•Capitolo novantuno•

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Dal capitolo precedente...

Sono appena arrivato. Scendo dalla macchina e mi precipito subito davanti al portone di casa sua, dove incomincio a suonare ininterrottamente al campanello. Urlo il suo nome ma nulla, nessuna risposta. Mi giro, e dietro di me vedo passare la vicina di casa di Alessia con il suo cagnolino, quindi la chiamo e vado verso di lei

Piero: Signora Rosalinda? Signora Risalinda aspetti!

Signora Rosalinda: weee ma chi si rivede, ciao beddo di casa
Piero: signora! come sta?
Signora Rosalinda: bene bene e tu?
Piero: insomma... si va avanti
Signora Rosalinda: comu mai? chi succidiu?

Mi domanda pizzicandomi il mento

Piero: eh... con Alessia non va tanto bene

Abbasso lo sguardo... fa così male dirlo

Signora Rosalinda: uhh mi dispiace!

Esclama dispiaciuta

Signora Rosalinda: comunque tranquillo, sistemerete ogni cosa

Aggiunge per tranquillizzarmi

Piero: lo spero tanto

Signora Rosalinda: tu e Alessia troppo beddi siete

La guardo e sorrido

Piero: grazie signora
Signora Rosalinda: comunque mezz'ora fa l'ho vista uscire con sua madre in macchina, quindi dovrai aspettarla
Piero: ah ok grazie mille
Signora Rosalinda: vuoi salire su a casa? ti vedo un pochino sciupatello, ti offro un un bel cannolo che ho sfornato giusto giusto stamattina presto
Piero: gentilissima, però approfitto del momento per passare dal fiorista
Signora Rosalinda: tu si nu bravu picciottu, Alessia proprio fortunata è
Piero: ehh... grazie ma è tutto complicato
Signora Rosalinda: ma no dai vedrai che apprezzerà
Piero: speriamo
Signora Rosalinda: un caro ragazzo sei, beddo, intelligente e romanticone
Piero: grazie mille

Sorrido e mi gratto la testa imbarazzato

Signora Rosalinda: scusa ma Tilly tira che vuole andare
Piero: si, vada vada, tranquilla

Mi chino e accarezzo la cagnolina

Signora Risalinda: una peste è, non sta mai ferma
Piero: immagino!

Rido e la accarezzo ancora

Signora Rosalinda: quando vuoi sei il benvenuto
Piero: certo signora, grazie mille
Signora Rosalinda: le mie nipotine mi chiedono sempre di te, ogni volta mi fanno una testa...
Piero: passerò, intanto mandagli un abbraccio forte da parte mia, miraccomando
Signora Rosalinda: sarà fatto
Piero: grazie mille signora
Signora Rosalinda: ma di nulla
Piero: arrivederci
Signora Rosalinda: tante belle cose
Piero: grazie!

Sorrido e torno in macchina per andare a comprare delle rose per la mia piccola. Appena arrivo alla serra, mi avvicino al bancone e quando il fiorista si gira verso di me, lo riconosco

Piero: Fortunatooooo
Fortunato: Baró matri mia chi ci facisti cá?
Piero: che ci fai tu qui...
Fortunato: beh ci lavoro
Piero: ma da poco? perché l'altra volta che sono passato qui non c'eri
Fortunato: si si, mi hanno assunto due giorni fa
Piero: ah ma che bello
Fortunato: come stai? eh? che mi racconti?
Piero: si va avanti... tu invece? sei sempre il solito sciupafemmine come ai tempi delle medie?
Fortunato: più o meno
Piero: che ricordi vero?
Fortunato: minchia picció veramente
Piero: che bello rivederti
Fortunato: dai una sera che non hai impegni dobbiamo uscire
Piero: volentieri, quando torneremo da Bologna ci organizzeremo
Fortunato: perfetto dai
Piero: il tuo numero è sempre lo stesso?
Fortunato: no no, aspetta che te lo scrivo
Piero: ok, poi ti mando un messaggio così memorizzi il mio
Fortunato: ok, tranquillo... comunque dimmi tutto, come posso esserti utile?
Piero: si ecco, vorrei 36 rose rosse, e miraccomando, che siano fresche e profumatissime
Fortunato: certo, allora vieni che ti faccio vedere se ti piacciono queste

Rosso BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora