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James Morrison, Broken Strings

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Perché dovrei temere la morte, quando le cose più spaventose fanno parte della vita?

Perché dovrei temere Harry più di quanto io tema Zayn, me stessa o chiunque altro? Le persone sono pericolose per quello che fanno, non per ciò che sono. Il fatto che Harry sia dannatamente pericoloso per il mio cuore ed i miei sentimenti, poi, è tutta un'altra storia.

Avanzo all'interno del bosco, ed è come se non lo avessi mai realmente visto, prima d'ora. Tutto quello che è successo fra questi alberi ha completamente distorto la loro visione, ai miei occhi, rendendoli irriconoscibili. La primavera pare averli resi un po' più rigogliosi, nonostante gran parte di essi siano sempreverdi. Ma non è soltanto questo. Prima ancora degli alberi stessi, infatti, è la percezione che ne ho io ad essere diversa.

Fino a poco tempo fa, vedevo questo bosco come un rifugio, un luogo in cui trovarmi in pace, un luogo da cui non potevo udire l'assordante suono del resto del mondo. Ma, ora, una spiacevole sensazione si insinua nel mio petto mentre avanzo fra questi alberi. Si tratta dei ricordi, tanto quelli positivi quanto quelli negativi. Rivangando i primi, mi rendo conto che non potrò più riviverli, che so decisamente troppo per poterlo fare; li ho vissuti positivamente in quanto l'ho fatto con un'ingenuità che, a questo punto della mia vita, sento di non possedere più. Quanto al resto, sono tutti gli incontri con Elizabeth a bruciare così tanto. A Primrose, prima che incontrassi Harry, la sera dopo la festa, prima che mi dicesse di amarmi, ed infine pochi giorni fa, quando ho scoperto la sua vera natura.

Mi impongo di evitare ogni pensiero come se fosse nocivo, consapevole del fatto che potrei cambiare idea ed allontanarmi. Se lo facessi realmente, se decidessi di ascoltare le parole di Harry nella lettera, sento che una parte della mia vita resterebbe come in sospeso, irrisolta e incompleta.

Quasi senza rendermene conto, raggiungo il ruscello. La piacevole e immediata sensazione di sollievo viene subito soppressa. I ricordi dell'ultima volta che ho visto Harry sono terribili e dolorosi, e giungono a infangare e distorcere anche ciò che di positivo c'è stato fra di noi. Ripenso alla prima volta che ho visto questo luogo, a quanto mi ha affascinata e a come mi ci sia subito affezionata. Ripenso al nostro primo bacio, a tutte le parole che ci siamo scambiati nel corso di questi mesi. Ripenso a come mi sono messa lentamente a nudo, spogliandomi di ogni corazza e lasciando che scorgesse ogni mia paura. Forse non avrei dovuto farlo. Tenermi tutto dentro era doloroso e logorante, ma, alla fine, anche aprirmi con Harry non si è rivelato da meno.

Il mio sguardo vaga esterrefatto, osservando ogni dettaglio di quello che un tempo era un luogo di pace e di serenità, mentre il mio cuore è come stretto in una morsa.

È distrutto.

Il piccolo ruscello, un tempo cristallino, è ora ostruito da grossi rami lì gettati che ne bloccano lo scorrere, rendendo la poca acqua stagnante e opaca. Il tronco mozzato che mi faceva da seggio ogni volta che venivo qui è gravemente spaccato da un lato, mentre rami, sassi e scheggie di legno minano il terreno.

"Non dovresti essere qui."

Una voce alle mie spalle, roca e terribilmente vicina, mi fa sussultare. Il tono è basso e, per qualche ragione, sembra anche straziato. Inspiro profondamente, costringendomi a mostrarmi forte, almeno stavolta. Nascondermi dietro il dolore è qualcosa che non voglio più fare.

"Sei stato tu?" domando piano, evitando di voltarmi e di guardarlo. Lui rimane alle mie spalle, senza accennare a muoversi.

Lo sento esitare per svariati istanti, prima di rispondere. "Mi dispiace."

Lost Souls | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora