23.Vacanze.

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Il venerdì è arrivato piuttosto in fretta, questa settimana abbiamo iniziato le prove per gennaio dato che non ci sarebbe stata nessuna registrazione.
Abbiamo circa 15 giorni di vacanza e a cena non si parla di altro.
«Non vedo l'ora di riabbracciare mia mamma» sorride Alessio sognante.
«E stare un po' con mio fratello» dice Andreas.
Tutti torneranno dalle loro famiglie e mi sembra ovvio, ma io.. Che faccio?
«Saliamo?» mi domandò Lele vedendomi con la testa fra le nuvole.
Annuì e trascinammo con noi anche Gabri e Chiara.
«Elo vado prima io in doccia così faccio la valigia» mi informa Chiara uscendo dall'ascensore.
«Va bene, vado un po' da loro e poi ti raggiungo» rispondo dirigendomi nella 316.
«Elo io ti adoro» si avvicinò Gab abbracciandomi e baciandomi la faccia.
«Cosa ti serve mini Esposito?» chiesi staccandolo.
«Mi fai la valigia?» chiese con gli occhi da cucciolo.
«Stai fresco!» ridacchiai.
Dopo un paio di preghiere cedetti e iniziai a piegare la sua roba mettendola in valigia mentre lui aveva lasciato me e Lele soli per andare in doccia.
«Tu che farai?» mi abbracciò da dietro lasciandomi un bacio sul collo.
«Non lo so, per qualche giorno andrò da papà poi passo a Lecce» spiego.
«A Lecce?» domandò visibilmente innervosito.
«Dovrò rimediare prima o poi» risposi a tono, iniziavo già a perdere la pazienza per il suo modo di fare così ossessivo nei miei confronti.
«Ricordati che mi ci hai messo tu in questa situazione!» sbotto in piedi mentre lui mi guarda seduto sul letto.
«Ti ci sei messa da sola, Elodie» dice lui sempre con quel tono tranquillo della voce.
Non lo risposi ed andai a prendere la roba di Gab che rimaneva per metterla in valigia.
Le passavo davanti e lui sembrava completamente disinteressato con lo sguardo fisso sul cellulare.
Dopo qualche minuto uscì Gabriele dalla doccia, finalmente, non sopportavo più di stare in questa stanza da sola con lo spocchioso e per di più senza nemmeno parlarci o guardarci.
«Va bene così?» chiesi indicando la sua valigia.
«Perfetta amo, grazie!» mi strinse in un abbraccio che ricambiai velocemente.
Lo salutai per poi uscire da quella stanza e dirigermi nella mia.

Lele.
Li guardai abbracciarsi con la coda dell'occhio, cercavo in tutti i modi di sembrare indifferente e ci riuscii. Uscì dalla stanza non appena si staccò dalle braccia di Gabriele, non prima di averle lasciato un bacio sulla guancia, inutile dire che la mia figura era come se non ci fosse.
Guardavo Gabri che si vestiva senza dire una parola, forse non si era accorto di niente così mi alzai dal letto per prendere un paio di boxer per fare la doccia.
«Guarda che non sono stupido» mi bloccò prima di entrare in bagno con solo qualche parola.
«Perché?» feci finta di non capire.
«Ho sentito tutto dal bagno» ridacchiò leggermente ma tornò subito serio.
Parlare con Gab era la miglior cura che avessi mai provato, avevo degli amici fuori da qui ma non mi era mai successo che qualcuno mi capisse così tanto da potermi dare dei consigli per le situazioni che mi erano difficili.
«Quindi dovrei lasciare stare e aspettare che torni lei, da sola?» dissi riassumendo il suo discorso.
«Esatto, sai com'è ormai. Lunatica, stronza e bipolare quindi..» non terminò la frase ma ormai avevo capito il suo concetto.
Lo avrei seguito senza dubbio, non potevo tornare da lei strisciando.. Sono stato sempre troppo comprensivo e buono con lei, ho mantenuto la calma nei momenti in cui la maggior parte delle persone avrebbero sicuramente sclerato.
Dopo aver ricevuto un piccolo schiaffo da Gab come segno di incoraggiamento entrai in doccia.
Cercai di liberare la mente da tutto ciò che riguardasse lei ma l'unica cosa che vedevo erano capelli rosa e occhi da cerbiatto.
Mi stava fottendo la testa quella dannata ragazza.

