«Lascialo perdere» dico stringendo la sua mano mentre lui fa respiri rumorosi camminando velocemente.
Non dice una parola per tutto il tragitto e si limita solo a tenere forte la mia mano come se fosse il suo unico sfogo.
Lascia la mia mano non appena usciamo dall'ascensore e lo seguo verso la sua stanza.
«Elo io devo starti lontano» è quasi un sussurro il suo, come se quelle parole non volesse dirle.
«Perché?»
«Non voglio guai Elo, tu sei fidanzata e il tuo ragazzo è geloso che io ti stia accanto quindi è meglio lasciar stare, in fondo per te non sarà difficile perché sino a due giorni fa mi odiavi» dice seduto sul letto senza nemmeno guardarmi.
«Lele» lo chiamo ma lui non si gira.
«Lele guardami» dico alzando la voce e finalmente vedo i suoi occhi che mi implorano di non fargli del male.
La sua ultima frase mi ha colpito al cuore, come se qualcuno con un coltello mi avesse aperto il petto. Era vero quello che aveva appena detto?
Dentro di me so che non è così perché in fondo io non l'ho mai odiato, mi dava fastidio perché avevo paura che un'anima così buona potesse entrare dentro di me per non uscire mai più, era questa la cosa che più mi spaventava che qualcuno con il carattere opposto al mio potesse completarmi e darmi tutto ciò che non avevo e che non potevo avere ed ora sono qui mentre lo guardo negli occhi e capisco che io non posso perderlo e non posso farlo soffrire più di quanto abbia già fatto.
«Troviamo una soluzione» dico inchinandomi e mettendo le mani sulle sue ginocchia. Continuavo a guardarlo negli occhi e più lo guardavo più pensavo a cosa avevo di sbagliato, perché dovevo essere la rovina delle persone più buone di questo mondo?
«La soluzione è lasciar stare tutto, torniamo a due giorni fa quando non mi sopportavi» la sua voce spezzata mi faceva ancora più male e forse era arrivato il momento di fare una scelta.
«Parlerò con Andrea» dissi «Ma ti prego Lele..» strinsi il suo ginocchio nella mia mano «Non abbandonarmi ora, ora che ho capito chi sei».Lele.
Rimasi in silenzio.
«Non abbandonarmi ti prego, ho sbagliato tutto con te e lo so ma in un giorno, in un solo fottuto giorno mi hai fatto sentire bene Lele, veramente» dice ed il mio sguardo non riesce a staccarsi dal suo.
«Mi hai dato così tanto in questi due giorni che ora non riesco a pensare il resto di questo percorso senza te al mio fianco, ho un carattere di merda Lele ma sto imparando ad esternare i miei sentimenti, ad essere sincera e ad apprezzare le persone» una lacrima scende dal suo occhio ed io la prendo prontamente con il pollice.
Prendo i suoi gomiti e la spingo verso di me stringendola in un abbraccio, ma non un semplice abbraccio, uno di quelli che ti rompono le costole ma ti aggiustano il cuore.
Sento le sue labbra umide baciarmi il collo ed io la tiro giù con me sul letto.
«Grazie» mi sussurra all'orecchio.
Si stende affianco a me con la testa appoggiata al mio braccio.
«Dov'è la tua boresetta?» chiedo.
«Lì in terra» mi dice e mi alzo per prenderla svuotandola dal cibo che abbiamo comprato.
«Kinder bueno?» propongo prendendolo.
«Yes man» dice.
«Wow, madre lingua» rido e lei mi da un colpo sul petto.
«Dormi qui?» chiedo sbadigliando dopo aver mangiato quasi tutto.
«Si» dice accoccolandosi affianco a me proprio come la notte precedente, io, i grattini, i nostri respiri che si fondono e lei.. Cosa posso chiedere di più?«Buongiorno» dice passandomi una mano tra i capelli non appena apro gli occhi.
«Buongiorno fragolì» dico sorridendo.
«Stanotte ha bussato Gab» ride.
«A che ora?» chiedo.
«Verso le 4, l'ho mandato a dormire da Gess e Chiara ed è caduto nel corridoio» scoppia a ridere ricordandosi la scena.
