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Imagine Dragons, Levitate

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Raggiungo a piedi la libreria dei Tomlinson, e noto che alcuni dei libri in vetrina sono stati sostituiti.

Quando avrò finito di leggere quelli che ho comprato l'ultima volta, immagino che tornerò a vedere quelli nuovi.

Credo che questa diventerà la mia libreria preferita e probabilmente l'unica in cui mi recherò a procurarmi i libri, d'ora in poi.

Quando finalmente mi decido a entrare, ritrovo l'atmosfera familiare che mi ha accolto la scorsa volta, ma, a differenza di quest'ultima, ora c'è qualcuno dietro al bancone.

È un uomo sulla settantina, il mento è reso ispido dalla barba incolta, il viso è pallido e solcato da diverse rughe e alcune ciocche di capelli grigi gli ricadono sulla fronte, mentre la testa è china su un libro.

Il nonno di Louis.

Mi avvicino timidamente al bancone, schiarendomi la voce per attirare la sua attenzione.

Quando alza lo sguardo dal libro per rivolgerlo a me, noto che i suoi occhi, coperti dagli occhiali da vista, sono dello stesso azzurro di quelli di Louis.

"Buongiorno" mi saluta con un sorriso.

Ricambio il saluto, sorridendogli a mia volta.

"Sto cercando Louis, è già qui?" chiedo poi.

Lui scuote la testa. "No, ma puoi aspettarlo qui se vuoi."

Mi indica una sedia in legno posta in un angolo del negozio, vicino allo scaffale dei libri usati.

"Grazie."

"Puoi prendere un libro se ti annoi."

Annuisco e mi dirigo allo scaffale, iniziando a curiosare tra i vecchi libri impolverati.

Noto che oltre allo spazio lasciato dal libro che ho preso io, non ce ne sono altri. Immagino di essere stata la prima ad acquistarne uno da questo scaffale.

Inizio a sfogliare i libri vicini a dove si trovava il mio, ma non trovo iniziali o altre annotazioni.

Distolgo l'attenzione solo quando odo il tintinnio del campanello posto sulla porta.

Ne emerge un Louis sorridente come al solito. Non indossa più la divisa della scuola, che ha sostituito con una felpa blu e un paio di jeans.

Mi sento leggermente in imbarazzo, perché, invece, io la indosso ancora, non avendo pensato di cambiarmi anch'io.

"Vieni, ti mostro una cosa" dice, dopo esserci salutati. Indica una porta situata dietro al bancone. Evito di fare domande, per il momento, e mi limito a seguirlo.

Come immaginavo, dà sul retro della libreria, una sorta di sgabuzzino buio e impolverato.

"Non ci entriamo da un po'" spiega imbarazzato. "Scusa per il disordine."

"Non preoccuparti."

"Per un po' non abbiamo toccato nulla, i miei hanno provato a rintracciare i vecchi proprietari" spiega. "Mio nonno ha comprato il negozio dalla banca."

"E li hanno trovati?" chiedo. "I vecchi proprietari, intendo."

"No, a quanto pare questo posto è rimasto vuoto per un sacco di tempo" dice. "Così abbiamo preso i libri per venderli e lasciato qui tutto il resto."

Inizio a camminare lentamente per la stanza, guardandomi intorno curiosa.

Diversi scatoloni riempiono il poco spazio della stanza, alcune ragnatele pendono dal soffitto, insieme a una lampadina che immagino sia bruciata, dato che Louis non l'ha accesa, quando siamo entrati.

Lost Souls | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora