20 - Confusion

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Sean mi osserva con i suoi occhi azzurro ghiaccio.
C'è poco da fare, quelli di Christopher sono più belli: hanno una forma che armonizza perfettamente con i lineamenti del viso.

- Mi piace un altro. - sputo fuori, prima di riuscire a tapparmi la bocca.

Porco tofu.

- Un altro? Mi stai dicendo che dopo tre anni di lagne su Ben non ti piace più?

- Non è che non mi piaccia più... è sempre uno dei ragazzi più belli della Terra per me, ma ora che sta provando ad avvicinarsi la me interiore lo rifiuta. È così perfetto che... che ho la nausea. Mi sono sempre sentita a disagio, in ansia, vicino a lui per paura di non essere all'altezza e ora che so che ci sono persone disposte ad amarmi così come sono... Voglio sentire quella sensazione che chiamano "casa" quando sono con la persona che ho scelto per me.

Mentre guardo gli occhi di Sean cerco di decifrarli. A cosa sta pensando?

Passa la lingua sul labbro inferiore e assume un'espressione indagatrice.

- Posso sapere chi è questa persona così illuminante?

Distolgo lo sguardo e passo dal pavimento al tavolo e dal tavolo alla sedia.

La vocina saggia della mia testa mi suggerisce di stare zitta e non fare nomi, ed è quello che faccio. Meglio non correre rischi in questo momento.

- D'accordo, quando vorrai sarò pronto ad ascoltarti. In fondo, sono solo tre anni che aiuto la tua anima a non crollare per il peso dei segreti che tieni.

- Oh, non fare tanto l'importante. Ce l'avrei fatta anche senza di te. - mi impunto.

Lui si irrita notevolmente.

- Ah sì? Quante volte ho evitato che ti strozzassi con il tuo stesso vomito dopo che vedevi Ben e Margot limonare? Quante volte ho cercato di dirti che Ben non era il ragazzo per te, per poi accorgerti grazie ad un'illuminazione che avevo ragione? Quanto tempo ho sacrificato, distrutto dopo gli allenamenti di football, a stare al telefono fino alle tre del mattino? Ho investito talmente tanto di me nel rapporto con te che mi chiedo come sia possibile che... Oh, lasciamo perdere, per te sono solo un inutile zerbino. - sbotta.

Questa cosa che tutti mi si rivoltano contro deve finire. Fa schifo sentirsi una merda.

Gli ho seriamente detto che è stato inutile per me? Davvero?

Gesù potevi avvertirmi che stavo facendo una cazzata più grande del culo di Nicki Minaj!

Sospiro.

- Hai ragione. Non avrei dovuto... non dovevo dire queste cose.

Sono più false della cordialità di Obama verso Trump.

Mi avvicino e lo abbraccio.

No, questo è terribilmente sbagliato. Non... non dovevo. C'è qualcosa che non va.
Sean è strano.

Tra di noi c'è il ghiaccio in questo momento e non riesco a capire... Mi stacco e non lo guardo nemmeno in faccia.

- Ahm... Penso... beh, grazie per la compagnia. - balbetto.

- Stai bene?

Annuisco, poco convinta.

Mi sto intortigliando da sola e non ci capisco più niente.

Ho bisogno di tempo per pensare... per mettere in chiaro le cose.

Voglio capire esattamente cosa vuole Ben e cosa voglio io, e lo stesso per Christopher.

Però non capisco l'improvviso disagio con Sean. È stato tutto molto naturale con lui per anni: infiniti pomeriggi insieme perché tra soli ci si riunisce e si piange sempre e ci sta sempre, interminabili serate a ridere e telefonate alle ore più disparate.

Un migliore amico perfetto.

Poco fa invece mi sono sentita a disagio, come se fosse stato un estraneo e non il mio solito migliore amico.

È come se non potessi più contare su di lui.

Si è stufato di stare dietro alla mia testa di cazzo? Non potrei biasimarlo, però...

Probabilmente sono la migliore amica peggiore del mondo, perché non gli ho più chiesto come si sente dato che Margot non c'è più. Anche se non è facile parlarne, nemmeno per me.

Forse mi odia.

Eppure... non ne sono convinta.

Credo che sia meglio fare una bella dormita e svegliarmi giusto per una maratona di Teen Wolf.
Fanculo la palestra, meglio i muscoli di Tyler. Entrambi i Tyler.

Tanto domani non c'è scuola.

Oh, Cristo! Domani mi aspetta una serata d'inferno! Come farò a gestire i miei amici e Christopher tutti insieme?

Immagino già quella troia di Ruth a lanciare frecciatine a raffica.

Mi trascino in camera mia accompagnata da questi pensieri dopo che Sean se n'è andato e, passati trenta secondi al massimo, torno in cucina per bere uno dei frullati di frutta biologica che mia madre lascia sempre in frigo.

Oggi kiwi.

Riempio metà bicchiere e lo mando giù con due sorsate, poi mi avvio definitivamente in camera mia.

Abbraccio il mio cuscino e vi affondo la testa, poi mi copro fino all'orecchio e aspetto che Morfeo mi accolga tra le sue braccia.

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È GIÀ VENERDÌ. RENDIAMOCI CONTO. 📚📚📚📚📚📚📚📚📚📚📚
Ciao, io vado a vendere graffette in Corea

COMUNQUE Quello di domani sarà un flashback con il POV di Margot, e vi avverto già che è pieno di parolacce e un pochino spinto anche se non ho voluto scendere troppo nei dettagli.

Intanto pensate a chi potrebbe aver ucciso Margot secondo voi 🙈

A domanii❤

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