Coldplay, A Sky Full of Stars
~
Harry entra senza chiedere il permesso e inizia a vagare per la stanza.
Si ferma davanti alla libreria colma di libri e altre cianfrusaglie sistemate alla rinfusa, poi passa alla scrivania su cui giacciono penne e quaderni ancora aperti da ieri sera, successivamente osserva le mensole colme dei peluches di quando ero bambina, sfiorandone qualcuno con le dita, e infine giunge al comodino su cui ho lasciato il libro con le iniziali.
Lo prende fra le mani, ne accarezza la copertina rossa e poi inizia a sfogliarne le pagine ingiallite.
Nella stanza regna il più assoluto silenzio, di tanto in tanto interrotto dal suono dei suoi anfibi a contatto con il parquet. Per il resto, non sento altro che il mio respiro.
"Perché mi stavi seguendo?" chiede poi improvvisamente, e dal suo tono non capisco se sia arrabbiato, infastidito oppure indifferente.
Indietreggio istintivamente quando si avvicina al bordo del letto dove sono seduta.
"Io... ti ho visto in libreria e... volevo..." farfuglio nervosamente.
La verità è che non ho idea del perché lo abbia fatto. Non so che cosa mi sia passato per la testa, probabilmente cercavo solo una spiegazione razionale dopo aver trovato quella foto.
"D'accordo." Il mio corpo inizia a tremare per la sua vicinanza, e lui sembra accorgersene, perché si allontana. Per un attimo, mi pare che sia mortificato per questo.
"E come hai trovato questa foto?" Dalla tasca dei jeans sfila la foto che ho perso nel bosco, sporca di terra ed erba.
"In libreria" mormoro.
Lui annuisce pensieroso, poi indica il libro. "E questo invece?" Il tono con cui lo dice non lascia trasparire alcuna emozione, e non so se sentirmi intimidita o meno.
Sono sul punto di rispondere, ma lui mi interrompe prima che possa aprire bocca.
"Lasciami indovinare, in libreria?"
Annuisco piano.
Comincio ad essere meno spaventata, ma lui continua a mettermi in soggezione, e odio sentirmi in questo modo almeno quanto odio avere paura.
"E tu come hai trovato casa mia?" trovo il coraggio di chiedere.
Lui alza lo sguardo dal libro e lo posa su di me, evidentemente sorpreso dalla domanda, o più probabilmente dal fatto che abbia detto qualcosa.
"Sei arrivata da poco" dice, e mi chiedo come sappia anche questo. "Dalle mie parti queste cose si vengono a sapere in fretta."
"Dalle tue parti? Che intendi?"
Lui scuote la testa, sorridendo leggermente. "Non importa. Non capiresti."
"Mettimi alla prova."
"Se te lo dicessi non potrei tornare indietro" dice piano. "Comunque, fossi in te eviterei di tornare in quel bosco."
"Perché?"
"Non tutti sono come me. Non tutti quelli che avresti potuto incontrare ti avrebbero riportata a casa senza un graffio" spiega, avvicinandosi nuovamente a me. Questa volta non indietreggio.
"Più o meno" aggiunge poi, tracciando con il pollice una linea sulla mia guancia, che al contatto inizia a bruciare, causandomi una smorfia di dolore.
Devo essermi graffiata durante la corsa nel bosco e non me ne sono neppure accorta.
Rabbrividisco al contatto con la sua pelle gelida, ma mi sento come privata di qualcosa di piacevole quando la sua mano ruvida si allontana dalla mia guancia.

STAI LEGGENDO
Lost Souls | H.S.
Fanfic«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...