«A chi stiamo aspettando?» chiesi al mio compagno di stanza dopo 10 minuti che stavamo seduti sulle poltrone della hall con le valigie e i borsoni per tornare a casa.
«Devo salutare Chiara e Elo» sorrise lui con il telefono in mano.
«Eccole» disse dopo qualche minuto senza aver ricevuto nessuna risposta da parte mia.
«Ciao piccoletta» abbracciò Chiara.
«Ciao amò» si rivolse alla donna dai capelli rosa.
«Ciao amore mio» ricambiò lei stringendolo di più «Mi mancherai tanto» le disse non appena si staccò.
Salutai Chiara con un abbraccio, le lasciai un bacio sulla guancia prima di uscire con le valigie. Mi ero legato tanto a lei, eravamo molto simili e ci trovavamo bene insieme a parlare.
Uscì senza nemmeno salutare Elodie che non fece niente per cambiare la situazione.
Forse la cosa migliore era dimenticare ciò che era successo in queste ultime settimane, magari voleva solo divertirsi un po' con me.
In fondo io e lei cosa eravamo?
Non eravamo né amici né fidanzati eppure era il legame più bello che avessi mai instaurato. Non mi ero mai sentito così con una persona, mi aveva parlato del suo passato così difficile ed io l'avevo consolata.
'D'ora in poi ci sarò io' le avevo detto una sera, ed ora io ci sono ancora per lei?
Continuavo a torturarmi con la testa appoggiata al finestrino del taxi che ci stava portando alla stazione.
Si fermò qualche minuto dopo ed io e Gab salimmo in treno per tornare a Napoli.
Ci aspettava un lungo viaggio così misi le cuffiette e cercai di rilassarmi.
Da Napoli mi vennero a prendere i miei genitori e così fu per Gab, così ci salutammo.
«Vengo da te il 23! Stanne certo» mi abbracciò riferendosi alla data del mio diciannovesimo compleanno.
«Ci conto» sorrisi dandole un ultimo abbraccio.
Anche se per pochi giorni era difficile lasciare un ragazzo con cui stai a contatto 24h su 24.
Mi sono legato veramente tanto a lui e credo che la nostra amicizia continuerà anche fuori dal programma, tengo troppo a Gab per poterlo lasciare andare così facilmente.
Abbraccio la mia famiglia che non vedevo da un po' e saluto mio fratellino, mi era mancato tantissimo questo mostriciattolo.

Elodie.
«Amo tu stai a Lecce per le vacanze?» chiesi a Sergio.
«Si parto domani» rispose «Tu vieni?» domandò.
«Non ti dà fastidio se sto un po' a casa tua?» dissi sperando di non disturbarlo, sò quanto teneva a me ma, magari preferiva godersi le vacanze natalizie in pace.
«Sarebbe un.. Dream, dream!» sorrise non ricordando la parola che voleva dire in italiano. Gli saltai addosso e lui mi strinse, abbracciandomi.
Chiara era partita stasera, dopo Gabriele e Lele e qui in hotel non ci stava quasi nessuno oltre Nick, Luca e Benedetta, Michele e Andreas, quest'ultimo era rimasto per fare compagnia a Michi che sarebbe partito domani.
Dormii da Sergio e la mattina seguente, dopo aver fatto le valigie, andammo a Lecce.
Guidavo io dato che Sergio questa ultima settimana non aveva portato la macchina.
«Passo a casa un paio di giorni. Andrea senò questa volta non so cosa farà e poi verrò da te» spiegai.
«Perfetto» disse.

Eccoci qua, mi scuso per il grosso ritardo ma tra amici (😍), cose personali e scuola non ho avuto il tempo.
Vi lascio così con questo capitolo un po' cattivo ahah ma vi prometto che domani metterò la foto per questo capitolo e ne pubblicherò uno con una piccola sorpresa! Spero vi accontentiate di questo sforzo, a domani😘

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora