8.Serate.

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«Allora vieni?» chiedo.
«Dove?»
«Gabriele non te l'ha detto? In discoteca»
«Non se ne parla» dice.
«Perché?»
«Non mi piacciono le discoteche»
«Ma hai 18 anni!»
«So quanti anni ho» rido per la sua risposta.
«Tu stasera verrai in discoteca e non accetto un no come risposta» gli faccio la linguaccia e lui ride.
«Va bene» dice sbuffando.
Prendo il telefono e vedo un sacco di messaggi su whatsapp.
«Hanno scritto sul gruppo di scendere nella hall per metterci d' accordo» dico alzandomi dal letto ed insieme usciamo dalla stanza per prendere l'ascensore.
Quando arriviamo nella hall la maggior parte dei ragazzi sono già seduti uno sopra l'altro nelle poltroncine beige a parlare ma il loro sguardo si sposta immediatamente su me e Lele, abbiamo tutti gli occhi puntati addosso e ci guardano come se fossimo degli extraterrestri, solo Gab e Gessica ci guardano con un sorriso alquanto inquietante.
Andiamo a sederci insieme agli altri e tutti riprendono a parlare.
«Ci ritroviamo qui tra mezz'ora, andiamo a mangiare una pizza e andiamo in discoteca» dice Andreas.
Risaliamo nelle nostre stanze e con Gess e Chiara iniziamo a prepararci.

