CAPITOLO 79

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Non sono ancora riuscita a risolvere il problema che ho con il cellulare, mi scuso per il fatto che questo capitolo non avrà immagine.

||Jack
Arrivati a destinazione, scendo dalla macchina e corro come un matto verso l'entrata dell'ospedale cercando qualcuno che possa darmi delle informazioni... Mi avvento sopra la prima infermiera che incontro.
<<Dov'è Margot Woods? È stata portata qui circa due ore fa, ha avuto un incidente!>>
Ringhio.
Lei tira fuori la cartelletta che ha sotto il braccio e mi indica il reparto.
Salgo le scale due a dieta e arrivo fuori la sua stanza.
<<Dottore!>> Grido vedendo uscire un uomo in camice da una porta.
<<Lei è Jack Har->>
<<Sì, sono io. Dov'è lei? Come sta? Il bambino?>>
Chiedo allarmato tremando dalla paura di non rivederla mai più.
Il solo pensiero mi fa annebbiare la vista e gelare il sangue.
<<Mi dispiace davvero ragazzo..>>
Il dottore abbassa lo sguardo e io sento il mondo cadermi addosso.
<<È viva, vero?>> Sussuro sul punto di una crisi isterica.
<<Lei... lei si. Ha perso il bambino. Mi dispiace. >>
Dopo quelle parole sento un colpo allo stomaco.
Devo vederla.
<<Dov'è ora? Posso vederla dottore?>>
Annuisce indicandomi la stanza.
Mi precipito verso di lei e lentamente le prendo una mano stringendola nella mia mentre sta ancora dormendo.
Sento le lacrime rigarmi il volto.
<<Non avrei dovuto lasciarti sola.>>
Singhiozzo stringendola tra le mie braccia. È così fragile che ho paura che possa spezzarle qualche osso se la stringo ancora.
Prima che lei possa svegliarsi, mi addormento accanto al letto stringendole la mano.
Non so come potrà reagire quando verrà a sapere della madre e di suo figlio.
Non avrei mai pensato in vita mia di poter soffrire così, che il dolore facesse così male e chi ti svuotasse l'anima.
Riapro gli occhi con la voce di Margot.
alzo la testa di scatto e lei è lì. di fronte a me, con gli occhi lucidi e con dei punti su una tempia.
È bella anche in un letto d'ospedale.
<<Jack>> Alza gli angoli della bocca sorridendomi e io tiro un sospiro di sollievo.
La sua voce è roca e debole.
<<Piccola, come stai?>>
Le accarezzo la mano con il pollice.
<<Cos'è successo? Io... dovevo andare in biblioteca, ero con mia madre. Dov'è lei? >>
Si guarda attorno spaesata ed io mi mordo un labbro per non scoppiare a piangere di nuovo come un bambino.
<<Jack, dov'è?>> Strilla agitandosi.
<<Sshh... va tutto bene. Calmati.>> La rassicuro sedendomi fianco a lei sul letto e accarezzandole la schiena.
<<Hai avuto un incidente, Margot. Mi hanno chiamato ed ho preso il primo volo, dovrebbero raggiungermi anche Corine è gli altri...>>
Spiego cercando di restare calmo e tranquillo ai suoi occhi.
<<Si, ricordo di... aver sentito il telefono squillare e poi non ho capito più niente. C'era mia madre accanto a me...dov'è ora? Sta bene?>>
Sospiro abbassando la testa.
||Margot
Jack abbassa la testa ed io lo guardo confusa.
<<Jack?>>
Lui mi guarda negli occhi per poi abbracciarmi forte.
<<Ti giuro che mi prenderò cura di te io d'ora in poi. Te lo prometto Margot.>>
No. Non è vero.
<<Cosa? Mia madre...>>
Non riesco a finire la frase che sono già in lacrime.
<<Ho perso anche il bambino, Jack. Non è vero? L'ho perso.>> Singhiozzo.
<<Mi dispiace così tanto Margot, mi dispiace davvero tanto.>>
Mi stringe forte a se, lasciandomi piangere sulla sua spalla.
<<Sono rimasta da sola, Jack. Sono rimasta sola. Come faccio adesso?>>
<<Ci sono io piccola. Calmati un po', Margot, per favore.>>
La voce di Jack rimbomba nella stanza, per poi farsi sempre più lontana...

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