2 - Overdose

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Riepilogo mentalmente il discorso.

Ah, cazzo. Non dovevo dirgli di Margot.

Margot, mia amica dall'asilo, è la ragazza dei sogni di Sean. Sono tre anni che è innamorato di lei. E sono tre anni che lei si fa chiunque tranne lui.

- Immagino che non avrei dovuto dirtelo io. - sussurro, trattenendo il respiro per l'ansia di una sua risposta.

Ci tengo a lui come amico e non sopporterei di ferirlo.

- No, io... Apprezzo che sei sempre sincera con me. Almeno tu.

Abbassa gli occhi.

- Consolati, tu non hai visto la scena. Io sì e ti assicuro che è un bel pugno in faccia, solo che fa male qui. - rispondo mettendo la mano sul cuore, col mio solito tono leggero per sdrammatizzare.

Riesco a farlo sorridere.

- Com'è?

- Cosa?

- Vedere il ragazzo di cui sei innamorata baciare la tua più cara amica?

Faccio una mezza risata.

- È come se, rispetto alla merda di tutti i giorni, in quel momento ne stessi mangiando una più acida e cattiva. Ti brucia la gola perché vuoi piangere, ti martella la testa perché non vuoi accettarlo e ti si trapana il cuore perché fa semplicemente male. 

Sean annuisce, ed è come se stesse vivendo la scena nella mente attraverso le mie parole. Sono sicura che riesce a capire esattamente come mi sento.

- Prima o poi devi dire a Margot che cosa provi per Ben, non puoi permettere che ti faccia soffrire così tanto senza nemmeno esserne consapevole. E sappiamo entrambi quale vantaggio porterebbe questo di conseguenza.

Sean è convinto che Margot lascerebbe perdere Ben e riuscirebbe a concentrarsi finalmente su di lui, ma lui non la conosce come la conosco io.

È una brava ragazza nei confronti del sesso femminile, da bambine siamo state molto unite e so cos'ha passato per via del divorzio dei suoi. Proprio a causa di questo, è diventata spietata verso il sesso maschile e non fa che usare tutti i ragazzi che mostrano interesse nei suoi confronti.
Negli ultimi due anni ci siamo abbastanza distanziate proprio per questo suo cambiamento in negativo.

- Spiegami un po' di chimica, piuttosto. Domani ho il test e vorrei prendere un voto decente. - dico, con voce lagnosa.

Mentre Sean tira fuori il suo quaderno degli appunti, qualcosa cattura la mia attenzione.

Oltre il vetro della finestra, in cortile, una donna bionda dall'aspetto familiare cammina svelta sui tacchi.

Cosa ci fa la madre di Margot a scuola?

Raccolgo velocemente le mie cose ed esco dalla biblioteca. A Sean scriverò un messaggio dopo.

Corro fino all'ingresso della scuola e volto la testa da una parte all'altra, per capire dov'è andata.

Ora che ci penso, non ho visto Margot a scuola oggi.

Decido di andare a sinistra e giro l'angolo di corsa, urtando il braccio di un ragazzo, a cui cadono i libri per terra.

Gentile come sono, continuo a correre per raggiungere la madre di Margot senza chiedere scusa.

Non ho tempo ora.

La fermo appena prima che bussi all'ufficio del preside.

- Joyce.

La sua voce è durissima, sofferta, il suo volto distrutto. Ha gli occhi gonfi, sembra che non abbia dormito. Non è nemmeno truccata.

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