•Capitolo centocinque•

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Dal capitolo precedente...

Anche se Ignazio ha baciato la donna che amo, non sono riuscito a non perdonarlo. Nella vita tutti sbagliamo. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti.... Se fossimo tutti così, la vita sarebbe davvero noiosa.
Ne ho passate davvero tante con i ragazzi, e non posso assolutamente rinunciare alla loro amicizia. Per me Ignazio e Gianluca sono troppo importanti e non potrei mai immaginare una vita senza loro. Sono come fratelli ormai.
Con oggi sono sette giorni che cantiamo sotto casa di Alessia. Ebbene sì, per farci perdonare, Ignazio ha pensato di fare delle serenate sotto casa sua.
Fino ad ora nessuna risposta, non cede. Alessia è proprio cocciuta. Però la amo, la amo tantissimo e quindi non mi fermerò fino a che non avrò una sua risposta.
Non appena finisco di cantare la canzone che le ho dedicato mesi fa durante un concerto, come risposta ricevo una gelida secchiata d'acqua sulla testa.
Anche se Alessia non demorde, io e i ragazzi continuiamo a cercare il suo perdono presentandoci ancora sotto casa sua, sempre alla stessa ora, fino a spazientirla

Piero: finalmente hai deciso di farti vedere

Sorrido e mi avvicino a lei

Alessia: ma non ti è bastata la doccia dell'altra volta? ancora che rompi? anzi... rompete

Si corregge guardando i ragazzi dietro di me

Ignazio: ti prego Ale, perdonaci
Gianluca: noi ti vogliamo bene, ci manchi
Alessia: siete tre stronzi, uno peggio dell'altro
Piero: amore ti prego
Alessia: non sono il tuo amore, smettila. Tra noi è finita
Piero: ma io ti amo
Alessia: io invece mi sono stancata, mi sono stancata dei tuoi inutili tentativi di corteggiamento. Avevo deciso di perdonarti, però quando ti ho rivisto ancora a letto con quella ho capito che non potrò più fidarmi di te
Piero: lo so, ho sbagliato ma ti giuro che...
Alessia: basta, basta veramente, il lupo perde il pelo ma non il vizio, quindi mettiti l'anima in pace e non farti più vedere perché io non ti perdonerò mai più, è chiaro?

La guardo e una lacrima sgorga lentamente sul mio viso.
Mi giro e vado via prima che sia lei a chiudermi la porta in faccia.
Alessia non mi vuole più e dovrò farmene una ragione.

Tre giorni dopo...

Ho passato tre e interminabili giorni a piangere e deprimermi, quindi per questo motivo adesso mi trovo davanti casa di colei che è sempre stata il mio punto di sfogo. Sto sbagliando per l'ennesima volta, però ho bisogno di distrarmi e non pensare ad Alessia.
Suono al campanello, e qualche secondo dopo mi ritrovo Fiamma in tutto il suo splendore.
Indossa una maglietta a mezze maniche con lo scollo a v che lascia intravedere il seno, e un pantaloncino grigio in cotone

Fiamma: e tu che ci fai qui?

Sorrido in modo perverso, ed entro avventandomi tra le sue labbra. Chiudo la porta alle mie spalle e mentre sento il mio amico qui sotto animarsi nelle mutande, la bacio ancora.
Mi getta le braccia attorno al collo, premendosi su di me e accendendo il mio già impetuoso desiderio. Le sue dita vagano tra i miei capelli, si intrecciano, stringono.
Quando la sento gemere nella mia bocca, la mia ibrido si scatena. Lascio scivolare la mano tra i suoi capelli, mentre la mia lingua la assapora vorace. Scendo lungo la sua spina dorsale con una carezza volutamente lenta e sensuale, fino a raggiungere il suo meraviglioso sedere. La stringo di più a me, e la mia natura vogliosa punta contro il suo ventre. Il pensiero di quanto riesca a farmi perdere il mio prezioso autocontrollo mi colpisce veloce come un treno. Mi allontano a stento, continuando a tenere i nostri corpi vicini, guardandola con gli occhi socchiusi e il respiro un po' corto. Spingo la mia poderosa erezione contro di lei, strusciando contro la stoffa dei miei pantaloni

Rosso BaroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora