Regina Spektor, Eet
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Il rumore della sveglia si diffonde rapidamente in tutta la stanza. Mugugno un lamento incomprensibile e affondo con la testa sul cuscino, prima di decidere finalmente di alzarmi.
Eseguo meccanicamente le varie azioni quotidiane, lavo i denti, preparo lo zaino, faccio rapidamente colazione. Indosso la divisa della scuola, raccolgo i miei capelli in una coda disordinata, metto lo zaino in spalla ed esco di casa.
Il breve tragitto fino a scuola riesce come al solito a svegliarmi e a rilassare un po' i miei nervi tesi. Quando arrivo davanti al vecchio cancello dell'edificio, cerco Louis con lo sguardo e lo indivuduo insieme a Jace e ad altri ragazzi che ho già visto insieme a lui, ma di cui non conosco il nome.
Quando Abby, la ragazza di Jace, mi individua mentre mi avvicino, sventola la mano per salutarmi e sul suo viso sfoggia un enorme sorriso. Di conseguenza anche il resto del gruppo si accorge di me, e tutti mi salutano educatamente. Louis mi accoglie con un abbraccio che non mi aspettavo, a cui rispondo un po' esitante. Jace invece mi fa un cenno frettoloso con la testa, mentre io continuo a chiedermi perché sia tanto riluttante a rivolgermi la parola. Insomma, che diavolo gli ho fatto? È capitato di incontrarci solo raramente, per mezzo di Louis, e lui ha sempre risposto a stento ai miei saluti.
Decido ancora una volta di ignorare il suo strano comportamento, e concentro la mia attenzione su Abby, ma per il modo rapido e privo di pause con cui mi sta parlando, perdo ben presto il filo del discorso, e onestamente non mi sforzo neanche di recuperare.
Nulla contro di lei ovviamente, è solo che non sono una particolare amante delle persone logorroiche di prima mattina.
Comunque riesco a cogliere qualche frammento del suo lungo monologo. Mi sta parlando di una festa in occasione delle vacanze di primavera, "la più grande che questa scuola abbia mai visto". Immagino si tratti della stessa di cui mi aveva parlato Louis qualche giorno fa. Dopo avermi descritto minuziosamente tutta l'organizzazione, includendo piccoli incidenti ed imprevisti, come il fatto che Jace ha rovesciato un intera cassa di birre cadendo per le scale, conclude invitando me e "chiunque tu voglia portare".
Per un attimo mi balena l'idea di invitare Harry, ma scarto subito l'opzione, e alla fine a Abby dico che ci penserò.
"Devi assolutamente venire! Non vorrai perderti l'evento dell'anno!" strilla lei sovraeccitata.
Il suono della campanella, accompagnato da un vecchio bidello che apre il cancello cigolante come al solito, interrompe la nostra conversazione. Tutto il gruppo si disperde, ognuno di noi si dirige all'ingresso e, una volta all'interno del vecchio edificio, in direzioni diverse per raggiungere la classe delle proprie lezioni.
"Ehi" esclama una voce alle mie spalle, e riconosco immediatamente quella di Louis.
"Ciao" lo saluto, ricambiando il suo sorriso contagioso.
"Anche tu biologia?" domanda, anche se immagino sia certo della risposta.
"Già" confermo, tornando con lo sguardo al corridoio di fronte a noi.
Nel giro di pochi minuti, riempiti chiacchierando del più e del meno, raggiungiamo la porta dell'aula. Gran parte degli studenti si trova già dentro, mentre il professore non è ancora arrivato.
Mi siedo al mio solito banco in penultima fila, mentre Louis prende posto accanto a me.
Oltrepasso il banco in cui è seduto Zayn, e per quanto mi imponga di evitare di guardarlo, non riesco a farne a meno e gli getto una rapida occhiata. Per quanto in fretta cerchi poi di distogliere lo sguardo, lui se ne accorge comunque, e mi guarda a sua volta. Non riesco a reggere il suo sguardo per più di una frazione di secondo, perciò mi limito ad allontanarmi in silenzio.

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Lost Souls | H.S.
Fiksi Penggemar«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...