CAPITOLO 78

11.1K 706 77
                                    

Lo so che è tardi e che aspettate da tanto questo capitolo, ci ho messo veramente tanto a copiarlo, ho problemi con il cellulare, mi scuso.
Buona lettura spero che il capitolo vi piaccia.
Per ogni cosa scrivete a @respirochiusoachiave
||Jack
Impaziente faccio avanti e indietro per la stanza.
Margot non rispondere e non la sento da ieri mattina.
Sarà successo qualcosa?
No, non sarà successo niente di grave.
Cerco di calmarmi, prendo una sigaretta e me la metto in bocca uscendo sul balcone di casa.
Mi manca terribilmente tanto dormire senza di lei.
Passano diverse ore ed io sono sul divano a leggere il libro che mi ha lasciato.
Il suo libro preferito.
C'è una pagina interamente scritta e una frase sottolineata, c'è scritto :"Adora l'amore Marcus. Fanne la tua conquista più bella, la tua sola ambizione. Dopo gli uomini ci saranno altri uomini. Dopo i libri ci sono altri libri. Giorni  la gloria, ci sono altre glorie. Dopo il denaro c'è ancora il denaro. Dopo l'amore, Marcus... dopo l'amore c'è solo il sale delle lacrime."
E affianco, scritto a matita:"Dopo di lui non ci saranno altri uomini."
Sorrido continuando a sfogliare le pagine.
All'improvviso sento il telefono squillare, metto via il libro e mi affretto a rispondere.
<<Pronto? >>
Dall'altra parte del telefono sento qualcuno tossire, <<Buongiorno, lei è il signor Jack? >>
Wow, prima d'ora nessuno mi aveva dato del signore, tranne lei. Margot una volta mia aveva detto che ero un gentiluomo solo perchè le avevo aperto la porta della camera per portarla a casa mia. Sorrido solo al pensiero, chissà perché non mi rispondeva al telefono...
<<Pronto? >> La voce dall'alto capo del telefono mi riscuote dai miei pensieri.
<<Emh... si, sono io, mi dica. >>
<<Beh...le devo dare una notizia, Margot Woods ha avuto un incidente, è ricoverata all'ospedale di Liverpool, sua madre purtroppo è venuta a mancare. L'abbiamo trovata senza vita già prima che arrivassero i soccorsi. Lei è stata la prima persona che siamo riusciti a rintracciare perché era l'ultima a cui Margot ha telefonato. >>
Sento il sangue gelarsi alla parola incidente.
Non posso perderla. Non posso.
<<Cosa? >> Urlo.
Dopo essermi fatto dare le indicazioni su dove si trovasse l'ospedale. Esco di casa e sfeccio in aeroporto.
Il primo volo è tra 35 minuti.
Forse dovrei chiamare Clark e avvertirlo, ma non avendo il suo numero di cellulare, mando un messaggio a mia sorella.
"Sto andando a Liverpool. Margot ha avuto un incidente. Raggiungimi il più presto possibile."
Salito sull'aereo mi siedo. Sono così agitato che mi tremano le mani e le gambe.
<<È tutto okay? >> Mi chiede un ragazzo seduto affianco a me. <<No. La mia ragazza ha avuto un incidente e devo andare a Liverpool il prima possibile. >>
Mi si contorce lo stomaco. E se fosse successo qualcosa al bambino?
Cazzo.
Mi prendo la testa tra le mani sferrando un calcio al sedile davanti. Scuoto la testa.
<<Non posso perderla. Merda, è incinta! >>
<<Oh... mi dispiace.>> farfuglia il ragazzo che ho vicino. Guardo fuori dal finestrino sperando di arrivare il più presto possibile da Margot.
Dopo un paio d'ore che mi sembrano interminabili, atterro.
Chiamo un taxi e non appena salgo su, urlo al tassista di correre in ospedale.
<<Dobbiamo andare all'ospedale di Liverpool, sbrigati. La mia ragazza ha avuto un incidente. Se non siamo lì entro tre minuti giuro che ti rompo la testa in due.>>
Sembra funzionare, egli mette in moto e sfreccia tra le strade di Liverpool.
Perché doveva abitare così lontano da Cambridge?
Arrivati a destinazione, scendo dalla macchina e corro come un matto verso l'entrata dell'ospedale cercando qualcuno che possa darmi delle informazioni...

siamo solo un puzzleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora