32. Lezioni nel cuore.

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«Raga i fuochi d'artificio!» urlò Stefano sollevando due buste.
«Ma sono le tre!» intervenne Marcello.
«Chi se ne frega» rise Braga prendendo una busta e correndo fuori. Amavo vederlo così!

«Spostati tu» disse Di Francesco a Marcello che cercava di accendere uno di quei cosi infernali.
«Siete incapaci!» urlò Braga scansando Carlo e Marcello prendendo in mano l'accendino.
Iniziammo tutti a ridere guardando la scena, Braga seduto sull'erba cercava di far funzionare l'accendino. Continuava a provarci e riprovarci senza alcun risultato, era troppo ubriaco per riuscirci, inoltre le risate di tutti facevano ridere anche lui che si arrese distendendosi sul prato teatralmente, scatenando solo un'altra risata.
Dopo vari tentativi Marcello riuscì ad accendere i fuochi d'artificio.
Rimanemmo lì a guardarli estasiati, io stavo lì in quel prato mentre guardavo quella meraviglia in cielo.
Le mie braccia circondavano la vita di Elodie e il mio mento era appoggiato alla sua spalla.
«Tu sei più bella» sussurrai al suo orecchio e potrei giurare di aver visto il rossore nelle sue guance, non dovuto sicuramente al caldo.
Sorrise senza rispondere, ero riuscito a metterla in imbarazzo.

Dopo averci dato altri due giorni di pausa, ritornammo nella scuola il lunedì e subito riniziammo a lavorare.
Le lezioni mi sembrarono ancora più pesanti dopo il rientro, sicuramente era dovuto al fatto che il Braga simpatico e socievole si era fatto spazio nella mia testa facendomi quasi dimenticare il Braga insopportabile durante le lezioni.
Quella mattina non andava niente per il verso giusto, la lezione con Braga mi aveva scoraggiato come sempre, ed inoltre una notizia ci diede il colpo di grazia. Per nostra sfortuna era arrivato il giorno di salutare Gessica, purtroppo dopo varie visite e controlli, i medici si sono accorti che il ginocchio non era per niente migliorato e che quindi avrebbe dovuto abbandonare la scuola definitivamente. Quasi tutti noi prendemmo male questa situazione ma niente fu in confronto alla reazione di Gabriele. In questi giorni si era autoconvinto che Gessica sarebbe rimasta nella scuola e questa notizia l'ha distrutto completamente. Teneva tantissimo a lei e vederla andar via senza poter far niente lo fece scoppiare in lacrime.
'La nostra amicizia è troppo forte per non farla continuare anche fuori' le aveva detto lui con le lacrime che gli rigavano il viso.
Lei abbracciandolo gli aveva detto che era la sua fan numero uno e lo avrebbe supportato sino alla fine.

Martedì ci ritrovammo davanti una dura prova, Di Francesco e Celentano ci misero a scegliere chi tra noi poteva essere inschierabile o schierabile.
Tante opinioni diverse si confrontavano e finalmente dopo più di un'ora andammo a pranzare finendo così quella 'lezione'. Devo ammettere che mi servì molto vedere tutti ballare e cantare, soprattutto per rendermi conto di quanto talento c'era e di quanto dovevo impegnarmi per andare avanti.
Arrivò anche mercoledì.
Mercoledì fu il giorno delle emozioni.
'Daniele, Nick, Chiara, Lele e Elodie in sala 3 canto' diceva il messaggio.
Tolsi le cuffiette dalle orecchie e mi incamminai nella sala insieme a Elodie e Chiara. Poco dopo arrivò anche Nick e subito dopo Daniele.
Ancora nessuno di noi aveva capito chi ci aveva mandato a chiamare sino a quando la porta si aprì facendo entrare Fabrizio, gettai un sospiro di sollievo non appena lo vidi.
Eravamo seduti in terra, la mia gamba sfiorava quella di Elodie di tanto in tanto.

Camminavo per la strada che ci portava al residence affiancato da Chiara mentre continuavamo a parlare della lezione di oggi. Mi aveva particolarmente colpito la sua lezione, mi aveva lasciato un segno.
Aveva iniziato con una domanda 'Perché scrivete canzoni?'
Sembrava una domanda banale, futile ma già da quelle poche parole mi teletrasportai in un altro mondo, nel mio. Scrivevo canzoni per esigenza, perché non potevo non farlo.
Andai in camera ancora scosso e pensieroso.
Gabriele era già in doccia appena aprì la porta così mi buttai sul letto, la faccia sprofondava nel cuscino mentre la testa mi stava per scoppiare.
In due mesi che sono in questa scuola non avevo mai fatto una lezione di questo tipo.
Aveva persino cantato un paio delle sue canzoni e mi sono ritrovato a cantare insieme a lui 'Sono solo parole', quella canzone la conoscevo bene, anche troppo.

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora