14 - Unconfident

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Sono le tre e mezza e finalmente posso uscire da scuola.

Cerco Christopher tra la folla di studenti, ma è Ben a trovarmi.

- Ti serve un passaggio a casa? - si offre gentilmente.

Un passaggio mi farebbe comodo, ma ho bisogno di Christopher... è con lui che devo parlare.

Esito.

- Ben! - esclama Ruth, raggiungendoci da dietro.

- Ciao Ruth. - saluto cortesemente.

Lei mi rivolge un sorrisino microscopico, poi dedica ovviamente tutta la sua attenzione a Ben.

- Mi accompagni a casa? - gli chiede.

Dentro di me prego che Ben le dica subito di sì e se ne vada, perché ho l'impressione che non gli piacerebbe sapere che sto aspettando Christopher.

- Ahm... certo. Tu vieni, Joyce? - domanda speranzoso, pur restando assolutamente figo.

- Sì... - sussurro, non vedendo Christopher da nessuna parte.

Seguo Ben e Ruth nel parcheggio e poi salgo sul sedile posteriore dell'auto di Ben, cedendo quello anteriore a Ruth.

Nel momento in cui sento la portiera sbattere, mi chiedo perché l'ho fatto.

Perché la devo aiutare? Lei fa solo la stronza e non fa che provarci con ragazzo di cui sono cotta da secoli.

Mi riprometto di non aiutarla mai più, io e lei siamo rivali e questo è quanto. Non ho motivo di farle favori, come non avrei dovuto cederle il posto davanti, dato che Ben lo stava offrendo a me.
Peggio di tutto, Ben penserà che non sono interessata a lui.
Dopo aver rifiutato il suo bacio poi...

Dio, perché sono un disastro?

Sospiro, stufa di fare continuamente cose di cui poi mi pento.

Prendo il telefono e vedo che c'è un messaggio. Di Christopher.

Perché sei scappata via? Dovevamo parlare

Cosa potevo fare? Aspettarti fino a Pasqua?

Ci vediamo più tardi a casa mia?

Bravo, l'ho sempre detto che sei un ragazzo intelligente.

Digito un "ok" e invio, poi blocco lo schermo e metto via.

Qualche minuto dopo, nello stesso silenzio che ha caratterizzato tutto il viaggio, mi accorgo che siamo di fronte a casa mia.

- Grazie per il passaggio. - sorrido timidamente a Ben.

Cavolo, mi sembra di essere tornata in prima superiore, quando gli ho buttato addosso tutto il pranzo perché sono inciampata, talmente ero distratta dalla sua bellezza.
L'imbarazzo mi ha perseguitata per mesi.

- Quando vuoi. - mi sorride di rimando, spontaneo e genuino.

Ha un bellissimo sorriso...

Guardo un'ultima volta i suoi occhi verdi prima di andare via. Attraverso i suoi occhi, vedo un filtro verde per un cielo cristallino.

Mi dirigo verso casa e rabbrividisco un po' per il freddo pungente.

Quello che odio di dicembre è che non puoi stare tanto tempo fuori.

In casa non c'è nessuno e ne sono abbastanza sollevata, così posso strafogarmi di schifezze per merenda.

Mia madre mi ucciderebbe, soprattutto perché tiene alla mia alimentazione in quanto influisce sulla bellezza della pelle e dei capelli. Essendo un'estetista, è fissata con queste cose.
Penso di buttare nel cestino più creme io di Jennifer Lopez. E non perché non mi piacciano: hanno un profumo fantastico e sono meravigliose, ma non faccio in tempo a consumarne un terzo che sono investita da un nuovo cofanetto di prodotti.

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