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The Killers, Here With Me

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Sono trascorsi giorni da quando ho ricevuto la lettera di Harry. Normalmente, mi sarei trovata a rileggerla più di una volta, beandomi delle parole che qualcuno ha voluto dedicarmi. Ma quel qualcuno è Harry, e le sue parole fanno male. Male perché non riesco a rielaborarle, a metabolizzarle, a farle mie e ad accettarle. Non riesco a dirgli addio.

Finalmente ho tutto lo spazio per tornare a respirare, per ricominciare a vivere, eppure è come se non volessi ancora farlo. Quel che so non è abbastanza, ho bisogno che tutte le carte vengano scoperte, prima di poter andare avanti.

Il vecchio edificio scolastico si staglia di fronte a me, mentre una calca di studenti ne affolla l'esterno, producendo un brusio che riesco a udire anche a questa distanza. Non appena scorgo Louis tra la folla, un po' in lontananza, sento il cuore cominciare a battere più velocemente. La mia mente entra in un conflitto irrazionale, quando, accanto al nostro bacio in libreria, appare il ricordo di quello di Harry.

Per quanto quello che ho scoperto su quest'ultimo possa essere agghiacciante, non è stato abbastanza da distorcere il ricordo delle sensazioni che ho provato. Mi pare di riviverle anche ora, soltanto a pensarci. E l'unico risultato che quella dannata giornata, tutta la vicenda di Harry, Elizabeth e il resto, è il dolore che accompagna quel ricordo, mentre mi domando se quanto accaduto fosse reale. Le parole della lettera ed il bacio con Elizabeth sono in netto contrasto, ed io non riesco a giudicare con lucidità.

Quello che ho provato con Harry, comunque, si discosta completamente da quanto invece ha sortito in me Louis.

È come se avessi avuto due vite, che ho tenuto totalmente separate. Nessuna ha soppiantato l'altra, poiché entrambe hanno avuto importanza.

Le sensazioni che ho provato con Louis sono assolutamente imparagonabili a quelle di Harry, ma ciò non le rende meno intense od importanti.

Mentre proseguo verso la scuola, una strana sensazione si insinua nel mio petto. Una sorta di ansia, terribilmente simile alla paura, all'idea di rivedere Louis e di parlarci. Se mi chiedesse qualcosa del bacio, non avrei idea di come rispondere. Non so dire che cosa abbia significato per me, né che cosa voglio che succeda ora. È stato di certo qualcosa di importante, che non scorderò ed il cui ricordo mi susciterà sempre un sorriso, ma non sono pronta per rispondere a domande simili.

L'edificio è a pochi metri da dove mi trovo, quando qualcuno mi afferra il braccio, trascinandomi in una via secondaria.

Prima che abbia il tempo di cacciare un urlo, una mano mi si posiziona sulla bocca, ed io sbarro gli occhi.

"Non urlare" afferma la persona che mi si trova di fronte, facendomi correre una scarica di brividi lungo la schiena.

Zayn.

Tento di divincolarmi dalla sua presa, ma le sue possenti braccia mi tengono schiacciata contro il muro alle mie spalle. Non trovando alternative, assesto un morso alla sua mano, e lui la allontana, dandomi la possibilità di parlare.

"Che diavolo vuoi?" urlo, voltando la testa di lato per vedere se c'è qualcuno. Siamo soli.

"Ascoltami" esclama, il tono grave e profondo, posizionandomi le mani sulle spalle. "Potresti essere in pericolo."

Spalanco gli occhi, mentre la rabbia e la paura mi si agitano dentro, in lotta, non riuscendo a prevalere una sull'altra.

"Cosa significa?" domando, scrollando violentemente le spalle per allontanare le sue mani.

Lost Souls | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora