•Capitolo sessantadue•

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Dal capitolo precedente...

Ieri l'ho scampata, un altra volta... gli ho detto che ero su Instagram, quindi siccome lei non aveva visto bene chi era, ha abboccato pensando fosse una foto apparsa nella home. In questo momento mi trovo in aereo con Alessia. Per fortuna è riuscita a prendersi tre giorni di malattia. Lei ancora non sa dove stiamo andando perché voglio fargli una sorpresa. Appena arriviamo, gli tappo le orecchie incominciando a dire "la la la la la la la" per non fargli sentire dove siamo. Quando scendiamo dall'aereo gli faccio subito indossare un paio di cuffie per farla distrarre con la musica e soprattutto per non fargli sentire in che lingua parlano le persone, altrimenti capirebbe; mi sono anche procurato una benda da mettergli davanti agli occhi per non fargli vedere tutto il tragitto che adesso faremo per arrivare a destinazione

Alessia: amore ma dove mi stai portando?

Mi domanda togliendosi una cuffia

Piero: tranquilla, lo scoprirai, però adesso torna ad ascoltare la musica e non farmi altre domande
Alessia: uffaaaa, non vale, sono curiosa
Piero: tra meno di un'ora lo scoprirai...

Dopo averla aiutata a rimettersi la cuffia, usciamo dall'aeroporto e aspettiamo il taxi che ci condurrà fino all'hotel che ho prenotato

Mezz'ora dopo...

Appena entriamo in camera sorrido pensando alla sorpresa. Non vedo l'ora di vedere la sua faccia. Gli sfilo le cuffiette e dopo averla sbendata, gli lascio un bacio a fior di labbra

Alessia: ma dove siamo?

Mi chiede guardandosi intorno

Piero: in un hotel
Alessia: grazie ma in che posto siamo?
Piero: ehh sapessi...
Alessia: dai uffa dimmeloooo, altrimenti metto Google Maps per localizzarmi
Piero: cosa sono questi ricatti eh?
Alessia: sono curiosa, uffa!

Sbuffa mettendosi a braccia conserte facendo il broncio

Piero: adesso andiamo, siamo passati qui per posare le valigie
Alessia: ok, però prima devo andare in bagno
Piero: non portarti il cellulare però
Alessia: è nella borsa
Piero: aspetta che controllo...

Mi avvicino alla sua borsa e controllo se il cellulare è veramente li

Alessia: amore ho un vestito addosso, secondo te dove me lo metto il telefono, nel di dietro?
Piero: ah eccolo, puoi andare
Alessia: meno male, tra poco me la facevo sotto

La guardo ridacchiando e mentre aspetto che esce dal bagno, mi sistemo il ciuffo davanti allo specchio che c'è all'entrata

Piero: apposto, possiamo andare?

Gli chiedo non appena dallo specchio la vedo uscire dal bagno

Alessia: si
Piero: hai fame?
Alessia: no amore, adesso andiamo perché muoio dalla voglia di sapere dove siamo

La guardo e rido divertito

Piero: ok, però ti devo rimettere la benda
Alessia: ancora?

Domanda spazientita

Piero: anche le cuffiette

Sorrido e mi avvicino a lei per bendarla ancora

Alessia: che tortura, mi vuoi proprio far morire oggi
Piero: un po di pazienza amore
Alessia: possiamo andare?
Piero: vedi qualcosa?
Alessia: no, non vedo nulla
Piero: perfetto

Mi avvicino alle sue labbra, e dopo averla baciata, gli metto le cuffiette per fargli  ascoltare la musica. La prendo per mano, e ancora una volta gli faccio da guida fino a destinazione. Camminiamo per dieci minuti, e quando mi rendo conto che siamo quasi arrivati, prendo l'iPod dalle sue mani e faccio partire Grande Amore. La canzone dura tre minuti circa, quindi nel frattempo che consegno i biglietti al tizio davanti all'ingresso del posto in cui siamo, gli sfilo una cuffietta per ascoltare a che punto della canzone siamo arrivati e quando sta per finire, gli sfilo l'altra mettendomi subito dietro di lei per avvicinarmi al suo orecchio e sussurrargli l'ultima frase mentre gli tolgo la benda

Rosso BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora