È sabato e pioviggina, ma ho comunque deciso di accettare l'invito di Chris per una passeggiata.
La parola "passeggiata" mi fa pensare a quando Edward, in New Moon, aveva lasciato Bella.
No, io non ci devo pensare.
Chris non mi vede da una settimana e gli manco, ecco perché ha deciso di fare una passeggiata con me.
Sopra dei normali jeans chiari e un golfino bianco, metto un impermeabile blu, tirando su il cappuccio.
Non ho voglia di prendere l'ombrello.
Cammino svelta per le strade e a malapena noto le macchine che passano o le persone che mi guardano.
Sono troppo in ansia per prestare attenzione al mondo che mi circonda.
Chris è in piedi davanti ad un albero, con il giubbotto rosso che lo contraddistingue e i capelli più scuri per via della pioggerellina lieve.
Si volta verso di me e noto la sua espressione combattuta.
- Joyce. - mi saluta, accennando un sorriso.
- Chris. - gli vado incontro, cercando un bacio.
Invece mi abbraccia.
Un po' rimango delusa.
- Com'è andata... da tua nonna? - domando.
Iniziamo a camminare e le mie parole rimangono sospese nell'aria.
Sento le goccioline minuscole inumidirmi il viso.
- Bene. Ho avuto tanto tempo per riflettere. - risponde, con tono neutro.
Riflettere.
Non mi piace come suona questa parola detta da lui in questo momento.
- Ho pensato a noi, a quello che è successo... A mia sorella. Anche se era lì con me.
Attendo il seguito, tentando di mantenere l'ansia sotto controllo.
Perché non arriva subito al punto?
Non sopporto questa tensione tra di noi.
- Immagino che le tue riflessioni abbiano avuto un esito, se me ne stai parlando. - deduco.
- Sì, lo hanno avuto. Soprattutto riguardo mia sorella.
Il suono delle scarpe che sfregano sulle mattonelle grigie mi distrae un minimo.
Un soffio di vento.
Una spruzzata di pioggerella sul naso.
Ed è tutto più triste.
- Jamie ha bisogno di un trapianto al midollo osseo. - sospira.
Il mio cuore si restringe.
Povera bambina.
È così dolce, cara e sveglia! Non merita un intervento così importante sin dalla sua tenera età.
- Per ottenere l'intervento con il chirurgo più esperto e a tempi più brevi ho dovuto fare una cosa. Una sorta di patto col diavolo. - dice cauto.
Non mi piace la direzione che sta prendendo questa conversazione.
Che cosa significa che ha fatto un patto col diavolo?
- Tu fai parte del patto. E per me non è una cosa bella, affatto. Spero che tu la prenda meglio. - continua.
Vorrei picchiarlo per quanto tempo ci sta mettendo a vuotare il sacco.
O per l'ansia che sta facendo crescere in me secondo dopo secondo.
- Ho dovuto promettere che ti avrei lasciata.
Mi fermo.
E lo guardo.
Furiosa.
- Da quanto?
- Cosa?
- Da quanto tempo stai pensando a questa cosa del patto?
Si sofferma a riflettere.
Non mentire, visto che stai facendo lo stronzo.
- Già da alcune settimane. Volevo riflettere bene... non è una decisione che ho preso con semplicità, ma Jamie è solo una bambina e non è giusto condannarla ad un destino che potrebbe essere migliore. Per favore, capiscimi.
I miei occhi si riempiono di lacrime.
- Ho dovuto farlo. Lei ha bisogno di questo intervento, per una vita migliore.
- E hai promesso di lasciarmi? Per quanto tempo? - ritorno all'attacco, reprimendo le lacrime.
Il suo sguardo si pianta su un albero.
Non ha il coraggio di guardarmi negli occhi?
- Chris. Dimmelo. - supplico.
I suoi occhi tornano sui miei e vedo le lacrime in repressione.
- Fino a giugno. - sussurra.
Cosa?
Mi sta prendendo in giro?
Chi può essere così bastardo, figlio di troia, stronzo di merda, testa di cazzo da porre una condizione come questa?!
A che scopo, poi!
- Ma io...
- Ti amo, ti amo anch'io Joyce, ma non si può fare diversamente. Ho fatto un patto e non posso venirne meno. - dice, affranto.
- E che cosa faremo? Ci ameremo a distanza? Chi è questa persona degenere che pensa di poterci dividere?! - mi ribello.
Non intendo accettare questa follia.
- L'anonimato fa parte del patto. Purtroppo. - mormora.
Dopotutto non avevo torto. Chris mi ha lasciata sul serio.
- Posso... posso baciarti un'ultima volta? - domando piano.
- Ma certo. Non hai idea di quanto mi manchi già baciarti, abbracciarti... Fa più male di quanto pensassi. - sussurra, in preda allo sconforto.
- Ehi, giugno arriverà presto. Recuperemo tutto il tempo perso, i baci mancati. Non temere. - mormoro, sull'orlo del pianto.
Mi avvicino e tocco le sue labbra con le mie.
Il contatto è fuggevole, delicato.
Le sue labbra si distanziano, per poi attaccare con impeto e passione.
Un bacio disperato per due persone desolate.
Il retrogusto dolce è l'ultima punta di gioia che ci è concessa prima di una lunga separazione.
Come resisterò tutti i giorni davanti a lui senza poterlo baciare, toccare e abbracciare come al solito?
Sono certa di due cose in questo momento, proprio mentre lo vedo allontanarsi per il viale alberato: primo, continuerò ad amarlo nonostante tutto; secondo, scoverò il bastardo che ci ha messi alle strette e lo torturerò talmente tanto che la morte sarà il suo desiderio più vivo.
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ALLORA Joyce is human, non potevate pretendere che si sarebbe comportata in modo perfetto fino alla fine 😂
ABBIATE FIDUCIA e portate pazienza, sono entusiasta per il corso finale della storia.
Volevo avvisare, soprattutto per i lettori futuri (se ci saranno) che non mi arrivano tutte le notifiche dei commenti.
Quindi se non rispondo a qualcuno potrebbe non essere colpa mia, ma di Wattpad.Comunque Will Herondale è un fenomeno, cioè subito nei favs 🔝🔝🔝🔝
Love you 🍭
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Confident
Teen FictionJoyce non capisce niente di matematica, salta gli allenamenti in palestra appena può ed è cotta del suo amico Ben dall'inizio del liceo. Christopher è il figlio del nuovo sceriffo, nato per giocare a football e per risolvere problemi di matematica c...