«Quanto è coglione» dico mettendomi una mano sulla fronte.
«Facciamo colazione?» chiedo.
«Sono le 11:30 Lé»
«Abbiamo dormito eh» sorrido e lei mi segue.
«Ti sta squillando il telefono» mi avvisa per poi passarmelo e rispondo subito.
'Tesoro' la voce di mia mamma mi fa spuntare subito un sorriso.
'Ciao mamma'
'Come stai? Tutto bene?' chiede sempre molto premurosa.
'Si tutto bene' dico.
'Questa settimana non riusciamo a venire a Roma ma la prossima veniamo va bene?' mi informa.
'Si'
'Ti vuole salutare Mattia' dice riferendosi al mio piccolo fratellino e dopo qualche istante di silenzio sento la sua voce.
'Frateeè' urla.
'Panda!' dico e vedo Elodie sorridere accanto a me.
'Mi manchi bro' torna presto' mi si spezza il cuore, voglio troppo bene a quel mostricciattolo.
'Anche tu piccolè ci vediamo presto tranquillo, ciao e salutami papà' attacco il telefono e Elodie mi guarda.
«Era tuo fratello?» chiede poi.
«Si» sorrido.
«Amore che carino» dice con gli occhi a cuoricino.
«Un giorno te lo farò conoscere, dicono che ci assomigliamo»
«Si vi assomigliate» dice lei.
«Come fai a saperlo?»
«Gabri mi ha fatto vedere una foto» ride.
«Il solito» rispondo sorridendo.
«Ci passiamo?» propone riferendosi a Gabriele e le ragazze.
«Si» dico alzandomi.«Tu chi sei?» urla Gessica indicando Elodie appena entriamo.
«Amore!» sussulta lei abbracciandola.
«Vita mia» dice Gabriele abbracciandomi stretto e tutti scoppiamo a ridere.
«Chiara?» chiede Elo dopo qualche minuto non vedendola circolare nella stanza.
«È con Federico, torna direttamente stasera» dice.
«Anche io non ci sono oggi, tra mezz'ora arriva la mia famiglia» dice Gabriele felice.
«Mi lasci solo con due donne, sei pazzo?» faccio finta di lamentarmi.
«Mi dispiace ma non ci sono nemmeno io, vorrei stare con mia figlia oggi» dice Gessica prendendo la borsetta per andare via.
«A stasera» esce e anche Gabri va in stanza a prepararsi.
«Rimaniamo noi» dico e ad Elodie squilla il telefono.
«È Andrea» dice facendomi vedere lo schermo con la scritta 'Amore❤' che lampeggia.
Prendo il telefono e rispondo.
'Pronto?' faccio finta di niente.
'Scusa chi sei?' dice l'idiota.
'Lele' dico trattenendo le risate.
'Cosa ci fai con il telefono della mia ragazza?'
'È in doccia perché dobbiamo andare a pranzo, ciao' dico chiudendo la chiamata mentre Elodie ridacchia.
«Ti chiama pure, ma quanto è stupido?» dico.
«Dai non insultarlo» dice lei.«Due menù, con due mc kitchen, due coca cola medie, due porzioni di patate e due nuggets» dico al cameriere del McDonald's mentre Elodie va a cercare un tavolo.
Dopo aver mangiato passiamo al centro commerciale a prendere un gelato.
La serata passò così tra risate e lunghe chiaccherate, abbiamo parlato tantissimo delle nostre vite conoscendoci fino in fondo e capendo le situazioni l'uno dell'altra.
Certo che, in confronto alla mia situazione familiare quella di Elodie non è nemmeno paragonabile. Io ho due genitori che si amano e che trasmettono tutto l'amore a me e a Mattia a differenza sua dato che i suoi genitori sono separati e lei vive praticamente da sola.
Si vede dai suoi occhi che ha bisogno di aiuto, fa tanto la dura ma se solo la si sfiora leggermente si può capire quanto è fragile, lei ha bisogno di qualcuno che la faccia vivere, di qualcuno che la protegga ed io sarò quel qualcuno.
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A love disaster./Lelodie.
Storie d'amoreDue caratteri opposti che incontrano l'amore, ma niente è così facile come sembra.