•Capitolo centouno•

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Dal capitolo precedente...

Dopo aver trafficato a lungo per entrare in camera, finalmente ce l'abbiamo fatta grazie a un vicino di stanza che rientrava dopo una lunga serata trascorsa con la sua ragazza, amante, scopamica... non lo so, però era in compagnia di una donna che potrebbe anche essere una escort se ci penso...
Chiudo la porta e lascio scivolare a terra il badge per buttarmi sulle labbra di Fiamma che nel frattempo tasta la mia natura vogliosa da sopra i jeans. Appoggio le mani sui suoi glutei, e dopo averglieli accarezzati, salgo fino ad arrivare alla zip del suo vestito per poterglielo slacciare. Appena glielo  abbasso, scopro che è senza reggiseno e le sue "bocce" stupende, si mostrano davanti a me in tutta la loro bellezza

Piero: matri mia quanto mi ecciti Fiamma!

Esclamo ansimante prendendola in braccio per portarla sopra la scrivania posta alla nostra sinistra. Dopo avergli  fatto divaricare le gambe, avvolgo le braccia intono alla sua schiena e la bacio con veemenza stringendola al mio petto, mentre le sue mani affondano nei miei capelli. Preso dall'eccitazione, spingo il basso ventre contro la sua intimità ancora coperta dai perizoma e mi muovo ansimando sulle sue labbra.
Mi bacia con un trasporto che mi fa eccitare all'istante. Sposta le mani sul primo bottone della mia camicia e dopo avermela slacciata, si ferma ad ammirare il mio petto

Fiamma: dio, quanto sei bello!
Piero: mmh si, toccami Fiamma, toccami

La prendo per il polso e gli faccio appoggiare le mani contro i pettorali che poi mi accarezza dolcemente provocandomi ondate di piacere allo stato puro

Fiamma: sei così morbido.. hai una pelle fantastica

Inarca la schiena e geme silenziosamente appena incomincio a lasciargli una scia di umidi baci lungo il collo, fino a scendere sui suoi capezzoli che poi lecco e torturo fino a farli indurire

Fiamma: P Piero, mi fai male
Piero: taci!

La rimprovero tirandogli una pacca sonora sulla chiappa

Fiamma: oh si

Esclama in un gemito affondando le unghia sulla mia schiena

Piero: ti piace?

Mi guarda e annuisce trattenendo un gemito

Piero: fammi sentire la voce, ti piace?

Chiedo minaccioso sculacciandola ancora

Fiamma: mh siii

Mi libero dalla cintura con rapidità e dopo essermi sbottonato i pantaloni, li lascio scivolare sulle caviglie insieme ai boxer. Gli sfilo i tacchi facendoli cadere sul pavimento in un tonfo, e dopo avergli fatto piegare le gambe sopra il tavolo, scosto le mutandine e la penetro senza aspettare oltre. Appoggia gli avambracci al tavolo, e dopo essersi posizionata con i piedi contro le mie spalle, inizio a muovermi in maniera furiosa. Il sangue fluisce veloce ai punti vitali del mio corpo, il respiro si fa più grosso e affannato. Dei profondi ruggiti mi escono dalla gola ad ogni spinta, e i gemiti che escono dalle sue labbra sono musica per le mie orecchie. Spingo sempre più a fondo, voglio entrarle dentro il più possibile e farla godere come non mai. Non appena la guardo negli occhi, vedo due lacrime che le sgorgano lente e le scivolano sulle guance

Piero: ti faccio male?

Domando rallentando il ritmo

Fiamma: un po' si, però vai, spingi, non ti fermare  

La guardo e affondo sempre più rabbioso, cingendola per i fianchi

Piero: Fiammaaa

Urlo e la prendo per le guance

Rosso BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora