51 - Honest

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La serata con Sean è diventata pian piano omogenea rispetto alle solite che passavamo tempo fa: io mezza depressa a divorare troppo cibo e lui a fare battute per tirarmi su e prendermi con le buone.

Mi era mancato.

È stato come un tuffo nel passato e mi si è scaldato il cuore. Non avevo intenzione di perderlo, neanche mettendo Christopher al primo posto.

Christopher, invece, è diventato strano.

Ho notato una maldestria e un generale senso di distrazione che non è da lui.
È come se fosse ansioso per qualcosa, qualcosa di cui non ha intenzione di mettermi al corrente.

È questo che mi rende nervosa.

Cosa sta nascondendo?

Tra una settimana è San Valentino e non l'ho sentito parlarne minimamente.

Forse non se n'è ancora reso conto.

Dovrei organizzare io qualcosa?

Oh, non so più come comportarmi.

Non so come prenderlo.

O forse è solamente preoccupato per Jamie.
Dev'essere così.

Il sole sta tramontando e io cammino stanca dopo un intenso allenamento in palestra. Ed è strano che io ci sia andata, essendo martedì, ma non avevo nulla di meglio da fare.

Gradualmente, le temperature si stanno alzando e a parte al mattino presto quando devo uscire per andare a scuola, non soffro più così tanto il freddo.

- Joyce!

Mi volto sentendomi chiamare e quasi non vengo travolta dall'accorrere di Ben.

Il suo entusiasmo si spegne quando mi osserva con più attenzione.

- Che cos'hai? Problemi con Christopher? - domanda delicatamente.

So che si tratta di Ben e che probabilmente dovrei dirgli di farsi gli affari suoi, ma ora come ora è l'unica persona a portata di mano con cui posso sfogarmi.

Mia madre tornerà tra due ore minimo e mio padre poco più tardi. E se ne parlassi proprio con lui, forse sarebbe addirittura contento.

Casa mia è quasi in fondo alla via e lancio un'occhiata in quella direzione, poi faccio un cenno col capo.

- Ti va di fare un salto da me? Così ti racconto. - gli chiedo.

- Però mi offri la merenda. - accetta con un leggero sorriso.

Ci avviamo in silenzio, seppur senza imbarazzo.

Osservo con meraviglia i colori screziati del tramonto, dal pesca al rosa chiaro.

Lancio uno sguardo di sottecchi a Ben, perfetto come sempre.

I capelli scuri subiscono l'effetto della luce del sole e sembrano più chiari, gli occhi di un verde brillante.

- Tu come mai da queste parti?

- Oh, abbiamo finito l'allenamento di football e sono passato nella lavanderia qui dietro per un vestito di mia madre, ma non era pronto. - spiega con naturalezza.

Annuisco.

In teoria avremmo entrambi bisogno di una doccia.
Forse posso proporgli di farla a casa mia, dopo di me.

- Senti, io avrei bisogno di fare una doccia prima, se non ti dispiace... Non ci metterò molto. - dico, appoggiando la borsa vicino all'ingresso.

- Okay, aspetterò. - risponde, non mostrando alcuna avversione.

Corro in camera e raccatto tutte le cose che mi servono per fare una doccia superveloce, lasciando mio malgrado la crema corpo profumata alla lavanda.

Ansiosa di fare in fretta, insapono con vigore i capelli e faccio risciacqui molto più rapidi del solito.

Esco dal bagno in una nuvola di vapore, vestita con abiti comodi e con i capelli avvolti nell'asciugamano a mo' di sultano.

Metto rapidamente la crema colorata sul viso giusto per uniformare la pelle e coprire le piccole imperfezioni, poi torno da Ben.

- Vuoi fare una doccia anche tu? Posso procurarti un asciugamano e se hai bisogno di altro... - gli chiedo, facendogli sollevare lo sguardo dal cellulare.

Tra l'altro, non sono sicura, ma penso che quello fosse il mio profilo Instagram.
Scaccio il pensiero, potrebbe non essere vero.

- Oh, non importa, tanto tra mezz'oretta dovrei andare. - declina la proposta.

Annuisco e gli faccio segno di seguirmi in cucina.

Metto in tavola la torta alle nocciole che ha fatto mia madre ieri.

- Quindi, mi dicevi di Christopher... - inizia Ben, addentando la sua fetta di torta.

Alza il pollice in su per comunicarmi che gli piace.

Sorrido e indugio sulla mia fetta.

- Ecco, mi sembra un po' distante ultimamente e non capisco se è colpa mia o perché ha altro per la testa...

- In questi casi penso che la cosa migliore da fare sia chiedere direttamente. Eviterai possibili incomprensioni del tutto inutili. - afferma convinto.

Mando giù un boccone di torta e il gusto delicato e burroso migliora leggermente le cose.

- Tu dici?

- Assolutamente. Non lasciare che le cose degenerino, raccapezzati ora che non è troppo tardi. - conferma.

Mi meraviglio del consiglio che mi sta dando.
Non me lo sei aspettata da lui.

Al posto suo, non sono sicura che avrei spinto verso la riconciliazione della coppia che più mi fa disperare al mondo.

- Grazie, cercherò di parlargli il prima possibile. - faccio un piccolo sorriso.

Mi avvicino per abbracciarlo e per qualche istante restiamo così, come a farci forza a vicenda.

Non voglio pensare alla causa per cui ha bisogno di sostegno, mi accontento di questo momento in tutta la sua eccezionalità.

È successo di rado un abbraccio tra me e Ben.

- Pensavo che mi avresti detto di mollarlo e basta. - sussurro scherzosamente quando sciogliamo l'abbraccio, non resistendo alla tentazione di provocarlo.

Emette una risata bassa e profonda, uno dei suoni più belli che io abbia mai sentito.

- Joyce, non nego che se tu lo lasciassi sarei contento, ma con quale coerenza potrei voler essere la causa del tuo male per poi tentare di rimediare allo stesso male?

Mi limito a guardarlo negli occhi.

- Io voglio che tu sia felice. - sussurra, con una sincerità che mi lascia senza parole.

I keep running for you baby
And it’s eating me alive
I’ll be dying for you baby
‘Till you’ll bring me back to life

__________

La secchioncella di fisica ha preso molto meno di me alla verifica e CI GODO come una matta.
Sempre a fare la maestrina e ora rode.
BOOM BITCH.

Dovevate vedere la faccia che ha fatto! Non la dimenticherò mai, giuro.

A voi quante persone in classe stanno sul culo?
Momento sincerità: metà circa 😂

Love you 🍭

ConfidentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora