Birdy, Let It All Go
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Harry's POV
Che venga chiamato mente, cuore oppure anima, l'insieme dei pensieri, delle convinzioni e delle sensazioni è ciò che di più prezioso abbiamo. È quello che ci rende umani. Probabilmente il nostro modo di pensare non è realmente nostro: esso è profondamente influenzato dalle persone con cui veniamo in contatto, dal tipo di società da cui siamo cresciuti ed educati e dalle nostre esperienze. Eppure mi piace l'idea che tutti nasciamo con una base già definita, che i fattori esterni arricchiscano soltanto un patrimonio che già di fatto possediamo e che è soltanto nostro.
Personalmente sono fermamente convinto dell'esistenza dell'anima, intesa come una dimensione umana che va oltre quella fisica e può sopravvivere alla morte. L'anima è quella voce dentro di noi che ci guida verso le scelte migliori, che ci consente di distinguere il bene dal male, e noi possiamo scegliere se darle ascolto oppure no. È l'insieme delle sensazioni astratte e l'unico vero terreno fertile per coltivare la felicità. La mente e il cuore sono solo strumenti del corpo che ci ospita, e la nostra anima vi si insinua e ne tiene le redini.
Oggi il bosco è ancora più scuro del solito; il passaggio della luce del giorno, già sempre ostacolato dalle folte chiome degli alberi, ora è ostruito anche dalle nuvole grigie che ricoprono il cielo. Non si sentono il canto degli uccelli né il fruscio delle foglie, il silenzio è spezzato solo dal lieve suono dei miei passi.
Questa è una di quelle giornate in cui non riesco a farmi una ragione per il fatto di trovarmi qui, come incatenato a questa terra che è un po' come una condanna.
L'unico lato positivo di questo luogo è la sua estensione; se si vuole stare soli, c'è abbastanza spazio per poterlo fare.
Cammino fra gli alberi nei pressi del ruscello, tenendo le mani nelle tasche dei jeans e scalciando qualche sassolino che mi si para davanti lungo la strada.
"Harry" sento qualcuno richiamarmi alle mie spalle, e riconosco la voce di Josh.
Okay, come non detto. Rimanere solo qui è più difficile di quanto mi possa sembrare. Non che la compagnia di Josh mi dispiaccia, sia chiaro. Non più di quella di chiunque altro, almeno.
"Ehi" borbotto senza neanche fingere un minimo di cordialità.
"Questa la vorrai sentire" prosegue lui, fingendo un tono allegro, ignorando il mio atteggiamento poco amichevole.
Lo invito a proseguire con un cenno della testa, senza aggiungere altro.
Lui apre bocca come per dire qualcosa, ma poi sembra ripensarci e si ferma. Inizio a innervosirmi, perché diavolo non mi dice e basta qualunque cosa voglia farmi sapere?
"Cosa?" insisto.
"Okay, dovresti venire con me" inizia lui, incerto.
"Perché?" domando ancora, senza accennare a schiodarmi di qui.
Josh sembra in difficoltà, perché distoglie lo sguardo da me e lo dirige in un punto indefinito. "Siamo amici tu e io, no? Allora ti prego di fidarti di me, ti diremo tutto... solo non così."
Sbuffo sonoramente, ma alla fine decido di non avanzare ulteriori obiezioni e di seguirlo. Inizio a credere che si tratti di qualcosa di veramente importante.
Oltrepassiamo il ruscello e per una decina di minuti camminiamo fra i vari alberi, finché finalmente giungiamo a destinazione: lo spiazzo dove vengono tenute le feste.
Mi affiora alla mente il ricordo di quando Jane è stata qui, e inevitabilmente ripenso a come mi sono comportato con lei quella volta, e poi durante il nostro ultimo incontro. Sono stato terribile con lei, senza che lo meritasse. Finora mi è stata d'aiuto, molto più di quanto lei stessa possa immaginare, e io l'ho ripagata riempiendole la testa di bugie dette solo per ferirla e farla allontanare.
Tutto quello che volevo è sempre stato proteggerla da tutto questo, ma a quanto pare quello da cui deve essere veramente protetta qui sono io.
Nello spiazzo sono radunati i miei amici. Grace, Niall, Seth e ora anche Josh. Tutti mi guardano in un modo eccessivamente serio e nessuno di loro osa proferire parola.
"Allora?" decido così di esordire. "Va tutto bene?"
I miei amici si scambiano degli sguardi di intesa che non riesco a comprendere, come se volessero scaricarsi a vicenda il fardello di quello che stanno per dirmi.
"Non esattamente" risponde finalmente Niall.
Restano in silenzio ancora un po', prima che qualcun altro si decida a spiegarmi qualcosa.
Grace sospira profondamente e chiude gli occhi per un momento, come per prendere tempo e farsi coraggio. "Harry... Niall ha visto... Ti prego, non fare niente di stupido o impulsivo..."
"Chi ha visto?" cerco di tagliare corto.
"Promettilo" insiste Grace, ignorando la mia domanda.
"Niall, chi hai visto?" La ignoro a mia volta.
"Diglielo, dai" interviene Seth.
"Oggi è il suo compleanno" replica così lui, attento a evitare il mio sguardo.
Tento in ogni modo di arginare la valanga di ricordi che rischia di riversarsi nella mia mente e deglutisco per mandare giù il groppo che mi si sta formando in gola.
"Me lo ricordo" dico semplicemente.
Lui annuisce. "Lo immaginavo. Sono andato a Primrose, volevo... che diavolo, non so cosa volevo, solo... renderle omaggio, credo. Ricordarla."
E Dio solo sa quanto in questo momento vorrei odiarla, quanto questo desiderio è forte, ma non posso farlo. Non ci riuscirei neanche se ci provassi, non dopo quello che le ho fatto.
"Perché non me lo hai detto prima?" chiedo in tono ovvio. "Sarei potuto venire con te."
"No" si affretta a negare Niall. "Dovevo farlo da solo, e poi non te lo avrei mai chiesto."
Scuoto la testa evitando di ribattere. "Qual è il punto, allora?"
"Il punto è che..." replica Niall, e questa volta si sforza di sostenere il mio sguardo. "Lei era lì, Harry."
Wow.
Neanche una giornata intera di discorsi preliminari avrebbe potuto prepararmi a questo.
"Beh, ma ci hai parlato almeno? Potrebbe essere stata Jane, puoi averla confusa con lei..." farfuglio senza un filo logico. "Voglio dire, dopo tutto questo tempo... che senso avrebbe comparire proprio ora?"
"Harry, indossava l'abito rosso, quello di quel ballo..." spiega Niall. "E poi era a Primrose."
"Potrebbe esserci un'altra spiegazione... deve esserci" ribatto debolmente, ma non ci credo neanche io.
"Non c'è, mi dispiace" afferma Niall. "Elizabeth è tornata."
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Lost Souls | H.S.
Fanfiction«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...