22.Bene o male?

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I giorni nella scuola passavano più che veloci, un giorno lì dentro era come un mese nella vita reale. Imparavi senza sosta, un fiume di informazioni tutte nella testa, tutte da sistemare e concretizzare.
Quella sera, mercoledì, mi ritrovai a rientrare sola con Lele in albergo, le nostre lezioni erano durate più del previsto e mentre tutti gli altri erano già al residence noi stavamo appena uscendo.
«Che stanchezza» dissi camminando affianco a lui con i borsoni in mano.
«Ma se andiamo a mangiarci una cosa veloce?» propone.
«Si così non dobbiamo aspettare la mensa e andiamo subito a dormire» esulto.
«Porto le borse in camera» dice prendendo dalle mie spalle il borsone e correndo verso l'ascensore. Nel mentre che lo aspetto mi fumo una sigaretta mentre il vento di freddo di dicembre continua a farmi venire i brividi.
Mi stringo mel mio cappotto e dopo qualche minuto lo vedo arrivare.
«Andiamo?» chiede.
«Si, guidi tu? Io non ho voglia» dico passandole le chiavi della mia macchina.
Senza dubbi optammo entrambi per il Mc Donald's.

«Ti accompagno» mi disse appena uscimmo dall'ascensore dell'hotel e con un braccio mi circondò la schiena.
Entrai in stanza e lui entrò con me.
'Sono andata a fare compagnia a Benedetta che dorme sola, vai da Gab, un bacio Chiara.' diceva il biglietto posato sul comodino.
«Chiara non c'è» dissi mostrandole il foglietto.
«Rimango?» chiese.
«Se vuoi» dissi per non sembrare una psicopatica che non vede l'ora di dormire con lui.

Lele.
Andai in stanza per prendere il pigiama e i boxer e avvisai Gabri che dormivo da Elo.
Tornai nella 545 ma Elo dormiva già come un angioletto, ne approfittai per fare una doccia e mi misi nel letto accanto a lei, crollai dopo poco guardandola. Mi svegliai senza vederla accanto a me e captai subito che fosse in doccia dal rumore dell'acqua che scendeva.
Mi vestii e bussai alla porta del bagno ricevendo un «Arrivo» dalla ragazza in questione.
«Buongiorno» disse uscendo dal bagno in intimo mentre io ero concentrato sul telefonino seduto sul letto.
Mi alzai ed andai verso di lei lasciandole un bacio dolce e stringendola per i fianchi. Non sentivo le sue labbra sulle mie da quasi un giorno intero, a noi non serviva baciarci ogni secondo per capirci o per sentirci meglio a noi bastava poco, uno sguardo o anche solo uno sfioramento. Era questo che mi piaceva di lei, il fatto che non mi dava nessuna certezza, il fatto che non era dolce quasi per niente, il fatto che anche se non lo dava a vedere aveva bisogno di me come io di lei.
I suoi difetti che avevano portato le persone ad allontanarsi da lei, erano per me i migliori pregi che aveva.
«Vestiti và» dissi sorridendo mentre lei ridacchiava.
«Ci vediamo nella scuola, vado in palestra» uscii dalla sua stanza guardando prima se ci fosse qualcuno, via libera.

Elodie.
Tornai in bagno dopo che Lele andò via e mi lavai i denti, la mia faccia oggi era veramente pessima, forse dovevo dormire di più invece di svegliarmi nel bel mezzo della notte e stare a fissare Lele per non so quanto tempo.
Ma cosa mi stava passando in testaa?!
Mi buttai sul letto e passai il tempo a pensare. Andai a scuola ed andai a provare le canzoni che mi erano state assegnate per questa settimana. Al dire il vero queste canzoni mi piacevano veramente tanto, avevo 'E la luna bussò' di Loredana Bertè e 'Anima Fragile' di Vasco Rossi. Mentre scambiavo due parole sui pezzi con Claudia, la signora che ci aiutava per la realizzazione dei pezzi, entrò Braga.
«Buongiorno» disse entrando, risposi e posizionandosi di fronte a me chiese «Come stai oggi?»
«Così così» risposi. Stavo bene perché il mio risveglio è stato stimolante mentre mi sento il contrario perché oggi mi odio particolarmente.
«Come mai?»
«Mi sto antipatica» decisi di non mentirgli.
«E gli altri giorni cosa cambia?» dice ridendo e cerco di mantenere la calma sfoggiando un sorriso falso.
«No gli altri giorni mi piaccio un sacco e ci sono giorni che non mi sopporto, vivo con me tutti i giorni e ci vuole pazienza no?»
«Beh certo. Come sta andando?» chiede riferendosi alle canzoni.
«Molto bene» dico.
«Per me non è così però» ecco che inizia ad innervosirmi più del dovuto. «È un mio parere» continua vedendomi agitata.
«Infatti, è un suo parere» affermo con superficialità.
«A te non interessano vero i pareri degli altri?» dopo questa frase è iniziata una discussione a parer mio senza alcun senso, inizio a difendere le mie idee mentre lui se né sta lì in silenzio come un ebete e poi finisco il mio discorso con il botto.
«Non stiamo comunicando io e lei, non ci capiamo, spero che il prossimo incontro riusciremo a fare un discorso che abbia un senso perché quello di oggi non ha senso, non so che altro dire» spezzo la nostra conversazione forse nel peggiore dei modi. Gli ho praticamente detto che non serve a nulla parlare con lui.
«Allora canta» risponde.
..«Secondo me non è che noi non ci capiamo, tu capisci benissimo e lo capisci talmente tanto che ti fa incazzare..Ma non puoi giocare a nascondino con me, io voglio aiutarti» afferma non appena finisco di cantare.
Sorrido, forse ha ragione.
Io capisco perfettamente quello che lui ha intenzione di dirmi ma il fatto è che lo trovo inutile, so di avere dei grandi problemi e ci sto lavorando non c'è nessun bisogno che lui me li rinfacci.
Sto cercando di lavorare su me stessa da quando sono entrata in questa scuola e solo io so quanta fatica ci vuole.
Dopo esserci salutati torno in sala relax all'ora di pranzo e mi sfogo con i ragazzi. Mentre parlo e spiego la situazione che si era creata poco prima vedo Lele guardarmi dall'altro tavolo che sorride alle mie parole, lui ha iniziato a capirmi.

«Tutto bene?» mi chiede in ascensore.
«No» dico girandomi dall'altra parte.
Sembra fatto apposta, ogni volta che non voglio parlare con nessuno mi ritrovo sempre sola con lui e non so se questo sia un bene o un male.
«Beh rimedio subito» sorride prima di schiacciare il tasto per bloccare l'ascensore e precipitarsi sulle mie labbra.
Lo sposto dopo pochi secondi «Sei scemo?»
«Ssh» sussurra mettendo un dito sulle mie labbra per ribaciarle.
«Non puoi scappare da chi ti fa star bene» dice sulle mie labbra e questa volta approffondisco io il bacio che lui ricambia sorpreso.
«Tu mi fai star bene» dico uscendo dall'ascensore stringendo la sua mano con la mia.

Buonaseraa, spero che la storia vi stia piacendo, vi lascio con questo capitolo, fatemi sapere sempre quello che penstae e se volete datemi dei consigli! Un bacio😘

A love disaster./Lelodie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora