50. Fino alla fine.

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Cercai di non scoppiare a ridere alla scena di Elodie che continuava a premere il pulsante dell'ascensore innervosita, sbuffò quando finalmente arrivò al nostro piano e ci entrò dentro spedita.
Cliccò il settimo piano e nell'attesa iniziò a specchiarsi nell'ascensore, quando si fermò al sesto piano salì un signore anziano insieme a noi che per quei pochi secondi di viaggio continuava a fissarla con le sopracciglia aggrottate.
«La prossima volta gli faccio l'autografo!» gli urlò uscendo ed io scoppiai a ridere senza riuscire più a resistere, mi fulminò con lo sguardo per poi dirigersi verso la stanza di Arianna e Benedetta.
Andava a passo spedito verso la stanza e appena la raggiunsi posai una mano sulla sua spalla per provare a calmarla ma non sembrò funzionare dato che iniziò a dare pugni alla porta.
Ad aprirci fu Nick che stava giusto andando via, lo salutai non trovando più Elodie al mio fianco ma già dentro la stanza.
«Mi spieghi che cazzo ti è saltato in testa?» le urlò stando in piedi ed inchinandosi leggermente con la schiena verso Benedetta che stava seduta sul letto.
«È stato una piccola svista, l'ho detto senza nemmeno pensarci» cercò di recuperare la situazione.
«Una piccola svista?» fece finta di ridere ma ritornò subito seria «Ma se sembravi persino divertita nel dirlo a mezza Italia!» alzò le mani al cielo.
«Pensi che mi interessi di voi due da farti un dispetto?» replicò la ragazza sul letto e dopo quelle parole ebbi una grandissima paura. Per un momento il mio sguardo cercò di percepire quello di Elodie che non prometteva niente di buono.
«Se non ti fosse interessato niente di noi» urlò indicandomi «Ti saresti fatta un pacco di cazzi tuoi, cosa che ovviamente non hai fatto! Ti sei messa a dire i cazzi degli altri con quell'altro scemo del tuo amico ballerino!» sbraitò ma per il momento non le era saltata addosso.
«Intanto calmati» rispose Benedetta, okay ora la uccide.
«Ma come cazzo ti permetti? Dovrei calmarmi?» si avvicinò a lei «Ma io ti ammazzo» diede una spinta alla sua gamba distesa sul letto e Benedetta scattò in piedi posizionandosi di fronte alla mia ragazza.
«E stai seduta, che è meglio» la spinse con forza facendola cadere di nuovo sul letto.
«Ringrazia che non voglio sporcarmi le mani» sputò la ragazza mora dal letto.
Di risposta Elodie fece una risatina ironica e tornò ad urlare un secondo dopo «Tornando a noi, cosa non avevi capito della frase 'Acqua in bocca'? Sei per caso ritardata?» mimò le virgolette «O forse sei troppo abituata ad avere altro in bocca che non ci hai nemmeno fatto caso» ridacchiò leggermente dopo la sua stessa frase ed io scoppiai a ridere.
Benedetta cercò di alzarsi probabilmente per darle uno schiaffo ma fu subito bloccata dalla mia fidanzata.
«Sia chiaro che se succede un'altra cosa simile» fece un cerchio con il dito nell'aria «Non mi limiterò a due urla, detto ciò possiamo chiudere questa discussione con delle scuse» sorrise leggermente beffarda ed io mi voltai ridacchiando per non farmi vedere, sembrava una bulla.
«Sisi, scusa okay? Non era mia intenzione» disse Benedetta e lei prima di andarsene le diede una pacca sulla spalla.

«Ma davvero?» chiese Gabriele che non smetteva di ridere sdraiato sul letto.
«Si» risposi io per lei «È stata una scena da film» dissi stringendola tra le mie braccia «Anche se un po' ha esagerato, ad un certo punto ho provato pena per quella poveretta sottomessa da questa psicopatica» dissi ridacchiando. Mi guardò male dandomi una gomitata allo stomaco «Gentilissimo, ti ricordo che era stata avvisata» sbuffò come se tutto quello che aveva fatto fosse una cosa completamente normale.
«Sei il mio idolo amò!» rise Gabriele battendole il cinque e tirandola a se staccandola dal mio abbraccio.
«Vacci piano, posso prendere lezioni dalla mia ragazza e farti fuori» lo guardai riducendo gli occhi a due fessure ricevendo in risposta una fragorosa risata da parte di entrambi.
«Idioti, sono più forte di quanto possiate immaginare» risposi vantandomi leggermente.
«Disse colui che non riesce ad aprire una scatoletta di tonno» mi prese in giro Gab alludendo a quel giorno in cui non riuscivo ad aprire, appunto, una scatoletta di tonno.
«Ero stanco quel giorno» cercai di difendermi.
«Si certo» rise più forte accompagnato dalla mia ragazza.
«Siete delle persone adorabili proprio» sbuffai ritrovandomi entrambi addosso che mi abbracciavano.

