19.Scemi.

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«Andiamo a cena?» chiese sdraiata sul mio petto.
«E se ti portassi a cena fuori?» domandai fissando il soffitto.
«Davvero?» alzò la testa di scatto.
«Vai a prepararti» accarezzai la sua guancia prima di lasciarle un bacio.

«Non farti troppo bella» urlai guardandola camminare in corridoio ricevendo come risposta un ghigno accompagnato da una risata.
Feci una doccia veloce prima di prepararmi.
Indossai un paio di pantaloni neri strappati sulle ginocchia, le scarpe nere e la camicia bianca, asciugai i capelli e fissai il mio ciuffo, un po' di profumo e boom ero pronto.
«È pronta signorina?» chiesi non appena mi aprì la porta della sua camera.
«Quasi» urlò entrando in bagno scalza.
Aveva un paio di jeans bianchi attillati ed una maglietta a fascia nera, il trucco perfetto ed il rossetto di un rosso acceso.
«Fatto!» esclamò infilandosi i tacchi ed uscendo dalla stanza prendendo il giubbino.
Gli porsi il mio braccio che afferrò con un sorriso.
«Passo in mensa a dire a Gab che usciamo» dissi correndo verso il ristorante del residence.
«Ma dove cazzo eri finito?» chiese appena mi vide.
«Vado a cena fuori con Elo, avvisa anche Chiara» sussurrai al suo orecchio scappando via.
«Possiamo andare» dissi trovandola seduta nella poltrona della hall.

«Aspetta un secondo» dissi allontanandomi leggermente da lei non appena uscimmo dall'hotel per chiamare un mio vecchio amico di Roma, avevo bisogno di un consiglio per un ristorante. Dopo avermi spiegato la strada tornai da Elo agganciando la mia mano alla sua. Camminammo come una normale coppia nelle strade di Roma, come se fossimo una vera e propria coppia di fidanzati, mi sarebbe piaciuto se fosse stato così veramente.
«Prego» dissi spostando leggermente la sedia del ristorante facendo in modo che Elodie si sedette.
«Grazie» sussurrò accomodandosi.

«Bello questo» disse giocherellando con la mia mano puntando all'anello che avevo nel mignolo.
«Ti piace?» chiesi guardandola negli occhi «Era di mio nonno» confessai con un po' di amarezza.
«Si è bello» disse stringendo leggermente le mie dita come segno di conforto.
«Ci tengo davvero tanto a questo» dissi e lei sorrise.
«Signori» arrivò il cameriere spezzando a metà il nostro discorso.

«Gelato?» chiesi porgendole il braccio dopo aver pagato il conto.
«Va bene» accettò lei, scostando il mio braccio ma facendo unire le nostre mani.
«Scommetto che lo prendi alla fragola» sussurrai al suo orecchio davanti al bancone della gelateria.
«Fragola e stracciatella» comunicò alla ragazza di fronte a noi ed io risi guardandola.
«Sei prevedibile» dissi sedendomi in una panchina.
«Come fai a sapere che mi piace la fragola?» chiede lei sorridendo.
«Sei una fragolina vivente» rido prendendola in giro.
«Cosa fanno i ragazzi stasera?» chiede.
«Non lo so, andranno in discoteca»
«Noi torniamo in albergo?» propone «non ho voglia di stare con tanta gente» dice.
«È un modo vago per dirmi che vuoi stare solo con me?» domando divertito.
«Può essere» risponde lei con mezzo sorrisetto.

«Film?» chiede entrando in ascensore.
«Hai il computer? In tv non danno niente di bello ultimamente» sbuffo.
«Si passiamo a prenderlo» dice ed io la seguo verso la sua camera vuota.
«Chiara non c'è sicuramente i ragazzi sono già usciti» comunica frugando nella valigia alla ricerca del pc immerso dai vestiti.
Volò velocemente in bagno per mettersi il pigiama e tornò poco dopo struccata.
«Vorrei capire perché hai vestiti ovunque» risi indicando l'armadio, la valigia e il letto.
«Non ho voglia di sistemarli» ridacchia uscendo dalla camera seguita da me.
«Ti ci vuole un piccolo aiuto dal sottoscritto» dico con fare altezzoso dirigendomi alla mia stanza.
«Non ti chiederò mai di aiutarmi a fare una cosa simile» disse orgogliosa.

«Che film guardiamo?» urlai dal bagno mentre prendevo lo spazzolino.
Avevo lasciato Elo sul letto a decidere che film avremo guardato mentre io andavo a lavarmi i denti e a cambiarmi.
«Muoviti sta iniziando!» esclamò.
Presi la coperta e avvolsi entrambi posizionando il computer sulle nostre gambe vicine.
«Che film è?» chiesi.
«Two mothers» esclamò «L'ho visto tipo l'anno scorso e mi era piaciuto tantissimo» disse.

Elodie.
Finimmo di guardare il film o meglio io finí di guardare il film dato che Lele si era addormentato da ormai mezz'ora sulla mia spalla. Con tutta la delicatezza possibile che potevo avere appoggiai il computer ai piedi del letto ed osservai Lele al mio fianco grazie alla luce della bajour. Scesi piano con le spalle e il bacino sino a toccare la testa con il cuscino, spostai pian piano la sua testa sul mio petto e mi addormentai così.
Il mattino seguente fu abbastanza divertente. Aprii gli occhi trovando Lele nella stessa posizione di ieri notte, i suoi capelli che solleticavano il mio collo, la mia mano abbandonata sulla sua spalla e la sua sui miei fianchi, mi voltai e un'esemplare di Gabriele era accovacciato in terra sulla moquette insieme a Daniele dei La Rua.
Scoppiai a ridere per la situazione imbarazzante svegliando Lele ma non gli altri due.
«Svegliamoli con l'acqua» propose dopo essersi reso conto della situazione.
Corse in bagno e tornò con la spugna fradicia che strizzò sopra le facce di quei poveri ragazzi.
«Lele!» urlò Daniele.
«Ti ammazzo!» esclamò Gabriele alzandosi di scatto mentre io mi pisciavo dalle risate sul letto ancora avvolta dalle coperte.
«Che ti ridi!» disse il moro prima di lanciarmi la spugna ancora zuppa di acqua.
«Ti conviene scappare» gli urlai contro mentre lui corse fuori nel corridoio.
«Vieni qui» urlai fuori dalla porta.
«Scordatelo» disse dall'altra parte del corridoio mentre se la rideva di gusto.
Fui superata da Gabriele che corse per tutto l'andito con una bottiglietta d'acqua lanciandola a Lele che cercava di scappare nel corridoio ormai finito.
Tornarono in stanza entrambi tutti bagnati ed ebbero la brillante idea di abbracciarmi tutti e due insieme.
«Esposito di merda!» esclamai facendoli ridere.
«Mi vendicherò» avvisai entrambi puntandogli il dito contro.
«Con te soprattutto» dissi sfidando Lele.
«Tremo già, fragolina» mi sfotteva tenendo un braccio attorno al mio petto, mi fece girare verso di lui lasciandomi un lieve bacio a stampo.
«Ssh» dissi a Daniele che aveva visto la scena «Nessuno deve saperlo» continuó Lele mentre lui ci dava la sua parola ed insieme a Gabriele andarono via.
«Sei stronzo eh» dissi passandomi l'asciugamano in testa mentre lui sorrise come uno scemo seduto sul letto.
Mi avvicinai facendo aderire le mie labbra alle sue e nel bel mezzo del bacio gli morsi il labbro per poi scappare in bagno.
«È solo l'inizio della mia vendetta, spocchiosetto!» urlai dal bagno mentre mi godevo la sua risata limpida.

Ecco un nuovo capitolo, volevo dirvi alcune cose.. Dato che spesso ricevo dei commenti tipo 'quando si lascia con Andrea' o cose simili volevo rispondervi qui, allora la storia è un'invenzione però ci terrei particolarmente a basarmi su fatti realmente accaduti e prendere spunto per inventare appunto il resto della storia, dato che Elo era fidanzata almeno sino a Gennaio vorrei tenere conto della realtà su varie cose quindi questa è la spiegazione alle vostre domande.. Inoltre volevo dirvi che vi ringrazio per i commenti in cui vi interessate particolarmente della storia, grazie davvero mi fa molto piacere.. Detto questo ci ritroviamo al prossimo capitolo, un bacio😘❤

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora