In tutti questi anni l'unica cosa che non mi è per niente mancata è stata la scuola. Quasi tutti noi abbiamo frequentato lo stesso liceo e forse sotto un certo punto di vista era un male perché noi ragazzi dello skate park ci vedevamo anche troppo. Ancora ricordo quando io e Cameron abbiamo rubato le chiavi dall'ufficio del segretario, tutte le punizioni che mi sono preso. Chissà se Anna ha ancora la piccola chiave dorata, beh di sicuro non la porta al collo come una volta.
L'ultima volta che sono stato qui è stato il giorno dopo che ho scoperto fosse incinta. Ero con Trevor e lei andò via con Austin. Le cose sono rimaste così.
Spengo la radio e parcheggio perché ho bisogno di pensare a cosa dirò a Luna.
Quando il fiume scomposto di studenti esce da scuola noto Aj e Kelly davanti e subito dopo vedo anche Luna con Danny e quell'altro ragazzo.
In un primo momento non mi vede, poi attraversata la strada cambia espressione quando i nostri occhi si incontrano. Lascia indietro i suoi amici e viene spedita verso di me.
"Cosa ci fai qui?" Mi chiede incrociando le braccia.
"Tranquilla, ne ho già parlato con tua madre, sa che sei con me. Vieni?" Faccio per aprire la portiera ma lei risponde a tono.
"Se tu e mamma pensiate che io farò quello che decidete, beh auguri!" Si volta ma io le prendo un braccio prima che possa allontanarsi.
"Luna non puoi fare così per sempre"
"Parli tu che sei scappato per sedici anni" mi sbraita contro.
Ha fatto male? Più di quanto avrei mai pensato. Luna sembra così persa in questa faccenda, so che ci pensa più di quanto vorrebbe. Sta peggio di quel che dà a vedere.
"Senti, hai tutte le ragioni del mondo per essere incazzata ma non credo che tu voglia discuterne proprio adesso o sbaglio?" Guardo oltre le sue spalle, i figli di quelli che una volta erano i miei di compagni. Quelli contro cui Luna combatte.
Lei si gira e nota i Magcon in un gruppetto disordinato, mi segue in macchina dopo aver salutato con la mano i suoi amici.
"Portami a casa per favore" mi chiede quando metto in moto.
"Speravo di passare del tempo insieme da soli" le confesso.
"Non sono dell'umore"
"A quanto ne so, non lo sei mai" sorrido e lei rotea gli occhi.
"Tutta tua madre" le dico poi.
"Strano perché da quando abbiamo scoperto il grande segreto della mia vita non fanno tutti che dirmi che sono la tua fotocopia" alza le sopracciglia e poi accende lo stereo.
C'è Hey there Dalilah e lei canticchia delle parole.
"Però, Austin ti ha insegnato bene"
"So anche suonare la chitarra" afferma girandosi dalla mia parte.
"Lo so, ho visto i video su YouTube"
"E quindi ora mi farai anche la predica per la storia dei meticci?" Sbuffa.
"Decisamente no" rido "sono il meno adatto a farlo, in realtà non dovrebbe nessuno di loro, siamo stati i primi a fare queste cose" le spiego io.
"Ecco, è quello che provo a spiegare a tutti" Luna torna a guardare fuori dal finestrino.
"Ma dove stai andando?" mi chiede quando nota che non è la strada di casa sua.
"Starbucks" le sorrido.
"Volevo andare a casa" ribatte. Fa la bambina capricciosa.
"E io no" ridacchio "mi spiace Luna ma da qualcuno devi averla presa la faccia tosta no?" scherzo e lei prova a nascondere un sorriso.
"Cosa prendi?" le chiedo mentre siamo in fila.
"Una ciambella al cioccolato e un.. mhh... frappuccino al caramello" decide il suo ordine.
"Si, anch'io" sorrido ripensando che l'ho vista qui la prima volta, non ero abbastanza sveglio da riconoscerla quel pomeriggio, era un po' che non vedevo sue foto. Ma appena tornato in macchina l'ho capito, era come guardare me da giovane.
"Pensare che ci siamo incontrati ancora prima di sapere chi fossimo" dice lei "o almeno io non ti conoscevo..."
"Inizialmente non avevo capito fossi tu, ero un po' stanco quel giorno, avevi il cappuccio in testa e tutto, mi ci è voluto un po'" le confesso.
"La maglietta era di mamma" dice piano.
"Immaginavo, adorava quella band" mi ricordo ancora la nostra prima volta. La collina e quell'album.
"Ci siamo conosciuti qui sai?" le accenno.
"Mi prendi in giro.."
"Sono serissimo" mi metto a ridere "No no, è Anna senza H" imito la sua voce.
"Dio si arrabbia così tanto quando scrivono il suo nome con la H" lei ride con la sua risata deliziosa.
Poi ci sediamo ad un tavolino e lei mi dice che odia la scuola e i professori, vorrebbe prendere a pugni i Magcon e che vorrebbe solo staccare. Niente che non abbia già provato.
"Sai il problema di quando ci sono queste specie di battaglie è che ci sono sempre come dei leader, all'epoca lo eravamo io, Cameron, Cdy e Beau, adesso ci siete tu, Joe e Rich. Devi portare il peso non da solo, perché hai la tua comitiva che sai che ti appoggerà ma il grosso lo fai tu no?"
"Esattamente" annuisce e poi rimane in silenzio, guarda il bicchiere col suo nome.
"Ho avuto modo di pensare alla situazione in questi due giorni, parlo dell'intera situazione" comincia poi.
"Credo che il prblema delle comitive è che mettano da parte cose più importanti come l'amicizia, il rispetto, il buon senso, per dare conto alla rivalità e all'orgoglio e l'ho capito perché non mi sono comportata benissimo con Kelly e Aj ultimamente e quindi ho anche pensato a cosa sia successo agli Our Second Life quando sei andato via"
Io abbasso lo sguardo sul tavolo, non è una cosa che mi piace ricordare, fu brutto.
"Non ero molto più utile qui visto che me ne stavo sempre per fatti miei e in giro non mi facevo vedere più, figuriamoci se ero dell'umore di fare video" le spiego. "Non è cambiato molto quando me ne sono andato, le comitive già erano più tranquille e stavano iniziando a dimenticare tutte le loro guerre"
"Capisco"
"Non avercela con me Luna" le dico infine.
"Non ce l'ho con nessuno in particolare Kian, è solo la mia vita che tende a diventare sempre più nera"
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Surfers Paradise
FanfictionVi ricordate di Gold Coast, delle comitive, dello skate park, dei litigi, della spiaggia, delle canzoni, della storia dal profumo estivo? Se avete letto Summer Shade e Dark Shade e vi siete affezionati alla popolazione di Gold Coast, beh eccovi un...