42. Un'altra vita.

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Subito dopo esserci accomodati Maria fa entrare gli strumenti.
«Mi sa che qua ti devi sedere tu» dice a Moro indicando una sedia. Lui si alza e viene a sedersi di fronte a noi sorridendo.
«Fabrizio ha scritto un pezzo, il titolo è 'Un'altra vita', adesso siete seduti qua voi due perché» inizia a spiegare Maria e Fabrizio continua «È una nuova produzione, ma è un brano che non farà parte del mio ultimo lavoro perché il testo è stato scritto proprio in questi giorni, pensavo spesso al concetto della seconda possibilità e mi sono chiesto tante volte nella vita se potessi chiedere qualcosa a Dio, no?» alza il dito al cielo e prosegue «Che cosa gli chiederei? Sicuramente un'altra vita, vorrei avere un'altra vita con la consapevolezza che ho ora, quindi rigiocarmi tutto, vorrei avere un'altra vita per metterci più energia, forza, impegno e per non mancare alle mete che ho mancato nella vita» spiega mentre le lacrime scendono dai miei occhi senza nemmeno accorgermene. Milioni di emozioni balenano nella mia testa e nel mio cuore mentre ascolto le parole di questo poeta che ho davanti ora. «Vorrei chiedere un'altra vita perché adesso a 40 anni saprei proteggere la persona che amo, magari dirle 'ti amo' nel momento giusto e non voltarle le spalle nel momento sbagliato, per avere un'altra possibilità, per migliorare, per dimostrare» il mio cervello si ferma per un po' sino a quando anche Maria parla.
«Il motivo per cui voi siete qui seduti è che lui sceglie di regalarla a uno di voi due, a chi rappresenterà di più il senso di questa canzone» spiega infine e lui inizia a cantarla.

Ci vorrebbe un'altra vita
per fermarci ad un secondo di distanza da un errore
un'altra vita per capire
qual è il modo per difenderti e tenerti più lontana
dalle tue grandi paure.
Ti eviterei certe salite suggerendoti pianure.
se fosse mai esistita, un'altra vita
per ritornare sui nostri passi e
per ritrovare la pace che non c'è
un'altra vita, insieme a te.

Ci vorrebbe un'altra vita
per comprendere ogni cosa
prima che sia già passata fra le mani
per difenderti domani
dall'ipocrisia del mondo e dai giudizi
dall'ingenuità che il tempo
ha trasformato in vizi.

Ci vorrebbe un'altra vita
per amarti nuovamente
liberarci del passato
e non sbagliare niente
per avere le certezze che non ho
ci vorrebbe sì lo so... lo so... lo so...
un'altra vita
per ritornare sui nostri passi e
per ritrovare la pace che non c'è
ci vorrebbe, sì lo so... lo so... lo so...
un'altra vita
per migliorare, ricominciare

E mentre i giorni passano
e le opinioni cambiano,
restiamo ancora qui fermi al sicuro
che poi domani magari davvero arriverà
un'altra vita
per migliorare, ricominciare
un'altra vita
però dov'è,
un'altra vita,
insieme a te.

Le ultime parole di Maria mi rimbombavano in testa non appena finì di cantare.
Le lacrime non avevano intenzione a smettere di scendere e furono accompagnate da qualche singhiozzo. Dolore e felicità combattevano tra di loro. Solo questo sentivo, dolore e felicità.
Il dolore era la parte più in superficie, quella che faceva ancora male, quella che ho avvertito subito. Dolore per quelle parole che sembrano scritte apposta per me. Un'altra vita io la vorrei, per mia madre. Questa canzone mi ricorda soprattutto lei.
Ci vorrebbe un'altra vita per fermarmi ad un secondo di distanza da tutti gli errori che ho fatto nei suoi confronti, un'altra vita per capirla e per difenderla da tutti i mali che ha passato, dalla sua malattia che l'ha allontanata da tutti e anche da me. Se fosse mai esistita un'altra vita per ritornare sui miei passi, per non risbagliare un miliardo di volte. Forse con un'altra vita riuscirei ad essere fiera di me stessa. Ci vorrebbe un'altra vita per comprendere ogni cosa, anche le piccole cose, per difenderti da questo mondo che è stato troppo cattivo con me. Ci vorrebbe un'altra vita per amarti di nuovo mamma, perché forse in questa vita non ti sto amando come tu meriti. Un'altra vita per non sbagliare, per migliorare, per ricominciare. Solo ora sto ricominciando, in questa vita non in un'altra. Sto ricominciando per me, per Lele. E poi quella frase, un'altra vita insieme a te. Ne avrei bisogno per averla con me per sempre, per non lasciarla sola, per liberarci del passato, il passato che ci ha rovinato e non sbagliare niente per questa volta. Per far sì che tutto sia giusto e al proprio posto, ci vorrebbe si lo so, lo so, lo so un'altra vita. Un'altra vita non solo per lei, un'altra vita insieme a te, Lele.
Per darti ciò che meriti, ciò che non ho il coraggio di darti.
I professori di fronte a me si alzano tutti in piedi dopo aver ascoltato questo capolavoro.
Lui si limita a ripetere «Grazie,grazie».
Poi si sistema meglio «Ho deciso insieme ai miei colleghi di regalarvi questa canzone e niente, vediamo come procederà questo percorso» dice semplicemente.
«Elodie?» mi interpella Maria.
Non riesco a dire niente, l'unica cosa che voglio fare è piangere. «Non so che dire» dico in lacrime.
«Prova a dire cosa ti ha trasmesso» prova ad aiutarmi Maria.
«So tanto felice» dico semplicemente, Dio quanto sono felice. Una canzone per me. Il dolore che provo nel sentire quelle parole mi dà felicità, la felicità di poterla cantare e di poter esprimere le mie emozioni agli altri.
Fabrizio corre ad abbracciarmi lasciandomi un bacio sul collo. Si inchina davanti a noi e Daniele parla delle sue emozioni mentre io cerco di trattenere le mie.
La puntata continua, anche se ormai manca poco alla fine. Il cantante in sfida è Cristiano, Maria spiega che la sua sfida si farà prossimamente dato il poco tempo che rimane ma lui vuole farla subito.
Maria abbandona lo studio e fa entrare Stefano per dirigere la sfida, la vittoria di Cristiano fa esultare tutti e come una furia torno in sala relax.
Continuo a piangere dirigendomi nello spogliatoio delle ragazze e prendo un po' di carta igienica dal bagno. Rimango lì ad asciugare le lacrime che non vogliono smettere di scendere, non mi ero assolutamente accorta della presenza di Lele appoggiato allo stipite della porta del bagno. Gli lasciai un colpo sulla spalla ridacchiando tra le lacrime, mentre un piccolo sorrisetto soddisfatto stava sulle sue labbra. Mi seguiva con lo sguardo mentre continuavo a fare una lotta interna con me stessa. Lo vidi con la coda dell'occhio togliersi l'archetto per poi lasciarselo sul collo e si avvicinò a me. Cercò di abbracciarmi e all'inizio cercai di spostarmi dalle sue braccia. Non volevo che provasse pena per me, non avevo bisogno di niente se non di stare sola e calmarmi. Non ero abituata a questo tipo di emozioni ed erano entrate dentro di me come un uragano, facendo un casino che non sapevo come gestire.
Ma cosa avrebbe mai potuto causarmi di negativo un suo abbraccio? Era Lele, era il mio ragazzo.
Mi lasciai abbracciare, rimasi immobile assaporando solo quel calore che solo lui mi trasmetteva, mi lasciai semplicemente stringere per qualche secondo.
«Sii dalla tua parte» sussurrò, solo io potevo sentirlo «Ti voglio un bene dell'anima» disse poi prima di staccarsi.
Lui nemmeno si immaginava quanto bene gli volessi io, mi stava facendo vivere, vivere davvero.
'Ti voglio un bene dell'anima.'
Quelle parole dette da lui erano un tesoro prezioso, non era una persona che sbandierava i proprio sentimenti ai quattro venti.
Io per lui contavo molto.
Lui per me contava molto, tutto.
«Non puoi capire quanto sono felice per te» disse.
Non risposi, non sapevo che dire.
Qualsiasi parola sarebbe stata troppo stupida, troppo poco per lui.
Mi lasciò un ultimo sguardo ed uscì senza dire nessun'altra parola.
Rimasi ancora un po' in bagno.
«Basta» sussurrai contro lo specchio guardandomi, asciugai le ultime lacrime e tornai in relax.
Guardai Lele e sorrisi, anche lui lo fece.
Rimasi a guardarlo senza avvicinarmi, anche se lui mi apparteneva volevo guardarlo da lontano, come un cieco guarda per la prima volta il tramonto.
Lui era la mia alba e il mio tramonto, era tutto l'insieme, era un'intera giornata vissuta in pieno.

Spero vi piaccia, fatemi sapere, un bacio❤

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora