Lele.
«Dai Gab ti prometto che domani esco!» continuo a ripetere al mio compagno di stanza.
«Dai Lele che palle!» si lamenta.
«Sono stanco Gabri» spiego.
«Va bene a dopo allora» dice e va via.
Sono tutti usciti tranne me e Chiara che mi ha appena mandato un messaggio per chiedermi se poteva venire nella mia camera dato che si stava annoiando ed era ancora presto per dormire.
L'orologio del telefono segnava le 22:17 quando Chiara bussò alla porta della mia camera. La feci entrare e dopo aver chiaccherato un po' decidemmo di cantare qualcosa giusto per passare il tempo.
Continuavamo entrambi a sbadigliare e a mezzanotte passata andò via ed io mi addormentai poco dopo come un sasso.Elodie.
«Andre non ho voglia di ballare» ripeto.
«A cosa ci sei venuta in discoteca se non vuoi ballare?»
«Nessuno ti ha chiesto di chiamare Gessica per venire qui» sbuffo allontanandolo da me.
Ero venuta con gli altri ragazzi nella discoteca dell'altro giorno e dopo pochi minuti Gessica mi aveva avvisato che stava arrivando anche Andrea.
«Fa come vuoi» dice sparendo tra la gente.
Stetti ancora cinque minuti lì tra la gente mentre vedevo tutti ballare mi venne in mente la scena della settimana scorsa e mi accorsi che mancava qualcuno. Ogni cosa mi ricordava lui, persino i drink che teneva in mano la gente mi dava nostalgia.
Non mi stavo divertendo per niente, doveva essere una giornata tra amici ed invece mi è stata rovinata da quello scemo che era poi il mio ragazzo. Non so cosa mi stava accadendo ma ero ormai da qualche settimana che odiavo Andrea per qualsiasi cosa facesse, era come se la sua presenza mi irritasse.
Stavamo insieme da tre anni e non mi era mai successa una cosa del genere, io e lui ci amavamo o almeno è quello che pensavo di credere. Un'altra cosa era certa.. Non potevo mica mandare a fanculo tre anni di storia per dei capricci, per questo mentre continuavo a pensare a tutto ciò mi ritrovai a camminare verso l'albergo.
Arrivai che erano le due e la prima cosa che mi venne in mente era di andare da Lele.
Senza pensarci due volte percorsi il corridoio e mi fermai nella 316, bussai piano.
Non ottenni nessuna risposta così diedi colpi più forti, il tonfo dei miei pugni sulla sua porta era l'unico rumore che si sentiva nell'albergo, mentre regnava il silenzio sentii dei passi.
«Elo?» chiese sorpreso mentre i suoi occhi cercavano di aprirsi.
«Dormivi?» chiesi anche se sapevo già la risposta.
Annuì.
«Scusami» abbassai la testa e lui avvolse un braccio tra le mie spalle facendomi entrare nella stanza buia.
Senza dire una parola mi porse una sua maglietta che misi subito e ci sdraiammo sul letto.
Inutile dire che abbiamo dormito abbracciati, sembrava come se nel weekend fossimo altre persone.«Stasera arriva il bello!» esclamò Gabri ridendo mentre passeggiavo con Lele a braccetto.
«Perché?» chiese lui ridendo.
«Ti ricordo che mi hai promesso che saresti uscito stanotte» disse felice.
«Posso sempre cambiare idea» risponde sorridendo.
«No perché ti butto fuori dalla camera a calci» mi fa l'occhiolino e lui scoppia a ridere.
«Dobbiamo mangiare fuori?» chiede Gessica.
«Si» risponde Chiara.
«Pizza?» propone Andreas causando un 'si' generale.
«Ma niente discoteca!» si lamenta Alessio.
«Lo spero» mi sussurra Lele all'orecchio.
«Ma perché non stiamo in albergo?» chiede Michele mentre Lele si stacca da me e corre da Michele per stringergli la mano.
«E cosa facciamo?» Gabriele sembra disperato.
«Possiamo fare obbligo, verità o coraggio» propone Chiara e sembrano tutti d'accordo.
«Andata» esclama Gabriele.
Torniamo in albergo e sempre con il solito gruppo decidiamo di stare nella camera di Alessio, Michele e Andreas.
Oltre a loro tre ci sono anche Sergio, Chiara, Gessica, Gabriele e ovviamente Lele.
Ordinammo le pizze che ci avrebbero consegnato direttamente al residence, qualcuno mangiava in terra, qualcuno in piedi e qualcuno sul letto.
Io e Lele eravamo sul letto uno di fronte all'altro.
«Iniziamo sssubito» rise Andreas lanciando i cartoni nel terrazzo.
«Tutti in terra» ordinò Alessio prendendo la bottiglia della coca cola ormai finita.
Michele fu l'incaricato per far girare la bottiglia e il primo che uscì fu Gabriele.
«Obbligo, verità o coraggio?» chiese Michele con un sorriso.
«Iniziamo tranquilli con una verità» rispose lui.
Vidi Andreas parlare all'orecchio con Alessio e quest'ultimo si pronunciò per fare la domanda.
«Con Gessica c'è più di un'amicizia?» chiede con un sorriso malizioso e io scoppio a ridere.
«No, siamo solo grandi amici» risponde Gab guardando Gessica.
«Amore» dice lei stampandole un bacio sulla guancia.
Michele gira di nuovo la bottiglia e dopo dieci minuti mi ritrovo ancora come all'inizio.
«Elodie!» dice Alessio strofinandosi le mani.
«Obbligo» dico sicura.
«Oh oh» urla Andreas.
«Io! Io!» si agita Sergio che ha già in mente l'obbligo per me. Lo guardo male e lui sorride.
«Sei obbligata a dare un bacio su bocca a Gabriele» ride ed il mio sguardo va verso Lele che è particolarmente attento ai miei movimenti.
«Dai amò sò come tuo fratello minore» mi incita Gab mettendo le labbra a culo di gallina e mentre mi avvicino a lui scoppio a ridere.
«Ma sei scemo!» dico per poi darle un bacio fuggitivo sulle labbra. Torno al mio posto e Lele si gira dall'altra parte facendo finta di niente.
«Basta con sti baci» dice ed io mi giro verso di lui notando un po' di ironia sul suo volto.
«Sei geloso?» gli chiede Gab e lui ignorando la sua domanda prende la bottiglia facendola girare di nuovo.
«Ti porti fortuna eh» ride Andreas indicando la bottiglia che si è fermata su Lele.
«Verità» dico.
«Eheh» ride Gab.
«Per favore fermatelo» supplica il moro accanto a me mentre Gabriele sembra alquanto felice dalla domanda che gli farà.
«Sei geloso di Elodie?» chiede mentre lo guarda negli occhi.
«No» dice lui con sicurezza.Lele.
«Sei geloso di Elodie?»
«No» rispondo tradendo il gioco.
È ovvio che sono geloso ma non posso ammetterlo davanti a tutti così come se fosse una cosa normale essere gelosi di una ragazza che non mi appartiene e per di più fidanzata.
Il gioco continuò per almeno un'altra ora e mezza, Sergio fu costretto a mettersi la treccina di Chiara sulla fronte, Andreas dovette uscire in terrazzo urlando "Amo Garrison", Alessio si fece una doccia ghiacciata per la prova di coraggio, Michele leccò il pavimento e tante altre cazzate.
Mi faceva male la pancia da quanto avevo riso.
«Elo sei obbligata a metterti un calzino di Gabriele nell'orecchio» rise Andreas e tutti noi lo seguimmo.
«Ma che schifo!» si lamentava lei con il calzino in mano mettendolo poi nell'orecchio.
La bottiglia rigirò un paio di volte e i ragazzi erano sempre più crudeli dato che Gabriele è dovuto andare a bussare nella stanza dei vicini con un paio di boxer in testa.
Per fortuna il gioco finì per la troppa stanchezza e mentre io e Sergio tornammo nelle nostre stanze gli altri rimasero lì a chiaccherare un po'.
Mi cambiai mettendo i miei soliti pantaloncini e una maglietta nera quando la porta si aprì.
«Come sei entrata?» chiesi.
«Gabriele mi ha dato la sua carta» spiegò mostrandomela, si era già cambiata questa volta quindi non c'era bisogno di darle una maglietta.
Dopo esserci coperti si rannicchiò affianco a me, mi avvicinai facendo aderire il mio petto con la sua schiena ed appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
«Comunque..» sussurrò staccandosi da me e sedendosi sul letto con le gambe incrociate.
«Che succede?» chiesi leggermente intimorito.
«Pensavo..» disse come se quello che stava per dire fosse la cosa più sbagliata del mondo.Buonaseraa, se riesco scrivo subito il prossimo capitolo per non tenervi sulle spine proprio ora😏 Intanto ditemi che ne pensate di questo❤
STAI LEGGENDO
A love disaster./Lelodie.
Roman d'amourDue caratteri opposti che incontrano l'amore, ma niente è così facile come sembra.