52 - Lies

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- Mi dispiace tantissimo, Joy.

Non è possibile.

Non può essere possibile.

Perché?

Mai e poi mai mi sarei aspettata un comportamento del genere da Christopher, il ragazzo più buono e dolce della Terra.

A San Valentino lui, Jamie e lo sceriffo andranno al cimitero della vecchia città per portare i fiori sulla tomba di sua madre.

Proprio in quel preciso giorno.

Certo, capisco che abbia bisogno di passare la giornata in famiglia, ma ciò non toglie che io ci sia rimasta male.

- Va... va bene così. Mi spiace non esserci. - concludo, per riattaccare qualche attimo dopo.

Sospiro.

Mi manca il Christopher di alcune settimane fa, felice e spensierato.

Riusciva a rendere allegra anche me.

Ora invece mi sento incredibilmente triste.

I'm trying but I keep falling down
I cry out but nothing comes now

***

È lunedì mattina e sono ancora scossa dal fatto che Chris non sia qui con me.

E che non lo sarà domani.

Per lo meno, è passato a salutarmi.

Mi ha baciata a lungo e mi ha stretta tra le forti braccia, migliorando un pochino il mio umore tragico.

In realtà non è stato un solo bacio; è stata una serie tra la fronte e i capelli, poi uno passionale sulle labbra.

Ho ancora voglia di piangere.

Tornerà sabato da quello che ho capito, perché si fermano tutti dalla nonna ed è un viaggio abbastanza lungo, circa mezza giornata.

A raccogliere i pezzi di quella che mi ritrovo ad essere ora, vagante tra i corridoi della scuola, è Ben.

Mi assiste durante matematica, salvandomi dalla professoressa, e tenta di lasciarmi davanti all'aula di chimica con il sorriso.

Penso di essere inconsolabile oggi.

Le ore si trascinano lente fino a pranzo, tra formule senza senso e discorsi filosofici sull'arte che non ho la forza di seguire.

- Cosa fate domani? - domanda Ben in generale al nostro tavolo.

- Pagherò qualche povera idiota per farti da fidanzata così non ci dirai quanto ti sei grattato le palle invece di limonare. - dice Nicole.

Le tiro una gomitata, soffocando una risata.

- Che c'è? Ah, giusto, fai gruppo anche tu dato che Chris non c'è. Evviva, la giornata del Tagliarsi le Vene Allegramente!

- Io mi rifarò lo smalto. - commenta Ruth, osservandosi le unghie.

- Sì, non ce ne frega un cazzo. Si dà il caso che stiamo frignando perché siamo tutti soli. Vuoi unirti o continuare ad essere inutile per l'umanità?

- Senti, se mangi limoni acerbi la mattina non è colpa mia. Fare i depressi come voi è inutile tanto quanto farsi lo smalto. Almeno io ne trarrò soddisfazione. - replica la bionda.

- Joyce, mi ripeti ancora una volta perché questo grissino di inutilità siede al nostro stesso tavolo? - mi si rivolge Nicole.

Ruth affila lo sguardo e accavalla l'altra gamba.

- Sì, dille chi non merita di stare a questo tavolo. Tanto il cibo non è essenziale per tutti, qui.

Non vorrei aver capito male, ma forse si riferisce al fatto che Nicole era drogata.

La mora si incazza e scatta in piedi, pronta ad aggredire Ruth con due falcate.

Le afferro il braccio per fermarla e lei mi guarda in cagnesco.

- Joyce!

- Calmati. È una stupida provocazione. - le faccio notare.

Ruth gongola dentro di sé.

Proprio non la capisco questa ragazza.

Cosa ci guadagna a fare sempre la stronza?

Non è voluto il fatto che io trovi sempre insulti per lei, se le cerca.

Comunque non voglio darle soddisfazioni, quindi niente violenza.

Anche perché la vittima sarebbe lei, a questo punto.

- Perché Christopher non c'è? - domanda invece Ben.

Il suo interessamento negli ultimi giorni mi ha fatto piacere, certo, ma ho sempre paura che si spinga oltre e torni con l'assurda richiesta di farmi riflettere sui miei sentimenti, già chiarissimi.

- Già, sono curioso anch'io. - si intromette Sean.

Cala il silenzio e mi fissano tutti e quattro.

Arrossisco leggermente e guardo il pavimento per qualche secondo.

- Ha dovuto visitare sua nonna. - taglio corto.

Il mio tono di voce deve aver convinto tutti a non continuare il discorso, perché iniziano a parlare della prossima partita di football.

Ben mi segue fino all'armadietto e sono sicura che voglia parlarmi di qualcosa.
O chiedermi qualcosa.

Forse non mi ha creduta.

Mi sta salendo l'ansia.

- Quindi non hai nessuno con cui passare San Valentino... - esordisce Ben.

Scuoto la testa.

- Neanch'io. - continua, tendendo alla risata.

Apro la bocca per parlare, ma la richiudo perché non esce la voce.

Devo dirgli che sono impegnata.

Inventare qualcosa.

Qualsiasi cosa.

- Quindi... ti va di passarlo con me? - domanda, incerto.

Ma dove trova la forza di farsi sempre avanti nonostante io continui a rilegarlo nella friendzone?

Mi mordicchio il labbro, stupidamente incapace di rispondere.

- Facciamo... Facciamo che io passo davanti a casa tua alle otto. Se ti va, puoi venire con me; se non ti va, libera di mangiare biscotti. Okay? - domanda dolcemente.

Faccio cenno di sì.

La mia testa è in subbuglio. Non riesco a collegare niente.

E tutte queste bugie non mi piacciono.

A Christopher non ho detto niente della Fiera del Cioccolato, ma non so se sia giusto nascondergli anche San Valentino.

E in queste speculazioni, mi colpisce un fatto preoccupante: una parte autonoma, nel mio cervello, ha già deciso di accettare l'invito.

__________

Se ho capito bene, nessuno dei personaggi, soprattutto quelli maschili, vi convince al 100%.
Ed è giusto così!

Non sarebbe divertente scoprire la verità con tutte le certezze in mano, no?

LEGGETE "SI SCRIVE ERRORE MA SI LEGGE AMORE" DI Crazy_About_Love O FACCIO MORIRE QUALCUNO.
No, scherzo, però leggetela perché merita.
Un applauso alle buone anime che già lo fanno 👏

Love you 🍭

P.S. Ho battuto la saputella di cui vi dicevo ieri anche in inglese 👑
Non che mi avesse mai battuta in materia, comunque.
Se la batto anche in chimica faccio una festa che Nicki Minaj levati.

ConfidentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora