•Capitolo quarantatrè•

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Dal capitolo precedente...

Due giorni dopo...

Ieri pomeriggio la mia ragazza è tornata in Sicilia. Prima l'ho sentita per telefono e quando mi ha detto che già gli manco mi sono arrabbiato perché è stata lei a volersene andare; sapeva benissimo che poteva rimanere altri due giorni visto che poi io e i ragazzi domani dobbiamo andare a Radio Italia per un'intervista. In questo momento mi trovo davanti casa di Fiamma perché mezz'oretta fa mi ha mandato un messaggio chiedendomi di raggiungerla, quindi eccomi qui, davanti al cancello della sua bellissima villa con piscina. Sul citofono leggo il suo cognome che prima mi ha svelato, quindi credo di non essermi sbagliato. Quando sento il rumore del cancelletto aprirsi dopo aver suonato al citofono, percorro il vialetto abbellito ai lati da fiori e luci a led per illuminare la zona quando è sera. Appena arrivo davanti al portone suono, e quando apre, rimango a bocca aperta. Indossa un top rosso che gli lascia scoperto l'ombelico, short bianchi in cotone, infradito e capelli sciolti

Fiamma: ciao Barone!

Sorride e si avvicina a me per darmi due baci sulla guancia

Piero: ehi
Fiamma: sei stato abbastanza veloce ad arrivare
Piero: visto?
Fiamma: dai entra

Mi fa cenno con la mano per invitarmi ad entrare

Piero: complimenti per la casa

Dico mentre mi guardo intorno

Fiamma: grazie mille
Piero: sei sola?
Fiamma: i miei sono fuori per lavoro e tornano Lunedì sera, quindi si, sono da sola
Piero: ahh capito
Fiamma: ti va un panino?

Mi chiede mostrandomi il suo già addentato

Piero: no no grazie, ho appena finito di mangiare un frutto poco fa
Fiamma: eri con i ragazzi?
Piero: si, a casa di Gianluca
Fiamma: ah ma allora ti ho disturbato
Piero: no tranquilla
Fiamma: ma loro sanno che sei con me adesso?
Piero: si si
Fiamma: ah ok

Mi dice con tono caldo e sensuale mentre si avvicina sempre di più a me guardandomi fisso negli occhi

Piero: c come mai mi hai chiamato?

Domando balbettando per la troppa vicinanza

Fiamma: perché mi sentivo tanto sola

Matri mia se continua a guardarmi così me la sbatto all'istante

Piero: ah e come mai hai chiamato proprio me e non qualche tua amica?
Fiamma: ma quanto parli Barone...

Mi sorride, e dopo avermi preso per mano mi conduce in camera sua

Piero: bella camera... è molto grande e ordinata

Dico non appena sorpasso la soglia della porta scorrevole 

Fiamma: grazie

Si siede sul letto a gambe incrociate mentre finisce di mangiare il suo panino

Piero: pane e nutella?
Fiamma: si, ne vuoi un po'?

Mi chiede sghignazzando

Piero: mi prendi in giro?
Fiamma: scherzo, lo so che non puoi mangiare la nutella
Piero: purtroppo...
Fiamma: sicuro che non vuoi nulla?
Piero: sicurissimo
Fiamma: nemmeno da bere?
Piero: no, tranquilla

Dico sedendomi accanto a lei mentre con lo sguardo mi perdo sulla scollatura della sua canotta

Fiamma: perché mi guardi così?
Piero: perché sei bellissima
Fiamma: grazie

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