26. Noi e l'alba.

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«Non può disturbare gli ospiti a quest'ora» ripeteva un vecchietto alla reception.
«Mi deve solo dire il numero della stanza» risposi ridendo per l'ennesima volta, nonostante il vecchietto fosse altamente insopportabile non riuscivo ad essere arrabbiato ed il sorriso non andava via dal mio viso.
«Come ha detto che si chiama la ragazza?» chiese finalmente dopo averlo pregato anche in arabo.
«Elodie, Elodie Di Patrizi» specificai.
«Stanza 132 primo piano» disse e sfrecciai per le scale. Se avessi preso l'ascensore ci avrei messo di più mentre facendo i gradini a due a due arrivai velocemente al primo piano cercando disperatamente la sua stanza che presi a pugni euforicamente non appena me la ritrovai davanti. Sentii un botto provenire dalla camera e successivamente un 'Madonna che dolore' urlato da Elodie.
«Chi è?» chiese dall'altro lato della porta ed io non risposi abbassandomi per non farmi notare dallo spioncino.
«Amore mio!» le urlai non appena aprì la porta e mi fiondai su di lei senza nemmeno un preavviso. Rimase scossa dal mio comportamento ma non esitò a ricambiare il bacio non appena fu cosciente della situazione.
«Ma sei pazzo?» disse sulle mie labbra.
«Di te» risposi meravigliandomi della stupenda risposta che avevo dato. Mi ripiombai sulle sue labbra con un bacio poco gentile e abbastanza azzardato.
«Vedo che la sorpresa ti è piaciuta» sorride staccandosi dalle mie labbra tenendo sempre i suoi occhi sui miei.
«Non sai quanto!» sorrido a sua volta.
Mi trascinò dentro alla stanza tenendomi il polso saldamente ed insieme, ci sdraiammo sul letto.
La sua schiena aderiva con il mio petto, la mia mano vagava per il suo ventre tracciando percorsi senza fine mentre l'altra stringeva forte le sue, il mio fiato sul suo collo era susseguito da vari baci.
«Grazie» continuavo a sussurrare.
«Per quanto ancora hai intenzione di ringraziarmi?» chiese ridendo lei.
«Mmh» mormorai lasciando una scia di baci sul suo collo.
Mi sedetti sul letto poggiando la mia schiena al muro trascinandomi Elodie che si accoccolò sul mio petto mentre il braccio la stringeva forte spingendola sempre più verso me.
«Che hai fatto in questi giorni?» domandai e si spostò mettendo la testa sulle mie gambe per guardarmi negli occhi dal basso.

Elodie.
«Sono stata da Andrea» risposi piano e subito il suo sorriso svanì «Te l'ho spiegato Lè. Tempo al tempo» dissi tenendo i miei occhi sui suoi.
«Non rovinare questo giorno per niente» tentai di sorridere e lui annuì.
«Tu che hai fatto?» chiesi.
«Praticamente niente» rise «Ho dormito e sono stato con la mia famiglia» sorrise, finalmente il suo sorriso era tornato.
«Poi è arrivato Gabo e siamo stati in giro» disse.
«Al bar» affermai.
«Come lo sai? Stalker!» rise ed io lo seguii, giurai nella mia testa che non potevo sentire melodia più bella della sua risata.
«Ho chiamato Gabri quando eravate al bar per venire qui» spiegai dopo essermi ripresa dalla risata.
«E lui mi ha detto che era un amico, traditore!» rise.

«Lele dai!» urlai mentre stringevo la sua mano per andare non so dove, mi aveva bendato con una maglietta dicendomi che mi portava in un posto speciale.
«Siamo quasi arrivati» ripeteva da circa mezz'ora.
«Io mi chiedo dove stiamo andando alle 5 del mattino» mi lamentai.
«Sono le 5 e mezzo» disse ridendo.
Sbuffai per la trentaseiesima volta mentre lui rideva da solo.
«Si scemm proprj!» dissi cercando di colpirlo alla cieca.
«Napoletana doc» esultò lui fiero dei suoi insegnamenti passati.
«Da ora in poi ti prenderò in braccio» rise lasciando la mia mano.
«Lele» minaccia scatenando solo la sua risata più profonda.
«Salta» ordinò poggiando la sua mano sotto le mie ginocchia e una sotto la schiena. Mi diedi lo slancio e lui mi afferrò tenendomi saldamente.
Sentii Lele mentre, affaticato, passava tra quelle che sembravano rocce.
«Ed eccoci» disse con il fiatone appoggiandomi sull'erba e togliendomi la benda.
«Wow» è l'unica cosa che riuscii a dire spontaneamente appena vidi il meraviglioso paesaggio che ci trovavamo di fronte.
«Pensavo sarebbe stato carino portarti a vedere l'alba» sorrise grattandosi dietro la testa, imbarazzato.
«È bellissimo qui» esortai ancora incantata.
Si sdraiò accanto a me ed io feci lo stesso, distendendomi con la testa sopra di lui.
La sua mano accarezzava dolcemente la mia guancia, provocandomi un leggero brivido.
I nostri sguardi puntati verso il cielo, solo il rumore dei nostri cuori interrompeva il silenzio della natura che ci circondava.
Voltai la testa verso di lui notando con gran piacere il suo sguardo già puntato su di me.
Mi avvicinai e posai delicatamente le mie labbra alle sue in un bacio a stampo tenero che fu susseguito da un'altra serie di baci che Lele trasformò poi in un bacio appassionato.
Stavo al settimo cielo.
La scelta di venire qui per questa sorpresa non è stata pessima come avevo pensato anzi, credo che non avrei potuto fare una cosa migliore.
Stare qui tra le sue braccia mentre guardiamo l'alba, sembra quasi una favola, la nostra. Lo guardo come se non ci fosse niente attorno a noi, nemmeno il posto incantevole in cui siamo, semplicemente perché lui è per me più dell'alba, è più di un bel paesaggio.
Da quanto tempo non mi sentivo così bene con una persona? Lele è arrivato nel momento sbagliato ma nel modo giusto. È arrivato mentre io ero fidanzata, con il suo fare da ragazzino spocchioso e 'so tutto io' , con il suo essere sempre pacato e tranquillo mi è entrato dentro ed è riuscito a far uscire la parte di me che era nascosta. È solo grazie a lui se ora riesco a rapportarmi con le persone serenamente.
«Grazie» dissi dando una conclusione ai miei pensieri. Mi guardò stranito accarezzandomi i capelli «Di niente era il minimo» sorrise.
«Non solo per questo» dissi riferendomi al passaggio.
«Grazie Lele, di tutto» la mia mano giocava con il bordo della sua maglietta, delicatamente spostò la mia testa sul suo braccio disteso per poi lasciarmi un bacio sulle labbra e passare al mio collo.
«Aia scemo!» picchiai la sua spalla con un colpetto e lui rise guardando il suo piccolo lavoretto.
Sarei tornata in albergo con il suo segno, con qualcosa di suo nella mia pelle.

Grazie davvero per i commenti nel capitolo precedente, spero vi piaccia anche questo come l'altro❤ Un bacio e al prossimo😘

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora