•Capitolo settantacinque•

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Nel capitolo precedente...

Piero: dannazione sei troppo provocante, io non so ogni volta cosa mi fai però.. minchia, mi piaci

Appena dico questo sbarra gli occhi incredula di quello che ho appena detto. Oddio perché l'ho detto?

Fiamma: ti piaccio?

Domanda facendo nascere un sorriso sulle labbra

Piero: si, mi piaci fisicamente, mi attrai molto e anche in questo momento, tu non te ne rendi conto ma ti stai mordendo le labbra

Appena dico questo la smette e abbassa lo sguardo

Fiamma: posso farti una domanda?
Piero: dimmi

Alza la testa e mi guarda negli occhi

Fiamma: se non fossi stato fidanzato, ti saresti mai messo insieme a me?
Piero: Fiamma io... non lo so
Fiamma: ma io apparte il sesso, ti piaccio come ragazza?
Piero: Fiamma non puoi farmi queste domande, io sono qui per parlare di nostro figlio
Fiamma: voglio saperlo!

Esclama avvicinandosi alle mie labbra

Piero: allontanati perfavore
Fiamma: allora ti piaccio anche se non mi mordo le labbra...
Piero: la tua vicinanza non mi aiuta

Ed ecco che inizia a mordersi e leccarsi le labbra. Non riesco più a capire nulla; in questo momento è come se mi si fosse chiusa una vena nel cervello

Fiamma: allora? ti piaccio?
Piero: Fiamma tu sei una bellissima ragazza ma...
Fiamma: ma?

Domanda sfiorandomi le labbra

Piero: ma...

Chiudo gli occhi e premo le labbra contro le sue senza continuare la frase. Mollo la presa dei suoi polsi e poso le mani sul suo viso sfiorandogli le guance con i pollici.
Lei intanto, mi circonda le braccia intorno al collo e infila le sue dita tra i miei capelli per giocherellarci. Piano piano scendo lasciandogli una scia di baci sul collo, e quando con la testa si china di lato, lo sfioro con la punta della lingua. Lentamente lascia scorrere le sue mani sulla mia schiena e quando arriva sul punto più stretto della vita, mi abbraccia e mi stringe forte a se. Mi sposto sul suo orecchio e lo stuzzico con il naso, poi scendo ancora, sull'incavo del collo e aspiro un lembo di pelle lasciandogli un segno violaceo. Ora lei prende il comando incominciando a lasciarmi piccoli baci, umidi e caldi all'angolo della bocca che mi creano un fuoco, che fanno impazzire il mio amichetto la sotto. Sento il suo fiato accorciarsi come il mio, mi chiedo se mi voglia quanto io voglio lei in questo momento. Piccoli morsi sul collo provocano in me una scarica elettrica. La spingo di più contro la parete e mentre premo il bacino contro il suo basso ventre, torno a baciargli le labbra. La sua lingua lambisce le mie labbra, i denti le mordicchiano e mentre approfondisco il bacio iniziando a leccargli il contorno delle labbra, faccio nascere in lei, un piccolo gemito. Spingo la lingua sui suoi denti per fargli socchiudere finalmente la bocca ed esplorarla con insistenza. La bacio con veemenza, con passione, impeto. Tutti i pensieri spariscono, si dileguano. Sento solo le sue mani consumarmi, cercarmi, e studiare ogni centimetro del mio corpo come se avesse dimenticato ogni parte di me. Vorrebbe tanto spogliarmi, lo sento, ma non lo fa, quindi mi sfilo la maglia e la appendo alla maniglia della porta. Stringo i suoi glutei con entrambe le mani e gli tiro una forte pacca che la fa gemere e gridare allo stesso tempo. Salgo sul suo punto vita per abbassargli la gonna, e quando con le nocche sfioro la sua pancia coperta da una maglia bianca in pizzo, mi stacco bruscamente dalle sue labbra rendendomi conto di quello che stava per accadere. Non posso farlo, dentro di lei c'è una piccola creatura e non voglio fargli del male con del sesso violento

Fiamma: Piero io ti amo, ti prego... lascia Alessia e resta con me
Piero: non puoi chiedermi questo, io sono innamorato di lei

A questo punto mi guarda e appoggia entrambe le mani sul mio petto per tirarmi una spinta

Rosso BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora