-Capitolo 9

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HARPER

Mercoledí sera non tardó ad arrivare.
Talíta fu molto eccitata all'idea di travestirsi da diavoletta e di portare ad una festa la sua "asociale amica", cosí mi definiva.

La accontentai mostrando un po' del mio entusiasmo mentre ci preparavamo.
Io ero in stanza a cercare di tirare la cerniera del vestito mentre lei dal bagno gridó «Ho quasi finito, poi tocca a te mia Dracula»

Risi. Infondo ero davvero un po' emozionata all'idea di andare ad una festa dove ci sarebbe stata musica, luci e magari qualche ragazzo carino. Mi sarei divertita e lasciata andare per quella sera. Volevo dimostrare che ero capace anche io a spostare lo sguardo dall'obiettivo della mia macchinetta e osservare il mondo con i miei occhi.

Quando vidi la gamba slanciata della mia amica uscire dal bagno feci un fischietto d'ammirazione. «Lucifero ti fa una pippa» dissi ridendo.
Lei ammiccó e rispose «Certamente. Stasera Bradly deve vedere di cosa sono capace. Poi in mezzo a tutti gli altri, non dobbiamo far vedere che siamo del primo anno.» annuii.
«Ora tocca a te bellezza»
Mi truccó sui toni del nero con qualche spolverata di blash brillantinato qua e lá.
Mi guardai allo specchio stupefatta, ero davvero sexy, dovevo ammetterlo.
Presi tra le mani il velo che da metá schiena scendeva a strascico fino al pavimento e feci una piroetta, per poi mostrare i miei canini appuntiti a Talíta.

Scoppiammo a ridere.

Stavamo indossando i tacchi quando suonó il campanello.

«Dolcetto o scherzetto?» tuonó una voce nel citofono.
«Scemo!» gridó Tali alle mie spalle.

Bradly il Jack O'Lantern per una sera salii le scale a due a due e raggiunse il mio appartamento.
Talíta gettó le braccia al suo collo e gli diede un lieve bacio, giusto il tempo per me per scattar loro una foto.

Questi erano momenti da immortalare, e per una volta nessuno commentó.
Dopo altri due scatti a me e lei insieme in pose buffe ci avviammo verso la festa.

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Ad accoglierci nella casa, la cui musica si sentiva fin da fuori, fu un fantasma con dei bicchierini in mano
«Lasciate ogni speranza voi che entrate» recitó in modo teatrale Dante, porgendoci i drink.

Li buttammo giú tutti d'un sorso e sentii il liquido scivolare veloce e bruciarmi la gola.
Era una sensazione piacevole. Avevo bisogno di una spinta per affrontare la serata.

Bradly e Talíta erano giá spariti dal mio fianco quindi decisi di girare un po' per la casa.

Era buio, e si alternavano nel grande salotto luci viola e rosse, spesso a scatti per dare un senso di insabilitá.
Nei corridoi che portavano tutti ad una grande stanza con bevande alcoliche erano presenti lanterne a forma di zucca per illuminare debolmente il passaggio. Alcune coppie erano giá schiacciate al muro intente a pomiciare. Velocizzai il passo.
La musica non diminuiva di volume nemmeno in cucina dove lungo tutto il bancone che percorreva le pareti erano presenti bottiglie di vino, lattine di birra schiacciate e bicchieri di plastica per terra.
Un vero porcile per chi avrebbe pulito l'indomani.
Mi diressi poi lungo un altro corridoio e raggiunsi di nuovo il salotto, passando vicino ad alcune stanze, forse sgabuzzini con ulteriori alcolici.
Un angolino piú illuminato mi permetteva di scorgere una grande costruzione di bicchieri da champagne lungo i quali scorreva un liquido chiaro. Sicuramente qualcosa di scadente con cui accontentare gli studenti assetati che si divincolavano ovunque.
Mi accontentai di un bicchierino di punch che mi versai da una grande ampolla.

Iniziavo giá a vedere il dj offuscato, ma diedi la colpa alla distanza che ci separava.
Decine di ragazzi continuavano ad entrare dall'ingresso mostrando i loro appariscenti costumi. C'era perfino chi era senza maglia con uno strano intrigo di ghirigori fluo sulla pelle. Sembrava un tatuaggio, ma era solo trucco. Figo.

Imagine [C.H] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora