•Capitolo trentotto•

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Nel capitolo precedente...

X: ora che ti sei svuotato le palle ti senti meglio?

Alzo lo sguardo verso lo specchio e vedo Ignazio guardarmi torvo

Piero: I Ignazio

Sgocciolo le mani, tiro il fazzoletto di carta situato davanti al muro e mentre me le asciugo mi giro verso lui

Ignazio: tu se non te la sbatti ogni volta che la incontri non sei contento vero?

Mi rimprovera mettendosi a braccia conserte

Piero: Ignazio io... ma da quanto eri qui?
Ignazio: se ti dico che Alessia era curiosa di vedere chi era che scopava?
Piero: cosa? c'era anche Alessia?

Chiedo sbarrando gli occhi

Ignazio: si, era venuta con Sofia per andare in bagno però io sono rimasto a lavarmi le mani per assicurarmi che andassero via
Piero: ah ma come hai fatto a sapere che ero io?
Ignazio: dalle scarpe Piero, le scarpe!

Abbasso lo sguardo verso la cabina e mi accorgo che la porta non è proprio attaccata al pavimento ma c'è uno spazio di circa cinque centimetri

Piero: merda
Ignazio: per fortuna che Alessia non ha guardato in basso
Piero: oddio oddio oddio
Ignazio: ma com'è che ogni volta che la incontri non riesci a tenere il tuo amichetto dentro le mutande?
Piero: Ignà ma l'hai vista?
Ignazio: si, è una gran gnocca però minchia sei fidanzato, fidanzato... capisci?
Piero: lo so Ignà, lo so...

Dico mentre vado verso il cestino per buttare il pezzo di carta che ho usato per asciugarmi le mani

Ignazio: per lo meno scopa bene?
Piero: minchia se ci sa fare Igná

Mi giro verso di lui e quando ci guardiamo scoppiamo a ridere

Ignazio: spero che tu abbia usato il preservativo
Piero: si si, lo abbiamo sempre usato...
Ignazio: ah meno male, ci manca solo che la metti incinta

Appena mi dice questo mi ritorna in mente l'altra sera a Roma

Piero: no!

Esclamo portandomi la mano sulla fronte

Ignazio: no cosa?
Piero: minchia Ignà noooo, no no no nooo
Ignazio: mi spieghi cosa ti prende?
Piero: l'altra sera quando me la sono portata nella suite dopo la partita che abbiamo visto, non abbiamo usato la precauzione
Ignazio: cosa?

Squittisce alzando un po' il tono di voce

Piero: matri mia e adesso?

Chiedo preoccupato

Ignazio: innanzitutto calmati, respira...

Mi giro di spalle e dopo aver portato le mani sulle guance, le trascino su di esse facendo pressione con i polpastrelli

Piero: che guaio Ignà!

Esclamo tirando la testa all'indietro

Ignazio: stai tranquillo Piero, ascoltami

Mi rigiro verso di lui e dalla guancia mi scende una lacrima

Piero: tranquillo? Ignà sono nella merda!
Ignazio: ti ricordi almeno se gli sei venuto dentro o fuori?

Fisso un punto vuoto ripensando all'altra sera e quando mi ricordo, tiro un sospiro di sollievo

Ignazio: allora?

Mi chiede alzando le sopracciglia

Piero: si, adesso che mi ricordo non gli sono venuto dentro
Ignazio: sicuro?
Piero: vuoi sapere troppo eh

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