Lana Del Rey, Dark Paradise
~
Il campanello della porta suona, e il ragazzo entra nella libreria.
Mi squadra da capo a piedi, studiando ogni mia mossa e mettendomi a disagio.
Inizialmente mi sforzo di provare ad ignorarlo, ma trascorrono diversi minuti senza che lui mi stacchi lo sguardo di dosso, come se mi stesse facendo una radiografia, così decido di affrontarlo.
"Ne hai ancora per molto?" dico alzando lo sguardo verso di lui.
Lui sussulta e spalanca gli occhi, evidentemente sorpreso.
Alla vista di quella sua strana espressione, non posso impedire a una piccola risata di lasciare le mie labbra.
Lui però sembra piuttosto turbato e agitato, e non capisco perché. Il suo sguardo analizza freneticamente tutta la mia figura, concentrando poi tutta l'attenzione sul mio viso.
"Elizabeth" mormora poi, il tono di voce instabile.
"Come, scusa?" chiedo confusa.
"Elizabeth" ripete avvicinandosi.
"Io non..." inizio, ma le parole mi muoiono in gola.
Lui non dice nulla, sembra parecchio scosso. Le pupille si dilatano, riducendo le dimensioni delle iridi verdi, e le labbra si dischiudono, come se gli mancasse il fiato.
"Io... credo di averti scambiata per un'altra persona" mormora poco dopo, indietreggiando e fissando lo sguardo sulla strada oltre la vetrina.
Annuisco. "Già."
Decido di ignorare il suo strano comportamento e torno con lo sguardo ai libri sugli scaffali.
In quelli al centro sono esposti gli ultimi titoli usciti, mentre ai lati ci sono i libri meno nuovi.
Uno scaffale in particolare, posto in un angolo e dunque meno evidente degli altri, attira la mia attenzione.
I libri qui riposti sembrano molto vecchi, le pagine sono ingiallite dal tempo e le copertine rosse, verdi o color caffè presentano strane decorazioni in oro sui lati.
L'aspetto è quello di vecchie enciclopedie, ma i titoli appartengono a romanzi, perlopiù classici.
"Quelli sono usati" esclama una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare.
Mi volto, non trovando traccia del ragazzo dagli occhi verdi di poco fa.
Al suo posto ce n'è invece un altro, che non mi sembra di aver mai visto prima in città.
I capelli castani sono arruffati sulla sua testa, un accenno di barba ricopre il suo mento e le labbra sono incurvate in un sorriso, accompagnato da due occhi azzurri che brillano con esso.
"Cosa?" balbetto, scordando improvvisamente quanto ha detto poco prima.
"Quei libri" ripete, indicando lo scaffale alle mie spalle. "Sono usati."
Annuisco. "Sembrano vecchi, in effetti."
"Lo sono" conferma. "Sono qui da prima che la mia famiglia comprasse il negozio."
"Lavori qui?" Sembra avere più o meno la mia età.
"No, ma qualche volta vengo ad aiutare mio nonno" spiega, leggermente imbarazzato.
"È carino."
Non diciamo nulla per un po', non sapendo come proseguire la conversazione, finché è lui a rompere il silenzio.

STAI LEGGENDO
Lost Souls | H.S.
Fanfiction«Ci sono persone a cui la morte concede un'altra possibilità.» Jane Dawson ha sofferto molto più in diciassette anni di quanto la maggior parte delle persone faccia in una vita. Il fratello è morto in un misterioso incidente, la madre ha abbandonato...