Lele.
Salgo in stanza con Gabri e mi aspetto già le mille domande che mi farà.
Appena entriamo nella stanza mi guarda e subito mi metto a ridere.
«Si, abbiamo deciso di riniziare da capo e stiamo provando ad instaurare un'amicizia» parlo senza che lui mi faccia nessuna domanda.
«Lo sapevo! Finalmente» dice venendomi incontro e abbracciandomi, ricambio e lo stringo a me «Grazie Gab» sussurro nel suo orecchio.
«Doccia veloce e poi ci vestiamo» urla correndo in bagno e dopo cinque minuti riesce dalla doccia in mutande.
«Lele!» urla prima che io apra la porta del bagno ed io mi giro.
«Se ci metti più di cinque minuti ti butto fuori dalla doccia» mi minaccia ed io rido ed entro in bagno.
Appena esco ha un paio di jeans stretti strappati sulle ginocchia, decido di metterli anche io.
«Camicia?» chiedo.
«Direi, a Elodie piacciono quelli eleganti» ride.
«È fidanzata» dico guardandolo male.
«Non vuol dire niente» ride di nuovo e anche io lo seguo.
«Sei proprio scemo» gli dico.
Metto una camicia blu notte con i bordi del colletto e delle maniche bianche mentre lui ne mette una nera semplice.
Prendo la lacca e sistemo i capelli il più velocemente possibile, mettiamo il profumo ed andiamo a prendere le ragazze.
«Però siamo due fighi» dice mentre bussiamo nella 545.
«Ci puoi contare» metto una mia mano sulla sua spalla e aspettiamo che aprino la porta.
«Arrivo!» urla Gessica da dentro.
Ci apre la porta e devo ammettere che è veramente bella, ha un vestito rosso attillato e i tacchi anch'essi rossi che mettono in risalto le sue gambe.
Entriamo nella stanza e Chiara è seduta sul letto con il cellulare, anche lei indossa un vestito ma il suo è meno appariscente; è blu notte, stretto sino alla vita e più morbida la gonna. Sono truccate e già ben preparate ma manca ancora una persona.
«Elodie?» chiede Gabriele al posto mio vedendomi scrutare l'intera stanza.
«Si stava mettendo il rossetto» risponde Gessica e subito la porta del bagno si apre facendo uscire una dea greca.
Ha un vestito nero con la parte di sopra in pizzo, è stretto e mette in risalto le sue forme, indossa un paio di tacchi neri abbastanza alti e rimango per vari secondi a guardarla.
«Lele andiamo?» mi dice Chiara ed io annuisco.
Scendiamo nella hall e mancano solo i ragazzi della 302, Andreas, Michele e Alessio.
Dopo vari minuti scendono anche loro, devo dire che siamo tutti abbastanza eleganti.
«Wow Eloo!» dice Alessio a bocca aperta guardandola e lei completamente in imbarazzo sorride e inclina la testa.
«Possiamo andare?» chiede Luca e prende sottobraccio Elodie uscendo dall'albergo.
Vedo Chiara un po' in difficoltà con i tacchi e le porgo il mio braccio per camminare che accetta subito.
«Che la serata abbia inizio!» urla Andreas e tutti fanno un piccolo esulto.
Dopo aver cenato ci rechiamo alla discoteca verso le undici, il proprietario è amico di Andreas così ci aveva prenotato due tavolini.
Mi ritrovai nel bel mezzo di un gran casino a sedermi in un tavolino insieme ad Andreas, Alessio, Michele, Gabriele, Gessica, Sergio, Chiara ed Elodie mentre nell'altro c'era il resto dei ragazzi.
«Cosa prendete?» urlò Andreas a causa della musica troppo alta.
«Per me vodka e Red Bull» si pronunciò subito Gessica e anche Alessio e Michele la seguirono.
«Tu che prendi?» chiese Elodie al mio fianco.
«Non sono molto pratico in cocktail» risi.
«Lascia fare a me» mi fece l'occhiolino ed ordinò qualcosa anche per me.
«Che hai preso?» chiesi.
«Sex on the beach. Fidati è buonissimo»
«Mi fido dai» sorrido e lei ricambia.
Dopo pochi minuti arrivarono le nostre ordinazioni e iniziai a bere il mio cocktail.
«Com'è?» mi chiese.
«Tanta roba» dissi e lei rise.
«Noi andiamo a ballare vieni?» chiese dopo qualche minuto.
«No, passo» dissi e lei non insistette.
Rimasi con Sergio al tavolo per almeno una mezz'oretta sino a quando non tornò Elodie mezzo sbronza.
«Vieni a ballare» mi prese un braccio e mi fece alzare.
«Hai bevuto?» chiesi.
«Un po'» rise.
La lasciai a ballare con Gessica qualche secondo mentre io andai a prendere un'altro cocktail, tornai dopo pochi minuti e la presi a ballare. Misi le mani sulla sua vita e lei legò le sue braccia attorno al mio collo mentre si muoveva appoggiò la testa sulla mia spalla ed io le diedo un piccolo bacio sulla testa.
«Oddio!» disse di scatto.
«Che è successo?» chiesi tranquillo.
«Il telefono! Lo avevo in mano, non lo trovo più!» urlò e senza darmi il tempo di capire la situazione mi prese la mano e la fece intrecciare con la sua.
Guardai le nostre mani combaciare e sorrisi istintivamente, mi guidava attraverso la discoteca dirigendosi al tavolino.
«Non c'è!» urlò appena arrivammo.
«Calma magari lo ha Sergio, sarà fuori» dissi e mi trascinò fuori dal locale dove trovammo Sergio con Michele.
«Sergio hai visto il mio telefono?» urlò.
«L'ho preso perché avevo paura che rubassero» disse togliendo dalla tasca il suo telefono che prese prontamente con la mano che aveva libera.
«Avete una sigaretta?» chiese e Michele gliela porse.
Staccò le nostre mani, ci rimasi un po' male ma poi il suo sguardo mi tranquillizzò.
«Mi accompagni in bagno?» mi chiese.
«Andiamo» dissi e con gran sorpresa strinse di nuovo la mia mano sino al bagno.
«Ti aspetto qui» dissi mentre lei entrò.
Tornammo nella sala da ballo e prendemmo prima altri due cocktail.
«Che ora è?» mi chiese in un tono poco decifrabile.
«Le due» dissi.
L'orario del coprifuoco era alle tre ed avevamo ancora un'ora per divertirci. So che sembra strano detto da me, dato che le uniche volte che sono andato in discoteca sono stato praticamente costretto ma questa sera mi stavo divertendo veramente e mai mi sarei aspettato di passare un'intera serata insieme a lei.

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora