25 - Boyfriend

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Non l'avrei mai detto, ma Ruth ha il suo lato positivo.

Senza lei a girare intorno a Ben, che trascina con sé Sean, mi è difficile trovare momenti da sola con Christopher.

E chi l'avrebbe mai detto che io, Christopher, Nicole, Ben e Sean ci saremmo seduti tutti allo stesso tavolo in mensa per tre giorni di fila?

È una situazione stranissima: c'è Nicole che guarda tutti con schizofrenia, me soprattutto, Christopher che parla con tutti come se fosse una cosa normale, Ben che tenta di essere gentile con lui e Sean che fa qualche raro intervento e la maggior parte delle volte apre bocca solo per parlare con me. Io cerco di fare da collante tra i miei vecchi amici e i miei nuovi amici.
Insomma, Christopher è quasi un fidanzato e Nicole a malapena mi parla, ma pazienza.

Al rientro di Ruth, la cosa diventa ancora più strana.

È come un groviglio di persone che non c'entrano niente le une con le altre, che segretamente non vogliono metà dei presenti attorno, ma che sopportano senza fare una piega. A parte Nicole, lei si lamenta tutti i giorni.

Come ho già puntualizzato, lei vive nel suo universo e attualmente non ne so molto.

Sarebbe carino che mi lasciasse avvicinare, scoprire qualcosa... anche perché sono convinta che Christopher abbia ragione sul fatto che lei nasconde segreti di cui nemmeno lui è a conoscenza. E qualcosa mi dice che parte di quei segreti sono legati a Margot.

Le novità più importanti sono le ripetizioni di matematica che Christopher ha promesso di darmi ogni giovedì prima di pranzo, quando abbiamo entrambi due ore libere. E sono riuscita a contrattare il prossimo compito di arte con un bacio. Conveniente, no?

Okay, mi sono sentita un po' approfittatrice, ma non mi sembrava così scontento... Alla fine siamo felici entrambi, quindi pace all'anima mia.

- Quindi, niente novità? - domando a Christopher, che rientra in camera dopo la chiamata con suo padre.

Scuote la testa.

- Il punto è che non è facile ricostruire gli eventi di una serata del tipo di quelle che frequentava Margot: case strapiene di alcolici, erba e droghe di qualunque tipo, camere di riproduzione occupate tutto il tempo. Come facciamo ad essere sicuri che, anche interpellando qualcuno che era presente, non dica cose che forse non ha nemmeno visto? Metà delle persone in queste feste hanno le allucinazioni e l'altra metà vomita minimo tre volte.

Mi chiedo come faccia ad essere così informato.

Io sono stata un paio di volte alle feste dove andava Margot, proprio a causa sua, e sono rimasta schifata dai porci che mi si accollavano ad ogni angolo della casa. Ho visto polveri di ogni tipo, ho pestato siringhe usate sull'erba fredda dei cortili, ho visto persone barcollare per dieci passi e poi vomitare sul prato.

Per lo meno, io andavo da Sean ad ubriacarmi e vomitavo nel suo bagno, non da sola in mezzo a degli ubriaconi e fattoni che non ricordavano neanche il mio nome.

- E se Margot avesse assunto un tipo di cocaina più potente, anche se in quantità uguale alle altre volte? Sappiamo benissimo che non avrebbe capito nulla nel bel mezzo di una festa come quella. - provo a ragionare.

- Sì, ma qualcuno deve avergliela procurata, deve avergliela data. Lei non faceva parte della compravendita di droga, ne assumeva soltanto. - riflette, ricordando le informazioni che gli sono state fornite.

Ovviamente non posso fargli il nome di Nicole, ma la mia mente non fa che ricorrere a lei. Se solo confessasse tutto quello che sa...

E se fosse qualcuno che non abbiamo ancora considerato? Qualcuno che magari non conosciamo nemmeno? Dovremmo entrare nella sua rete sociale ed esaminare ogni singola persona con cui ha avuto a che fare ultimamente.

ConfidentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora