È buffo come le piccole cose possano essere talvolta esilaranti.
Per tranquillizzare i miei e convincerli e lasciare che Chris dormisse qui, ho confidato a mia madre che non abbiamo preservativi e siamo prudenti, quindi non possiamo fare quello che pensano che vorremmo fare.
E quando sono tornata in camera ridendo, perché mia madre ha fatto una faccia assurda, Chris ha voluto sapere cosa ho raccontato.Naturalmente non gliel'ho detto. È molto più divertente vederlo struggersi mentalmente e provare le ipotesi più assurde che non vuotare il sacco.
- Guarda, sta nevicando! - esclamo, estasiata.
I fiocchi di neve cadono vigorosamente e coprono tutto di bianco.
Chris si avvicina e osserva dalla finestra.
- La vuoi fare una cosa scontata, ma così scontata che più scontata non si può? - domanda.
- Cioè?
- Vieni. - sorride.
Mi prende per mano e usciamo dalla stanza, però non capisco cosa voglia fare.
Quando usciamo infilando le prime pantofole che troviamo all'ingresso, inizio a pensare che sia matto.
- Ma perché siamo qua fuori?
Fa un freddo pazzesco.
- Non hai mai voluto un bacio sotto la pioggia? - domanda Chris, mettendosi di fronte a me.
La testa inizia a punteggiarsi di bianco.
- Sta nevicando. - osservo.
- Ancora meglio, no? Avremo il nostro cliché personale. - dice con voce estremamente roca.
Le sue labbra fredde si posano sulle mie e mi stringe a sé, mentre la neve cade sulle nostre e teste e tutto intorno a noi, ma fuori dalla bolla del nostro bacio.
È strano e bellissimo allo stesso tempo, perché fa freddo e ho i brividi ma è eccitante. Alternativo. Non così male, dopotutto.
Le sue labbra sfiorano anche la mia mascella.
- Vuoi continuare dentro? Ho bisogno di un'atmosfera calda perché l'effetto sia quello che immagino. - sussurra.
Rido e poi annuisco, in balìa di lui e dei suoi baci.
Rientriamo velocemente in casa e l'ingresso si riempie di fiocchi di neve, che diventa presto acqua.
Chris mi prende la mano e torniamo in camera mia, infreddoliti ma felici.
Indosso il mio pigiama di pile viole con i conigli e procuro a lui un pigiama a fantasia scozzese di mio padre, che gli sta quasi perfettamente.
Entrati nel letto, mi lascio coccolare da lui.
È come se, carezza dopo carezza, togliesse un peso dalle mie spalle, fino a lasciarmi leggera come una piuma.
Amo questa sua abilità di far sparire i problemi, di liberarmi dai pesi che sostengo e trasportarmi in un mondo tutto suo, fatto d'amore.
- A cosa pensi? - gli domando, notando il suo silenzio.
- Perché piangevi ieri, quando eri con Ben? - domanda lui a sua volta, calmissimo.
Per qualche secondo non dico nulla, in dubbio.
È giusto che sappia tutto?
Ho paura che se inizio con le mezze verità scoprirà quello che gli ho nascosto e non si fiderà più di me.
Però non è facile dirgli la verità.
- Ben ha deciso di dirmi che prova qualcosa per me e che non è riuscito a dimenticarmi nonostante Margot. Non so se pensare che è lui un deficiente per non avermelo detto tempo fa o se lo sono stata io per non averlo capito prima. Anni buttati al vento...
Non dice nulla, probabilmente elaborando le mie parole.
- Però ho te adesso. Non mi importa di lui, non in quel senso. - chiarisco.
- Pensi che avresti scelto me lo stesso? Che sarei riuscito a conquistarti nonostante lui? - domanda, pensieroso.
Oddio. Come faccio a dirlo? Se avessi avuto l'opportunità di stare con Ben già tempo fa, non sono sicura che avrei potuto mettere gli occhi su Chris; però dicono che due persone sono destinate a stare insieme e ritrovarsi, talvolta, quindi non è detto.
Sono comunque felice che le cose siano andate in questo modo, non c'è nessun ragazzo che potrei volere più di Chris. È perfetto per me.
Ogni incertezza con lui scompare, diventa tutto più semplice, più bello.
Niente ansia, niente paura.
Quando sono con lui va tutto bene.
- Non sentirti giudicata, è semplice curiosità. - mi rassicura.
Sprofondo un po' di più nell'incavo del suo collo e faccio un bel respiro.
- Chissà... Sarebbe stato interessante da vedere. - sorrido.
- Interessante, dici? Mi aspettavo qualche citazione letteraria sulla donna-oggetto o rivendicazione sui diritti sentimentali. Si dice che queste battaglie siano dolorose da vivere per le donne in questione. - osserva.
- E tu seriamente ti aspetti che io mi metta a scovare citazioni letterarie la notte di Natale? E poi ho detto "vedere" non "vivere", in un contesto ipotetico assolutamente irreale. - gli lascio un bacino sul collo.
Lui stringe gli occhi a fessura.
- È inutile che mi corrompi con i baci, non funziona. - replica, con l'ombra di un sorriso.
- Inutile? Ne sei certo?
Ritorno con le labbra sul punto di prima, ma premo più a lungo e rendo la zona umida. Nel mentre emetto di proposito un "mmh" gutturale.
Quando torno a guardarlo, si sta mordendo il labbro.
- Allora?
- Non ho ancora deciso. Se vuoi continuare...
Stampo le labbra sulle sue per un attimo, poi lo guardo con malizia.
- Buonanotte. - sussurro, poi appoggio di nuovo la testa sul suo petto.
- 'Notte. - borbotta.
Segue un breve silenzio.
- E comunque sono geloso.
Sorrido e il battito del suo cuore mi accompagna nel mondo dei sogni.
__________
Sono in ritardo di quattro giorni con la consegna dei libri in biblioteca. Perché sono tre giorni che mi dimentico e oggi non avevo voglia di uscire al freddo per questa piccola commissione.
Voi siete puntuali di solito?Prendete i libri in prestito o preferite comprarli?
E ultima domanda... che voto dareste da 1 a 10 alla coppia di Joyce e Chris? 🙈
Love you 🍭
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Confident
Teen FictionJoyce non capisce niente di matematica, salta gli allenamenti in palestra appena può ed è cotta del suo amico Ben dall'inizio del liceo. Christopher è il figlio del nuovo sceriffo, nato per giocare a football e per risolvere problemi di matematica c...