9.Le cose che non ti aspetti.

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Mentre ballavo sentivo il suo corpo su di me sempre più pesante.
«Elo va tutto bene?» domandai.
«Andiamo al tavolo?» chiese, che era ubriaca ormai ne ero certo ma la paura che si potesse sentire male mi stava tormentando.
Misi il braccio attorno alle sue spalle e questa volta fui io a guidarla verso il tavolino. Ci sedemmo sui divanetti ed appoggiò la sua testa alla mia spalla mentre io l'avvicinai ancora di più a me.
«Vuoi tornare in albergo?» chiesi dopo qualche minuto.
”Si, andiamo» disse con tono divertito.
Vidi passare Gabriele e lasciando Elodie nel tavolino gli andai incontro.
«Gab porto Elo al residence, ci vediamo dopo» dissi.
«Va bene, fa attenzione Esposito!» disse sparendo tra la gente con un bicchiere in mano mentre tornai al tavolo ridacchiando per il suo comportamento da scemo.
Tornai al tavolo, misi la giacca e feci alzare Elodie per poi guidarla verso l'uscita.
«Ora chiamo un taxi» dico cercando nella rubrica mentre lei ancora appoggiata a me fece 'si' con la testa.
Dopo circa dieci minuti d'attesa in cui Elodie moriva dal freddo nonostante gli avessi prestato la mia giacca, il taxi arrivò e dopo averle detto la via partì.
«Come stai?» chiesi dall'altra parte del sedile mentre lei stava con la testa appoggiata al finestrino e lo sguardo perso nel vuoto.
«Mi gira la testa» si portò una mano sulla fronte.
«Vieni qui» allungai il braccio per farla avvicinare e lei non se lo fece ripetere due volte, si accomodò sul mio petto mentre la sua mano toccava la mia coscia ingenuamente.
Buttai la testa all'indietro ripensando alla strana serata appena passata, mai mi sarei aspettato di trovarmi a che fare con una Elodie tranquilla, simpatica e ubriaca. Era l'ultimo dei miei pensieri quando ho accettato di uscire questa sera.
Scendiamo dal taxi e con Elodie appoggiata a me arrivammo all'ascensore che ci portò al quarto piano.
Per fortuna le uscite con il mio migliore amico a bere birra mi avevano rinforzato il fegato e nonostante abbia bevuto vari drink sono abbastanza sobrio.
«Ti accompagno in camera?» dico non appena usciamo dall'ascensore.
«Posso venire da te, non voglio stare sola» ridacchio per il suo accento particolarmente strano e accetto.
La faccio accomodare sul letto e si sdraia mentre io mi cambio.
«Niente male spocchioso» dice guardandomi dalla testa ai piedi mentre mi metto dei pantaloncini e una maglietta.
«Tu vuoi cambiarti?» chiedo ignorando il complimento fatto pochi secondi fà.
«Non ho roba» ride.
«Tieni» le porgo una maglietta mia che dovrebbe coprirla sino a metà coscia.
Si alza e senza curarsi della mia presenza sfila il vestito e si mette la maglietta al rovescio.
Scoppio a ridere mentre la guardo.
«Cosa ridi?»
«L'hai messa al contrario» dico continuando a ridere mentre lei sbuffa e si toglie la maglietta rimettendola giusta.
Ci mettiamo sul letto e lei butta la faccia sul cuscino.
«Elo siediti, così ti verrà voglia di vomitare» spiego ed ascoltando il mio consiglio si siede con la schiena appoggiata al letto.
«Ho sete» dice dopo pochi secondi.
«Scendo a prenderti acqua?» chiedo e lei annuisce.
Prendo la carta della stanza e faccio le scale velocemente arrivando al ristorante, prendo un bicchiere d'acqua e risalgo in ascensore.
Torno in stanza e la vedo ancora seduta con la schiena appoggiata al muro, faccio il giro del letto e noto che si è addormentata. Metto il bicchiere d'acqua sul comodino e prendo il telefono sono già le 2:40 i ragazzi torneranno da un momento all'altro.
Intento a girare su Instagram non mi accorgo che Elo è sveglia ma non ancora coscente completamente, ha gli occhi mezzo chiusi e si sistema meglio sul letto, a quanto pare la posizione che ha scelto non è abbastanza comoda così si siede sul letto e con sguardo assonnato mi osserva e senza dire una parola si stende con la testa sulla mia pancia chiudendo piano piano gli occhi, mentre la mia mano stuzzica i suoi capelli si riaddormenta beatamente. La guardo mentre dorme e aspetto il ritorno di Gabriele.
«Sssh» dico portandomi un dito sulla bocca mentre una marea di persone entrarono nella stanza.
«Stiamo ancora un po' qua, la notte è giovane!» urla Gabriele.
«Se non stai zitto la notte giovane la passi in terrazzo» lo minaccio ma lui si lancia sul letto mentre Gessica lo segue.
Andreas si siede in terra ai piedi del letto mentre Alessio e Chiara sulle uniche sedie che ci sono in questa stanza.
«Raga mettete musica» urla Alessio.
«Siete scemi per caso? È la prima settimana nella scuola e volete già che ci puniscano?» dico incazzato ma allo stesso tempo con voce bassa per non svegliare Elodie che sembra sia ormai nel mondo dei sogni.
«Canto io allora» dice Gab urlando e alzandosi.
«Gabri!» gli urla contro Chiara per farlo smettere, finalmente qualcuno che ragiona in questa stanza.
«Ma dovevate venire proprio qui a fare casino?» chiedo.
«Ci mancavi piccolo dolce Lele» dice Alessio e trattengo le risate per non svegliare Elodie.
«Smettetela non riuscite nemmeno a parlare decentemente!» sollevo una mano al cielo.
«Non è importante come parli, ma quello che vuoi dire» dice in modo filosofico Andreas scatenando una risata generale.
Vedo Alessio guardare Elodie e ridere da solo «Ma nemmeno i cammelli che ballano la rumba la svegliano» ride come un pazzo e Andreas lo segue, giuro che li ammazzo.
Mi giro verso Gabriele e vedo che sta cercando di svegliare Elodie con un pezzetto di carta.
«Gabri sai dove te lo metto quello?» dico e lui glielo lancia in faccia svegliandola.
«Che cazzo fai!» si alza lei di scatto come se le avessero lanciato una bomba addosso mentre Gabriele non riesce a smettere di ridere.
Sembra una cucciola indifesa, guarda tutti e poi si rannicchia di nuovo tirandosi il mio braccio con sé, questa volta rimane sveglia.
«Ma che ora è?» mi chiede guardandomi.
Guardo il telefono.. «Le 4 meno 20» rispondo.
«Ma cosa ci fate qui perché non ve ne andate?» brontola in modo acido e Alessio e Andreas abbandonano la stanza.
«Gess andiamo? Ho sonno» sbuffa Chiara e Gabriele si offre di accompagnarle mentre Elodie rimane qui con me.
«Dormiamo?» chiede con un sorriso sghembo.
«Si, finalmente» dico mentre lei si mette al centro del letto rivolta verso di me.
Tiriamo il lenzuolo e ci copriamo sino alla vita.
«Vieni» dico colpendo piano il materasso per farla avvicinare a me.
Le nostre teste sono una contro l'altra «Buonanotte fragolina» sussurro lasciandole un bacio azzardato sulla fronte.
«Buonanotte spocchioso» sussurra lei.
Vedo la sua mano abbandonata affianco al suo corpo e avvicino la mia facendole sfiorare delicatamente mentre porto l'altra mano sul suo fianco facendo dei piccoli movimenti dal basso verso l'alto.
«Mmh così mi collasso in due minuti» riesco a vedere il suo sorriso nel buio mentre intreccia la mia mano con la sua e così beatamente mi rilasso. Mai avrei pensato di vivere questa situazione ed ora che mi sta succedendo mi sembra una cosa irreale, un sogno.
Mentre la guardo addormentarsi a pochi centimetri di distanza da me chiudo pian piano gli occhi addormentandomi con il suo profumo che rende l'aria migliore, con la consapevolezza che domani mi sveglierò con lei al mio fianco.

Vi piace? Fatemi sapere che ne pensate, un bacio 😘

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora