e rivolse a me lo sguardo.
«In entrambi i casi, credo. È davvero un bravo ragazzo anche se non lo capisco e poi è il mio modello, quindi c'è uno strano legame.. Non so se riesci a capire» mi sedetti a gambe incrociate e cercai di sistemarmi i capelli annodati.
«A dire il vero no, il vostro rapporto lavoro-amicizia mi fa venire il mal di testa. Ma fammi un favore Harper, non legarti troppo ad un ragazzo che potrebbe spezzarti il cuore» mi prese una mano e mi guardò con occhi preocupati, sapevo bene che si riferiva all'ultima storia con Jordan.
Non avevo mai pensato a Thomas sotto quella luce, come potenziale fidanzato o cose simili, anche se i suoi occhi scuri e i lineamenti dolci lo rendevano uno dei ragazzi più belli che avessi mai conosciuto. Il mio cuore accelerò senza controllo e cominciai a preoccuparmi delle mie emozioni, temevo di non riuscire a sostenere la situazione.
Thomas era entrato nella mia vita come un uragano, scombussolandomi. Un ragazzo dai capelli scuri diventato magicamente parte della mia passione. Insomma, un modello per caso, qualcuno per scelta.
Con Jordan non mi era mai successo, il mio cuore non alternava le palpitazioni ad ogni sua parola e non mi capitava di imbambolarmi come un'idiota con in testa unicamente il suo sorriso.
Thomas è una delle cose più belle che mi siano capitate negli ultimi tempi, avrei imparato a conoscerlo, gli avrei insegnato a fidarsi di me.«Ah, è strano però. Non avrei mai pensato che uno come lui potesse essere il tuo tipo, siete cosí diversi» la riccia si lasciò cadere indietro con le braccia sotto al collo, interrompendo le mie fantasie.
«Tali! Non allargarti, non ho mai parlato di cotte o cose varie, sto solamente raccontandoti la mia situazione» sbuffai.
Seguí qualche minuto di silenzio, poi scesi dal letto e aprii la mia borsa, nella quale avevo portato un maglione per stare più comoda, che infilai velocemente.«Sento vibrare qualcosa, credo sia il tuo telefono» gridò la riccia tastando le lenzuola per cercare il mio cellulare.
Controllai nella tasca dei miei jeans e lo trovai. Non avevo salvato il numero di chiunque stesse chiamando, e fui scettica sul rispondere.
«Che fai, non rispondi?» mi rimproverò la riccia.
«Non ho idea di chi sia! E se fosse uno stalker, mh?» ridemmo insieme e accettai la chiamata portando il display all'orecchio.«Pronto? Harper?» una voce conosciuta, ma che non ricordai a chi appartenesse, rispose dall'altro capo.
«Sono io, tu chi sei?»
«Sono Luke» forse non dovevo scherzare troppo sulla storia dello stalker.
«Luke?! Come diavolo hai fatto ad avere il mio numero?» portai una mano al fianco e spostai il peso su una sola gamba.
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Imagine [C.H] #Wattys2016
FanficSfogliando le ultime foto scattate, Harper notò il ricorrente volto del ragazzo con il mistero impresso nello sguardo. «Stai lontana da Calum» «Chi è Calum?» -In fase di REVISIONE-