56 - Deal with the devil

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È sabato e pioviggina, ma ho comunque deciso di accettare l'invito di Chris per una passeggiata.

La parola "passeggiata" mi fa pensare a quando Edward, in New Moon, aveva lasciato Bella.

No, io non ci devo pensare.

Chris non mi vede da una settimana e gli manco, ecco perché ha deciso di fare una passeggiata con me.

Sopra dei normali jeans chiari e un golfino bianco, metto un impermeabile blu, tirando su il cappuccio.

Non ho voglia di prendere l'ombrello.

Cammino svelta per le strade e a malapena noto le macchine che passano o le persone che mi guardano.

Sono troppo in ansia per prestare attenzione al mondo che mi circonda.

Chris è in piedi davanti ad un albero, con il giubbotto rosso che lo contraddistingue e i capelli più scuri per via della pioggerellina lieve.

Si volta verso di me e noto la sua espressione combattuta.

- Joyce. - mi saluta, accennando un sorriso.

- Chris. - gli vado incontro, cercando un bacio.

Invece mi abbraccia.

Un po' rimango delusa.

- Com'è andata... da tua nonna? - domando.

Iniziamo a camminare e le mie parole rimangono sospese nell'aria.

Sento le goccioline minuscole inumidirmi il viso.

- Bene. Ho avuto tanto tempo per riflettere. - risponde, con tono neutro.

Riflettere.

Non mi piace come suona questa parola detta da lui in questo momento.

- Ho pensato a noi, a quello che è successo... A mia sorella. Anche se era lì con me.

Attendo il seguito, tentando di mantenere l'ansia sotto controllo.

Perché non arriva subito al punto?

Non sopporto questa tensione tra di noi.

- Immagino che le tue riflessioni abbiano avuto un esito, se me ne stai parlando. - deduco.

- Sì, lo hanno avuto. Soprattutto riguardo mia sorella.

Il suono delle scarpe che sfregano sulle mattonelle grigie mi distrae un minimo.

Un soffio di vento.

Una spruzzata di pioggerella sul naso.

Ed è tutto più triste.

- Jamie ha bisogno di un trapianto al midollo osseo. - sospira.

Il mio cuore si restringe.

Povera bambina.

È così dolce, cara e sveglia! Non merita un intervento così importante sin dalla sua tenera età.

- Per ottenere l'intervento con il chirurgo più esperto e a tempi più brevi ho dovuto fare una cosa. Una sorta di patto col diavolo. - dice cauto.

Non mi piace la direzione che sta prendendo questa conversazione.

Che cosa significa che ha fatto un patto col diavolo?

- Tu fai parte del patto. E per me non è una cosa bella, affatto. Spero che tu la prenda meglio. - continua.

Vorrei picchiarlo per quanto tempo ci sta mettendo a vuotare il sacco.

O per l'ansia che sta facendo crescere in me secondo dopo secondo.

- Ho dovuto promettere che ti avrei lasciata.

Mi fermo.

E lo guardo.

Furiosa.

- Da quanto?

- Cosa?

- Da quanto tempo stai pensando a questa cosa del patto?

Si sofferma a riflettere.

Non mentire, visto che stai facendo lo stronzo.

- Già da alcune settimane. Volevo riflettere bene... non è una decisione che ho preso con semplicità, ma Jamie è solo una bambina e non è giusto condannarla ad un destino che potrebbe essere migliore. Per favore, capiscimi.

I miei occhi si riempiono di lacrime.

- Ho dovuto farlo. Lei ha bisogno di questo intervento, per una vita migliore.

- E hai promesso di lasciarmi? Per quanto tempo? - ritorno all'attacco, reprimendo le lacrime.

Il suo sguardo si pianta su un albero.

Non ha il coraggio di guardarmi negli occhi?

- Chris. Dimmelo. - supplico.

I suoi occhi tornano sui miei e vedo le lacrime in repressione.

- Fino a giugno. - sussurra.

Cosa?

Mi sta prendendo in giro?

Chi può essere così bastardo, figlio di troia, stronzo di merda, testa di cazzo da porre una condizione come questa?!

A che scopo, poi!

- Ma io...

- Ti amo, ti amo anch'io Joyce, ma non si può fare diversamente. Ho fatto un patto e non posso venirne meno. - dice, affranto.

- E che cosa faremo? Ci ameremo a distanza? Chi è questa persona degenere che pensa di poterci dividere?! - mi ribello.

Non intendo accettare questa follia.

- L'anonimato fa parte del patto. Purtroppo. - mormora.

Dopotutto non avevo torto. Chris mi ha lasciata sul serio.

- Posso... posso baciarti un'ultima volta? - domando piano.

- Ma certo. Non hai idea di quanto mi manchi già baciarti, abbracciarti... Fa più male di quanto pensassi. - sussurra, in preda allo sconforto.

- Ehi, giugno arriverà presto. Recuperemo tutto il tempo perso, i baci mancati. Non temere. - mormoro, sull'orlo del pianto.

Mi avvicino e tocco le sue labbra con le mie.

Il contatto è fuggevole, delicato.

Le sue labbra si distanziano, per poi attaccare con impeto e passione.

Un bacio disperato per due persone desolate.

Il retrogusto dolce è l'ultima punta di gioia che ci è concessa prima di una lunga separazione.

Come resisterò tutti i giorni davanti a lui senza poterlo baciare, toccare e abbracciare come al solito?

Sono certa di due cose in questo momento, proprio mentre lo vedo allontanarsi per il viale alberato: primo, continuerò ad amarlo nonostante tutto; secondo, scoverò il bastardo che ci ha messi alle strette e lo torturerò talmente tanto che la morte sarà il suo desiderio più vivo.

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ALLORA Joyce is human, non potevate pretendere che si sarebbe comportata in modo perfetto fino alla fine  😂

ABBIATE FIDUCIA e portate pazienza, sono entusiasta per il corso finale della storia.

Volevo avvisare, soprattutto per i lettori futuri (se ci saranno) che non mi arrivano tutte le notifiche dei commenti.
Quindi se non rispondo a qualcuno potrebbe non essere colpa mia, ma di Wattpad.

Comunque Will Herondale è un fenomeno, cioè subito nei favs 🔝🔝🔝🔝

Love you 🍭

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