Era veramente brutto vedere il cambiamento d'umore del mio compagno di stanza.
Nel weekend, insieme a tutti noi, riusciva sempre a divertirsi poi tornavamo nella scuola e la tristezza sembrava che lo attraversasse completamente.
Anche lunedì stava in sala relax ed è scoppiato di nuovo a piangere, per nostra grande fortuna la maestra Peparini l'ha portato con sé a consolarlo, ci sapeva fare più di tutti noi. Così quando tornò, sembrò si fosse ripreso.
Stavamo provando a sparare nomi a caso su chi potrebbero essere i direttori artistici ed eravamo presi tutti dalla stessa ansia di scoprirlo.
Stavo sul divano con Elodie tra le braccia mentre gli altri stavano dicendo milioni di cazzate, Gab compreso che immaginava che i direttori artistici sarebbero stati Gigi D'Alessio e Anna Tatangelo, assurdo.
Era questa la parte migliore di questa scuola, divertirsi anche così, senza tante cose ma molto semplicemente.

La mattina seguente, dopo essere andato in palestra con Daniele, iniziò una nuova giornata.
Gabriele era già più radioso, dopo la chiacchierata che abbiamo fatto la notte scorsa si era tranquillizzato e questo non poteva rendermi più felice.
Stavo sul divano con Elodie, come di routine, quando ci arrivò un messaggio.
'Cantanti, il professor Di Francesco vi aspetta in sala Musica 2.' Così ci alzammo e insieme a tutti gli altri ci dirigemmo in sala.
«Questa è una pseudo lezione da produttore, ipotizziamo che io sia il produttore del vostro spettacolo quindi mi servono tre volontari che pensano di poter esprimere loro stessi in 3-4 canzoni come se fosse uno spettacolo» spiegò «La gente dovrà uscire di casa per venire a vedere voi e quindi spendere dei soldi, del tempo e delle energie e quindi deve avere molta voglia di farlo» passeggiò nella stanza mentre parlava «Quindi le domande che vi farò saranno: uno, quello che vedete vale i soldi del biglietto? Due, se quello che avete visto vale i soldi del biglietto ipotetico» disse infine ed il primo volontario fu Sergio.
Dopo aver cantato tre canzoni, fu il turno di Cristiano e per ultimo cantai io.
«Per chi avreste speso 15 ipotetici euro, in partenza?» chiese Di Francesco prendendo una sedia e posizionandosi di fronte a noi.
«Io no» parlò Elodie per prima mentre qualcun altro diceva il contrario.
«Per Cristiano chi avrebbe pagato il biglietto?» chiese di nuovo.
In cinque alzarono la mano, Elodie compresa.
«Dopo averlo visto che avreste fatto?» domandò Carlo.
«Io non sarei arrivata alla fine dello spettacolo, anche se mi avrebbe lasciato una soddisfazione» spiegò brevemente.
«Invece Lele?» chiese infine.
Il mio sguardò vagò subito su Elodie la quale alzò immediatamente la mano, sorrissi abbassando la testa e tornai a guardare Carlo.
«Sei quello con il pubblico più numeroso» mi disse lui sorridendo.
«Dopo averlo visto saresti scappata via anche da Lele?» chiese lui ed io scattai la testa verso lei per percepire la sua reazione.
«No no, assolutissimamente no, fino alla fine» sorrise, mi lasciò uno sguardo fugace e abbassò la testa.

«Mi hai offeso Elodie!» rise Sergio mentre tornavamo al residence.
«Dai amò già vengo al concerto tuo!» disse attaccandosi al suo braccio mentre lui la trascinava, si staccò poco dopo per entrare in ascensore con me.
«Povero Sergio» dissi ridendo.
«Ho detto la verità dai» si giustificò lei.
«Anche per me hai detto la verità?» chiesi.
«Non solo» sorrise.
Aggrottai le sopracciglia in attesa di una spiegazione.
«Fino alla fine, non solo al concerto» sorrise leggermente abbassando la testa in imbarazzo.
«Fino alla fine» ripetei posando le mani sulle sue guance e baciandole la punta del naso.
Lei annuì prima di baciarmi delicatamente le labbra, con quel sapore che mi avrebbe saziato per tutta la vita.


Ci tenevo a precisare che io non ho nessun problema con Benedetta o con nessun altro ragazzo della scuola, questa è una semplice fan fiction e la maggior parte delle cose sono frutto della mia immaginazione, quindi non c'è nulla di personale, detto questo spero vi piaccia e ci vediamo al prossimo capitolo, un bacione!

Ps. Quando commentate con fatti inerenti alla storia mi fate morire!

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora