18.Aggiusterò tutto.

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«Emma!» urlò Maria dopo la visione di un breve filmato sulla cantante. Cantò la sua nuova canzone 'Arriverà l'amore' rivolta verso di noi, era proprio bella. Seguivo Emma da quando aveva vinto appunto Amici, ho sempre pensato che la sua voce fosse unica ma la cosa che più mi piaceva di lei era il suo carattere. Mi somigliavo molto a lei, faceva la dura e la donna vissuta ma in fondo tutto la feriva, tutto le faceva del male, proprio come me. Dal mio carattere poteva trasparire indifferenza, strafottenza e menefreghismo ma solo io sapevo quanto mi facessero male le parole delle persone, solo io mi conoscevo e capivo Emma, per questo la stimavo.

«Questa non sarà una puntata normale» comunicò Maria.
Ed infatti fu così, i Metrò furono messi in sfida immediata contro un giovane ragazzo, Joshua. Ammetto che mi dispiaceva molto per Antonio ma Joshua era più bravo ed infatti aveva un banco nella scuola al posto del gruppo. La puntata finì e la mia squadra aveva vinto, mi girai verso Lele facendole la linguaccia, rispose scuotendo la testa con un sorrisetto.

«Amò stai tranquilla, dopo Natale continuerai a ballare anche meglio di prima» abbracciai Gessica non appena arrivammo in stanza.
Aveva avuto un infortunio ieri ed oggi non ha potuto ballare in puntata, i medici le hanno detto che doveva rimanere a riposo almeno venti giorni quindi sarebbe tornata nella scuola dopo le vacanze natalizie.
«Come faccio» continuava a ripetere in lacrime distesa sul letto mentre io affianco a lei cercavo di consolarla.
In realtà l'unica cosa che volevo era piangere insieme a lei ma dovevo aiutarla e non peggiorare la situazione, per fortuna dopo qualche minuto arrivarono Gab, Lele e Chiara in mio soccorso.
«Abbraccio di gruppo?» urlò Chiara entrando.
Tirai Gessica per un braccio e ci strinsimo tutti assieme.
«Lascia fare a me» mi sussurrò poi Gab prima di sdraiarsi a pancia in giù sul letto con Gessica circondandola con il suo braccio.
Corsi in bagno per sciacquarmi la faccia, le lacrime stavano uscendo da sole dai miei occhi. Capivo alla perfezione Gess, vedere il suo sogno infrangersi non era bello, per niente. Anche se non tutto era perduto, magari con un po' di riposo il ginocchio non avrebbe dato più problemi e lei avrebbe ballato come sempre o anche meglio.
Sentii dei passi e la figura di Lele entrare in bagno.
«Non piangere anche tu» sussurrò.
«Odio vederla così» spiegai e subito le sue braccia mi avvolsero facendomi appoggiare alla sua spalla mentre le mie mani stringevano forte la sua schiena coperta dalla felpa.
«Grazie» dissi staccandomi e guardandolo dritto negli occhi, mi misi in punta di piedi lasciando un bacio veloce sulle sue labbra.
Feci per uscire dal bagno ma il suo braccio mi tirò per il polso facendomi sbattere sul suo petto, si abbassò leggermente facendo aderire le sue labbra di nuovo con le mie, gli morisi il labbro inferiore guadagnandomi un magnifico sorriso. Strinsi la sua mano e tornammo in stanza da Gab e Gessica; lui era sdraiato a pancia in sù e lei appoggiata al suo petto.
Il mio sguardo capì subito quello di Lele ed uscimmo dalla stanza lasciando un po' di tranquillità ad entrambi, Gessica sarebbe andata via dall'albergo ed era giusto che passassero un po' di tempo insieme dato che il loro legame era davvero forte.
«Cosa facciamo?» chiesi seguendolo nella sua stanza. Non rispose e chiudendo la porta con un piede mi trascinò sul letto baciandomi il collo.
«Questo» sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra prima di farle scontrare con le sue.
Sorrisi e ripresi a baciarlo avidamente.
Il solo tocco delle sue labbra sulle mie mi mandava il cervello in tilt e non capivo più niente.

Lele.
Era così che sognavo la mia vita.
Fare musica e godermi la ragazza che mi aveva fottuto la testa. Avevo avuto altre relazioni, solo una fu seria ma non era amore, era più un'ossessione, non riuscivo a lasciarmi andare, a godermi a pieno le emozioni con le persone, sono sempre stato controllato sui sentimenti tranne che con lei. Il suo carattere mi aveva colpito dal primo momento in cui il mio sguardo aveva incrociato il suo, così avido e stronzo all'apparenza ma con il tempo, dopo un mese, i suoi occhi mi trasmettono solo dolcezza e paura, si paura. Lei sembrava forte, sempre incazzata con tutti ma si sa, le persone che sembrano più forti sono quelle più deboli, quelle che hanno bisogno di aiuto. Era questo quello che lei cercava, aiuto.
Tutto stava andando bene, forse anche troppo ed infatti si sa che le cose belle durano poco.
«Chi è?» chiesi guardando la sua faccia senza emozioni mentre fissava il cellulare che squillava.
«Andrea» disse non alzando lo sguardo.
«Ah» risposi con un filo di voce. Mi ero completamente dimenticato della sua presenza e soprattutto del fatto che lei fosse ancora fidanzata.
«Risposi» la incitai, era meglio così doveva chiarire con lui la situazione.
'Pronto' disse.
'Fai bene' aveva un piccolo sorriso che mi diede speranza.
'Si, si, ciao' chiuse la chiamata e si girò verso di me.
«È tornato a Lecce!» sorrise e si fiondò sulle mie labbra.
«Elo» mi staccai «Dovrai prendere una decisione» dissi.
«Lo so» abbassò lo sguardo.
«Non possiamo fare così» continuai.
«Lele dammi tempo, ti prego, aggiusterò tutto ma mi serve del tempo, godiamoci il momento» propose ed aveva ragione, cosa avevo da perdere? Io e lei ci stavamo conoscendo e che mi importa se ha un ragazzo quando sono stato io a farlo allontanare da lei?
È grazie a me se lei ha dei dubbi, è solo grazie a me se sta cercando di trovare quello che la rende felice.
Ci saremo goduti i giorni che ci aspettavano, momento per momento e quando sarà sicura di quello che vuole veramente lo accetterò. Sono abbastanza sicuro di me, insomma ha mandato a fanculo una relazione importante per me, vorrà dire qualcosa no?
«Hai ragione» sorrisi prima di baciarla di nuovo con tutta la passione che avevo, ero al settimo cielo quando stavo con lei.

Ecco il capitolo scusate il ritardo, non ho riletto quello che ho scritto quindi se ci sono errori mi scuso❤

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora